Numerosi cambiamenti nella nostra formazione

Numerosi cambiamenti nella nostra formazione Dopo il clamoroso successo sulla Bulgaria Numerosi cambiamenti nella nostra formazione Le due prime linee messe in campo nel primo e nel secondo tempo a Bologna hanno creato dei problemi da risolvere - L'Austria, che non si è qualificata per la finale della Coppa Rimet, cerca un'affermazione di prestigio (Dal nostro inviato speciale) Milano, 17 giugno. Siamo alla seconda partita di preparazione della Nazionale nostra che deve partecipare al campionato del mondo in Inghilterra nel mese prossimo. Seconda prova tanto seria e tanto positiva da avere il carattere di un vero e proprio incontro internazionale. La prima di queste prove ha avuto luogo ancora nel corso della presente settimana, martedì scorso cioè. A noi si è opposta allo stadio di Bologna in tale occasione la squadra nazionale della Bulgaria. Si era fatta un nome, ul timamente, questa squadra, principalmente per il tono franco e vigoroso con il quale era riuscita a qualificarsi per le finali del campionato del mondo. Effettivamente si tratta di una buona squadra. Ma contro di noi essa ha dimostrato in modo palese che la sua esperienza in fatto di incon tri internazionali è alquanto scarsa. A Bologna, sotto l'effetto dell'opera di smantellamento subita per via degli azzurri nel corso del primo tempo della partita, essa si è pe_- così dire sconcertata e disunita. Nel secondo tempo di detto confronto, un po' per lo sforzo sostenuto precedentemente, parecchio perché la squadra stessa cercava di risalire la china dello svantaggio subito e molto infine perché scombussolata, essa non fu più all'altezza della situazione. E' questo un fatto dì cui occorre tenere conto nel giudizio da esprimere sul comportamento delle due diverse linee d'attacco presevi tate dagli azzurri in quella occasione. Gli uomini del se condo settore messi in lizza, hanno approfittato del lavoro compiuto dal primo, nel periodo iniziale della partita: hanno trovato cioè il loro compito alquanto più facile. La partita stessa in sé ha finito per essere in modo generale utile, anche molto utile alla causa nostra. L'esito della prò va stessa ha comunque diffuso una specie di euforia non desiderabile in certi cervelli, e ha risvegliato degli istinti e delle necessità di critica insopperibili in tanti altri. Ora siamo alla seconda prova, al secondo esame. E la compagine con la quale dobbiamo misurare i ferri si chiama Austria. Si chiama cosi, senza che essa abbia molto più a che fare con la «felix Austria » dalla quale ebbimo a copiare in un passato lontano ma non dimenticato, e contro la quale abbiamo avuto a lottare per lo spazio di due o tre lustri prima di poterci imporre. Non è più la stessa Austria di una volta. Essa è passata ora dal professionismo aperto al semiprofessionismo. Sono le condizioni economiche del paese che sono cambiate. Vienna non è più l'università calcistica di un tempo — una delle tre università danubiane che dettavano legge sul continente europeo. Ora vivacchia un po', e con essa noi abbiamo avuto, proprio in campo internazionale, parecchi e svariati contatti in questi ultimi anni. Eliminata dal girone finale del campionato del mondo più che altro per essere stata inserita in uno stesso gruppo selettivo con l'Ungheria, l'Austria attuale non si è scoraggiata. Non ha smobilitato. Mentre noi e altri quindici paesi stiamo entrando in lizza per la massima manifestazione calcistica mondiale, l'Austria stessa già si prepara, si attrezza per la prossima edizione della medesima, quella che dovrà avere svolgimento fra quattro anni, nel 1970 cioè. Per questo motivo essa ci manda ora una squadra molto giovane, composta cioè di elementi capaci di emergere, in altre parole più nell'avvenire che non nel presente. La formazione nella quale. l'undici austriaco scenderà in campo non è stata ancora ufficialmente annunciata. Non lo sarà che domani poco primo dell'inizio dell'incontro. Es<a non si dovrebbe comunque riiscostarp molto dalla seguente: Pichlei", Breibert. Glechnez: Ludescher. Hirmschrodt. Stamm; Seitl, Buzek. Skocik, Floegel. Sauer. Capitano sarà il giocatore più anziano della squadra, e cioè la mezz'ala Buzek. Sono presenti nella compagine cinque elementi che , già hanno giocato contro l'ItaI lia, e cioè Pichler. Glechner, l Hirmschrodt. Skocik e Floegel Due desìi elementi presenti nell'unità sono degli esordienti in linea assoluta, cioè il terI zino destro Breibert e l'ala aij nistra Sauer. Nell'undici italiano vi saranj no molti cambiamenti rispetto ;alla gara di Bologna. Tra l'al| tro nelle due posizioni di mezz'ala comparirebbero Bulgarelli a destra e Corso a sinistra, 'il primo come conferma sta¬ bile per l'avvenire, il secondo come collaudo, contrastato questo da più parti. La via seguita per giungere prima ai ventidue elementi da portare in inghilterra, e poi alla for magione azzurra definitiva, meriterebbe più di un rilievo. Cosa questa che sarebbe però fuori luogo di fare in questa serie e in questo momento. Perché è sempre bene non turbare chi sta scendendo in campo per lavorare. Vittorio Pozzo

Persone citate: Bulgarelli, Buzek, Pichler, Sauer, Stamm, Vittorio Pozzo