Le signore che cedono all'impulso di rubare nei grandi magazzini di Clara Grifoni

Le signore che cedono all'impulso di rubare nei grandi magazzini Le signore che cedono all'impulso di rubare nei grandi magazzini Gli inglesi parlano, con molta cortesia, di "furti d'amatore" e sembrano quasi volerli scusare - In realtà non si tratta sempre di furti veramente intenzionali e motivati da lucro, spesso prevale l'amore del rischio, il gusto di infrangere la legge, il senso di esaltazione che dà un atto compiuto con scaltrezza - Ma resta un'azione vergognosa, che non si può giustificare in alcun caso «Tutte le doniir rubano nei grandi magazzini e nello boutique* ((ci granili sarti c in tutte le classi sociali » Ita dichiarato a un giornalista Violette Leduc, autrice d'un libro di tempestoso successo, La bàtarde, in cui essa dedica un lungo passaggio alle proprie emozioni di «ladra;, colta sul fatto, nelle Galertes parigine. Tutte le donne rubanot Naturalmente no e la generalizzazione della signora Leduc (dovuta a un particolare narcisismo che la porta a veder riflessi i suoi «peccati» nelle altre, come in uno specchio) è abusiva. Io, per esempio, non sono una ladra e cos'i spero di voi Però le statistiche c le inchieste di costume ci obbligano ad ammettere che le donne rubacchiano molto nei grandi magazzini e ?tei supermarkets, ossia in Quegli empori che più mettono alla prova l'onestà della clientela. In Francia, la «démarque incornine », pudica denominazione di tutto (ìuanto sparisce misteriosamente tra un inventario e l'altro, è aumentata negli ultimi dieci anni del 30%, incidendo sulla cifra d'affari delle grandi imprese commerciali per centinaia di milioni. E sembra che lo «mani leste» appartengano specialmente a donne, por lo più non bisognose. Lo stesso accade in Gran Bretagna, dove i «furti d'amatore» — cosi li chiamano — sono orinai così frequenti (iii.ìlio iw.ssi ri ruolo nel '05) da giustificare la comparsa d'un vocabolo miovo, shoplifting. A questo punto ci si chiede: se tanto succede fuori, che avverrà mai da noi/ Ebbene, la risposta è consolante. Abbiamo moltissimi ladri, ma la fanteria dei ladruncoli da self-service è meno massiccia che altrove. E il primato se lo aggiudicano gli uomini, grazie al contributo di ragazzini c adolescenti dagli otto ai sedici anni; oltre quest'età, purtroppo, le donne riprendono il sopravvento. Mancano in proposito dati ufficiali: come ben sappiamo, l'Italia non è paese da statistiche. Neanche le nostre due massime «catene» di grandi magazzini e supermarkets sono in grado di fornire ragguagli più precisi di quelli espressi dagli avverbi poco o molto. E si dà anche il caso che gli avverbi siano in contrusto tra loro. Negli « Vpim », secondo le informazioni d'un dirigente, si ruba poco: tant'è vero, che la sorveglianza è affidata a semplici assistenti, le quali hanno soprattutto il compito di prevenire i furti, sbarrando la via dell'uscio, con un fermo, ma cortese: « Signora, cerca forse la cassar » alla cliente malintenzionata. E le denunce sono rarissime. Invece, negli «Stando» si ruba parecchio, malgrado l'opera degli occhi Ai lince (tutti ex agenti di polizia) mimetizzati in compratori, con relativi pacchetti alla mano; e le denunce sono frequenti. Sia tra i ladri professionisti — una minoranza — .sia tra quelli occasionali, le donne abbondano < il dirigente della sezione controlli mi offre un vasto campionario di tipi. Si comincia dalle donnette che rubano, diciamo, per la «buona causa» (il fine giustifica i mezzi, ci insegnava II Principe di Machiavelli): la moglie che s'impadronisce d'un portafoglio dozzinale da regalare al marito, un povero operaio di¬ soccupato, del quale cade l'indomani il compleanno; la madre col paltò rigonfio di sottovesti, reggiseni e foulards destinati ad arricchire il misero corredo della figlia, che andrà sposa a giorni; quell'ultra madre che strilla a sua difesa: «Ho tre bimbi da sfamare! » e nessuno capisce come possa sfamarli con le collane e le bottiglie di cognac nascoste. Poi vengono le ladre nate bene, von alla testa la nobildonna torinese, facoltosissima, di cui si tolleravano i furti quotidiani, anche perché era seguita da un corretto maggiordomo che pagava i conti. Invece un'altra « taccheggiatrice » abituale, nota come «la contessa» e sprovvista di maggiordomoaccompagnatore, è finita più volte in direzione; mai però al commissariato, in quanto la si ritiene affetta da cleptomania (le persone abbienti che rubano sono cleptomani, quelle non abbienti sono ladre. Riguardosa sfumatura). Vanno considerate cleptomani, cioè vittime di un impulso irresistibile, anche le ragazze, di ottima famiglia. la congiunte di «altissimi funzionari» e di «integerrimi magistrati», nonché le benefiche «dame patronesse» che pure figurano nel libro nero dei grandi magazzini/ Difficile saperlo. Intanto ci si domanda: perche lo donne rubano più degli uomini/ La prima risposta viene suggerita dalla logica: nella clientela d'un grande magazzino le donna formano il contingente essenziale. In secondo luogo: il « furto al banco » può essere un'avventura, un brivido, la tentazione del frutto proibito estesa a un gran numero di figlie d'Eva dai moderni sistemi di vendita e particolarmente dal serviziolibero, con la loro sfrenata profusione di merci — delle, quali sembra così facile impadronirsi! «La magnificenza dei mici piccoli furti — scrive Violette Ltduc — mi veniva dalla rapidità con cui la cosa da vendere si trasformava in cosa venduta, senza pagarci). L'atteggiamento di certe venditrici dei grandi magazzini incoraggia, a volte, questo temibile stato d'animo. Chi non si è tro- vaio all andare, con un articolo in mano, da una commessa all'altra e da una cassa all'altra, respinto da un secco: «Non è il mio repar- to»/ Occorre un'onestà ben avvitata al corpo, in questi casi, per insistere a sborsare dei quattrini che nessuno sembra volere. Ma in genere questi ladrocini sono «alti gratuiti», come li definisce Gide, specialmente se, compiuti da donne molto giovani: l'amore del rischio vi ha la sua parte, insieme al gusto d'infrangere la legge c al senso di potenza che deriva da un gioco pericoloso. Tra le adulte ladre, e qui iiarla In psicologo, alcune sono «adolescenti prolungate»: altre sono donne senza testa e senza freni, alla ricerca di piaceri perversi, o « frustrate » che hanno bisogno di compensazioni (ciò vale soprattutto per le anziane, nubili o vedove, e comunque deluse dalla vita). Queste delinquenti d'un genere speciale, che magari si comportano « onestamente » in altre contingenze, pongono delicati problemi unirmi Clara Grifoni

Persone citate: Gide, Leduc, Machiavelli, Violette Leduc, Violette Ltduc

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Italia