Due zone depresse del Piemonte chiedono una strada e un ponte

Due zone depresse del Piemonte chiedono una strada e un ponte Due zone depresse del Piemonte chiedono una strada e un ponte Sono la Bassa Vercellese (Crescentino e Trino) e il Monferrato settentrionale (Gabiano e Pontestura) che hanno visto dimezzarsi la loro popolazione in vent'anni - La nuova arteria aprirebbe un altro itinerario fra Aosta e il mare (Dal nostro inviato speciale) Crescentino, 11 giugno. Due «zone depresse > del Piemonte, confinanti ma separate dal fiume Po, chiedono la sistemazione di un'arteria stradale che dovrebbe risollevarne le sorti. Si tratta della bassa Vercellese situata fra Crescentino e Trino, e, sull'opposta sponda del Po, del Monferrato settentrionale, fra Gabiano e Pontestura. E' già stato tracciato il progetto della strada e di un ponte sul Po che dovrebbero aprire un nuovo itinerario Aosta-Mare: numerosi sindaci hanno dato la loro adesione, parecchi consigli comunali hanno espresso la loro approvazione, i presidenti delle province di Vercelli e Alessandria e alcuni parlamentari stanno esaminando la proposta. Il progetto è nato da uno studio compiuto dal dott. Santino Pastorino, ufficiale sanitario consorziale dei comuni di Crescentino, Fontanetto, Lamporo, Palazzolo. I rilievi di questo medico si estendono anche agli aspetti economici e sociali della zona. Tabelle demografiche attestano che la popolazione è diminuita in venti o trent'anni del 30, del 50 e perfino del 60 per cento; la depressione economica è preoccupante, le campagne vengono abbandonate e molti terreni restano incolti. Riappare — chi lo direbbe nel nostro Piemonte? — un pericolo non assurdo della malaria. €Dal punto di vista igienico — afferma la relazione del dott. Pastorino — la malaria non può considerarsi sradicata per sempre da queste zone, ma semplicemente passata allo stato silente». Le zanzare anofele, che possono inoculare la malattia, sono il 20-50 per cento dei temibili insetti. < Basterebbe la presenza di convalescenti provenienti da zone malariche perché si riaccenda l'endemia. Lo spopolamento e l'abbandono della terra stanno acuendo le condizioni propizie al risveglio della malaria ». II pericolo non è ignorato dal Ministero della Sanità, che invita le autorità sanitarie a vigilare attentamente. Da questo quadro sconfortante della situazione, si passa alle proposte. Una strada di grande traffico porterebbe un incremento industriale e commerciale e un incitamento all'agricoltura. Si è tracciata sulla carta una linea retta fra Genova e Ivrea (sbocco dei traffici provenienti dal trafori), si è visto che passa per Fontanetto, e si è rilevato che, utilizzando per la . massima parte strade provinciali già esistenti, pianeggianti e poco sinuose, potrebbe essere sistemato, con opportuni allarga menti e rettifiche, un itinera rio veloce proveniente da Ao sta (e da Biella) che per Livorno Ferraris giungerebbe a Fontanetto; di qui, breve rac cordo con le rive del Po, la costruzione di un ponte, e quindi per Gabiano, Cerrina Serralunga, Cereseto, Ottiglio, Frassinello, Altavilla, Fubine, Quargnento ad Alessandria, di dove proseguirebbe per Serra valle o Ovada verso Genova Il ponte sul Po e qualche brevissima galleria sono le so le opere di rilievo: l'« Aosta Mare » si terrebbe alla quota media di 150 metri, senza di slivelli apprezzabili. Le buone comunicazioni stradali sono certamente un fattore essenziale per sollevare le sorti delle aree depresse: il piano di programmazione economica che sta preparando il comitato regionale presieduto dall'arch. Renacco, delimita le aree di sviluppo lungo i grandi itinerari stradali, e può proporre la costruzione di nuove arterie per rinvigorire le zone depresse. Qui si vorrebbe aprire una via più diretta da Aosta al mare e, nello stesso tempo, portare un flusso di vita nella bassa Vercellese e nel Monferrato settentrionale. Non è il primo tentativo del genere: anche Pontestura prospetta la costruzione di un ponte sul Po. E se il progetto di un nuovo ponte apparisse difficilmente realizzabile, potrebbe essere valorizzato il ponte già- esistente a Crescentino purché fosse reso più facile e veloce il raccordo, sulla sponda destra del Po. con le buone strade provinciali che scendono ad Asti. L'iniziativa dei comuni consorziati a Crescentino e di quelli situati oltre Po, nel Monferrato, per una direttissima Aosta-Mare merita di essere esaminata e definita nei particolari con criteri tecnici, ma senza dimenticare che due ampie zone sottosviluppate chiedono e meritano di essere inserite nella rete dei traffici e nel piano di sviluppo regionale. e. d.

Persone citate: Altavilla, Cereseto, Cerrina Serralunga, Renacco, Santino Pastorino