De Gaulle in Siberia di Massimo Conti

De Gaulle in Siberia De Gaulle in Siberia Eccezionali accoglienze a Novosibirsk: folla sugli alberi e sui tetti delle case Domani il Generale (accompagnato dal presidente Podgorny) visiterà la base spaziale segreta di Baikonur (Asia centrale), che nessun occidentale ha mai visto (Dal nostro corrispondente) \dMosea, 23 giugno. nLa Russia non finisce agli\Urali e non è soltanto la na-\Jzione europea ascritta nei <gran disegno» di De Gaulle:1 perché il Presidente francese* potesse sentire con impressioni j dirette, questa verità divenuta,oramai elemento della poZificrijsovietica, i capi russi hanno.voluto includere nel program-\ma della sua visita una rapida puntata nella Siberia. Ed oggi il capo dello Stato, Podgorny, in accordo con quei programmi, ha condotto il suo ospite a Novosibirsk, il più grande centro industriale siberiano posto sulle rive dell'Ob e popolato da un milione di persone fra russi, tartari, tedeschi del Volga e ucraini. Novosibirsk è la capitale amministrativa ed economica del distretto del Kuzbass, co nosciuto per le sue risorse minerarie: ganglio potente della cintura di centri industriali russi che fanno da argine al mondo giallo. E' una di quelle città venute su dal nulla nel mezzo della foresta e della taigà. Cinquant'anni fa era poco più di un grosso villaggio della Siberia chiamato Novo nikolaevsk, dal nome dello zar Nicola. De Gaulle, giunto laggiù (circa 3500 chilometri da Mosca) dopo 4 ore e mezzo di volo a bordo di un turboreattore Iljushin, ha subito descritto le sue sensazioni: «Sono profondamente toccato da questo viaggio. E' un paese che sollecita l'immaginazione di tutti, impegnato come esso è in uno dei più giganteschi sforzi di sviluppo e di progresso ». De Gaulle, che come sempre aveva imparato a memoria il suo pur breve discorso, ha concluso in russo con evviva alla città, alla Siberia e all'Unione Sovietica (stavolta non ha detto « Russia » come in precedenti circostanze). Alexej Zverev, il presidente del Soviet regionale, che era andato ad accoglierlo all'aeroporto, ha ripreso anche lui il leit-motiv della vecchia alleanza russo-francese. « I soldati siberiani — egli ha ricordato — combatterono con determinazione da Mosca a Berlino. Ora questi stessi uomini coltivano la musica e le lettere ». La regìa delle cerimonie anche a Novosibirsk è parsa meticolosa. Tra le duemila persone chiamate all'aeroporto per le accoglienze o'era il tenente dell'aviazione Alexander Arshinov, che durante la guerra salvò il pilota francese Pierre Jeanel, trovato esanime accanto al suo aereo abbattuto dai tedeschi, Le accoglienze a De Gaulle, per concordi testimonianze, sono state molto più calorose e soprattutto più spontanee che non a Mosca. Ed è facile capirne i motivi dato che gli abitanti di Novosibirsk sono per lo più europei che vivono nella Russia asiatica, nell'isolamento e in condizioni ancora precarie (basterà dire che l'S5 per cento delle case di Novosibirsk, secondo un'inchiesta delle Izvestia, non offrono le condizioni di abitabilità prescritte dalle leggi sovietiche). Il Generale dunque è passato sulla vettura scoperta in mezzo a una folla eccitata che pur di vederlo meglio si era arrampicata sugli alberi, sui tetti delle case e dei filobus. Per i SO chilometri del tragitto dall'aeroporto alla città, il Presidente si è trovato in mezzo ad acclamazioni, richiami festosi in russo e in francese, sventolio di bandierine. Un giovanotto al suo passaggio ha baciato la bandiera francese piantata sulla spalletta di un ponte. Sono soddisfazioni che il Generale gusta a fondo, avendo egli del la sua precedente visita in Russia nel 191,4 ricordi spiacevoli se non umilianti. Sei giorni di anticamera dovette subire De Gaulle prima di ve nire ammesso a cospetto di Stalin. E come il Generale suggerì un diretto accordo fra Mosca e Parigi per definire il futuro della Germania (De Gaulle aspirava alla Renania all'internazionalizzazione della Ruhr e al riconoscimento del l'Oder-Neisse) si sentì rispon dere dal dittatore che bisogìiava discutere la questione con gli Stati Uniti e la Gran Bre tagna. Domani il Presidente andrà a visitare Akademgorod, cioè la città accademica, un cen tro di studi sullo sfondo di scure abetaie. Vi lavorano più di 1200 scienziati, fisici e matematici insigni per lo più fra i quali Sobolev, il padre della cibernetica russa. Per dopodomani il programma prevede una visita a Leningrado, ma con ogni probabili¬ tà l'aereo del Presidente compirà una notevole deviazione verso Baikonur, fra le steppe del Kazakistan, dove sorge il centro spaziale sovietico mai visto da occhi occidentali. In questa parte del viaggio non compresa nel programma ufficiale, De Gaulle sarà seguito soltanto da Podgorny e da un esiguo gruppo di personaggi, esclusi naturalmente i giornalisti. Sono ricorrenti le voci di un lancio spaziale sovietico, forse anche modesto, in occasione della visita del Presidente francese. -, Massimo Conti