Concerto Nussio-Lessona ieri sera al Teatro Nuovo

Concerto Nussio-Lessona ieri sera al Teatro Nuovo Concerto Nussio-Lessona ieri sera al Teatro Nuovo La brillante ouverture dell'opera Rusland e Ludmilla di Glinka apriva iersera il concerto dell'Orchestra del Regio nel Teatro Nuovo, diretto dal maestro Otmar Nussio, il quale ottenne nella stessa sede lieto successo l'anno scorso. Alla composizione tuttora vivida malgrado i suoi centoventiquattro anni e la confluenza dei vari gusti, seguì il Secondo concerto per pianoforte di Beethoven, della cui riudizione, ormai quasi rara, si è grati a Lodovico Lessona. Giustamente la predilezione di qualsiasi uditorio si volge ai posteriori Concerti, più geniali e più maturi, dello stesso artista. E tuttavia questo, op. 19, in si bemolle maggiore, non sollecita indulgenza, sufficiente com'è ad allietare una serata e a promuovere osservazioni sulla personalità e sulle formali relazioni, ciò che era inevitabile, con Mozart, con Haydn, con qualcuno bene operante nella fine del Settecento, poiché, steso nel 1797, il Concerto venne rifatto l'anno seguente. Gli studiosi speciali hanno particolarmente notato, oltre ì riflessi mozartiani, la qualità pianistica di Beethoven, il quale nella giovinezza tendeva al virtuosismo, e non ancora attuava la sintesi sìnfonistìca pur nella combinazione del solista con l'orchestra. Sono appunto queste primordiali incertezze e compiutezze che rendono pensosi i pianisti nel ripresentare l'antico Concerto beethoveniano. Ed il Lessona mostrò di aver meditato sulla sostanza e su gli aspetti dell'opera, cercando il punto preciso dell'evoluzione spirituale. Soprattutto nell'Adagio, per la richiesta della «grande espressione», e nel .Rondo molto allegro, per l'amenità delle variazioni sul tanto usato motivo del cucù, la varia delicatezza del pianista attestò il costante progredire della tecnica e dell'interpretazione. Festosi e insistenti applausi. Conclusero la serata la V Sinfonia di Schubert. e Le Fontane di Roma di Respighi, i cui contrasti di valore e di gusto vennero fatti egregiamente risaltare dal maestro Nussio, acclamato insieme con l'orchestra. a. J. c.

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