II disavanzo commerciale aumenta in Gran Bretagna di Mario Ciriello

II disavanzo commerciale aumenta in Gran Bretagna Deludono le ultime statistiche degli scambi con l'estero II disavanzo commerciale aumenta in Gran Bretagna In maggio le importazioni hanno superato le esportazioni per 81 milioni di sterline, contro 71 milioni in aprile -1 giornali scrivono: « I crediti internazionali non bastano a sostenere la moneta. E' necessario risanare l'economia, ridurre le spese statali, frenare l'aumento delle retribuzioni » (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 giugno. La nuova grande operazione j a difesa della sterlina ha dato subito prova della sua utilità. Le odierne statistiche sulla bilancia commerciale nel mese, di maggio sono infatti deludenti: e, senza i crediti annunciati ieri, la valuta di Londra avrebbe certo perduto altro terreno. Invece, dopo una flessane iniziale, la sterlina si rafforzava e, sospinta da copiosi acquisti, chiudeva stasera con un guadagno, nel cambio col dollaro, di un trentaduesimo di cent. L'ultima quotazione era di due dollari 79 cents e un trentaduesimo d! cent. Fu il giorno 6 che la moneta, indebolita dallo sciopero dei marittimi, slittò, per la prima volta dopo 18 mesi, sotto < quota 2,79 >. La bilancia commerciale di maggio mostra un disavanzo di 81 milioni di sterline (141 miliardi e 750 milioni di lire) con un aumento di dieci milioni di sterline sul deficit di aprile. Fra esportazioni e riesportazioni, l'Inghilterra vendette all'estero, il mese scorso, per 438 milioni di sterline. Le importazioni assommarono a 519 milioni. Il portavoce del ministero del Commercio estero dice che «la condotta delle importazioni è incerta » ma resta il fatto che, nonostante la pesante sovratassa, salirono nel '64, nel '65 e non accennano a calare nel '66. L'incremento nelle importazioni tra aprile e maggio fu di ben 17 milioni di sterline. Questo imponente afflusso di merci straniere è tanto più inquietante in quanto consiste soprattutto di generi alimentari e di semi-manufatti. Fossero materie prime o beni di produzione, il fenomeno non sarebbe cosi grave. E' proprio sul problema delle importazioni che la Banca dei rego lamenti internazionali, nell'e sortare ieri il governo inglese . a più energiche misure, ma nifestava il suo maggiore di sappunto: « Nonostante la so vratassa, sbalordisce notare che gli acquisti dall'estero, nei primi quattro mesi del '66, so no cresciuti di ben il sette per cento rispetto al primo quadrimestre del '6!, ». Non ba sta. Ci si chiede: che accadrà dopo novembre, quando scom parirà la sovratassa, prima del 15 per cento, ora del 10? Dì queste apprensioni s'è udita oggi un'eco alla Camera dei Comuni, dove il Cancelliere dello Scacchiere James Callaghan ha parlato dei nuovi crediti messi a disposizione della Gran Bretagna. Callaghan sosteneva che la nuova intesa con le banche centrali di nove paesi, con la Banca dei Regolamenti Internazionali e, separatamente, con la Francia « è importante percìié rivela che, a giudizio di tutti, la sterlina può essere sottoposta a pressioni derivanti dalla sua posizione come valuta di riserva ». E aggiungeva: «Questi accordi attenueranno gli effetti delle fluttuazioni internazionali ». A questo punto, il leader liberale Jo Grimond dichiarava che la nazione non sembra rendersi conto della « gravità della situazione economica». Il Cancelliere rispondeva: ti Benché governo e capi responsabili continuino a richiamare l'attenzione di tutti sulle conseguenze di eccessivi aumenti salariali, queste parole non producono risultati. Sembra di parlare ai sordi. L'Inghilterra gode oggi del più basso livello di disoccupazione nella sua storia. In tali circostanze,è doppiamente importante che tutti regolino i miglioramenti di retribuzione sui miglioramenti di produttività ». La stampa riferisce oggi ampi estratti della relazione, divulgata ieri, della Banca dei regolamenti internazionali, con le. sue critiche all'insufficiente azione governativa contro l'« eccesso di domanda * e le <r. tendenze inflazionistiche ». I giornali inglesi concordano con il documento, e il Financial Times, ad esempio, insiste: « d'ora in poi, tutto il mondo seguirà con estrema attenzione i movimenti dei nostri redditi. Se il governo vuole veramente irrobustire la fiducia nella sterlina, deve arrestare l'ascesa nelle retribuzioni. Fino a quando avremo inflazionistici aumenti salariali, la sterlina, nonostante i nuovi crediti, resterà sotto pressione ». E il Times: « La sterlina avrà sempre bisogno d'aiuto fino a quando la nostra economia non sarà veramente sana. L'Inghilterra spende troppo, in patria e all'estero, sia in consumi individuali sia in stanziamenti statali. I redditi salgono senza alcun rapporto con la produttività. Il governo ha le sue responsabilità: ma la nazione non è meno colpevole. Alla fine, se laGminpcIluctpdancadp Gran Bretagna, individualmente e collettivamente, vuole insistere su una strada che porta alla bancarotta, in bancarotta, finirà ». Mario Ciriello

Persone citate: Callaghan, James Callaghan, Jo Grimond

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra