Non saranno amnistiati i nazisti Kappler e Reder

Non saranno amnistiati i nazisti Kappler e Reder Non saranno amnistiati i nazisti Kappler e Reder I due criminali di guerra, condannati all'ergastolo, sono nel carcere di Gaeta ■ Il primo è il responsabile delle Fosse Ardeatine, il secondo delle stragi di Marzabotto (Dal nostro inviato speciale) , niGaeta, 3 giugno. ! leche IemQuando hanno saputo 'amnistia per il ventesimo anniversario della Repubblica sarà limitata ai cittadini italia- Qristni e tale da escludere reati i cicommessi da nazisti, Herbert! baKappler e Walther Reder, gli j nultimi due criminali di guerra trnelle mani delia giustizia ita- i saiana, si sono convinti che non I nriacquisteranno la libertà. i trKappler, ex colonnello delle ' V« Sohutzsthaffeln », ha appreso! ,a notizia dominando i propri ?'b] stmnervi e si è limitato a spalancare per un attimo i suoi occhi freddi e grigi. « Lo sapevo ha detto in italiano - c/iel fanon ci può essere misericordia\«an p vagare». Ha L- I .„„; „ ti,„in rfi ,„„ maergiunto. cuias a titolo al con-i , . 111 n„ i vsolazione, che la Germania uc-i,_cidentale continua a considetarlo un prigioniero di guerra col.rj3pon{iendogii regolarmentagorociincte lo stipendio di colonnello, in marchi. Nato a Stoccarda il 23 settembre 1907, sta scontando nel carcere^militare alloga-j to in un'ala del castello An- pgioino la pena all'ergastolo in- fattagli dal tribunale militare] g. territoriale di Roma il 20 lu¬ glio 1948, come responsabile del massacro di trecentotrentacinque cittadini italiani alle Fosse Ardeatine, della requisizione di cinquanta chili d'oro alla comunità israelitica roma- pdfiteil atana e della deportazione di due-, ramila ebrei che finirono nei ! CÌcampi di sterminio. caWalther Reder, che nel 19391 dera il più giovane comandante j chdelle SS e che sta scontando [ duanch'egli l'ergastolo qui a Gae-j reta per la strage di Marzabot-; tuto, ha invece manifestato ne- : Qgli ultimi giorni una profon- lada inquietudine. agIl 26 settembre 1943, pochi. l'ugiorni dopo l'armistizio e l'oc- ancupazione di Roma, Kappler: reconvocò all'ambasciata germa- zanica due autorevoli rappreseli-, tanti della comunità israeliti-ca, i signori Foà e Almasi. Dis- _se: <Il "Fuhrer" vi offre una, rscelta: o pagare una taglia di cinquanta chili d'oro, o conse- «gnare duecento uomini validi' della vostra comunità». Glii ebrei romani decisero di darei ai nazisti loro. Pio XII fece! ssapere che, se fosse stato ne-j (cessano un intervento del Va¬ ticano per completare la ta- glia, tutto era già predisposto, j doNon ce ne fu bisogno. All'ora, Kstabilita Foà e Almesi conse-jtagnarono a Kappler una cas-! f tirosetta con cinquanta chili d'oro. La mattina dopo cominciò tuttavia l'« operazione » che condusse in Germania circa duemila israeliti, di cui solo duecento tornarono a casa alla fine della guerra. Gli altri finirono nelle camere a gas inventate per la « soluzione finale » del problema ebraico. Il « materiale umano » fu chiuso in vagoni destinati di solito al bestiame; gli sportelli vennero piombati; molti deportati morirono durante il viag- ntisistCpl'ei pPmgio. Quelli che non partirono finirono nel carcere di Regina neCoeli e caddero quasi tutti nel- j Prle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944, quando Kappler diresse una delle maggiori rappresaglie della seconda guerra mondiale, in seguito all'attentato compiuto il giorno prima da partigiani in via Rasella con trQ un repartQ d, deschì cne tornavf£no „al. natru2,one. Nel mandare a morte tanti innocenti finiti CQn un co|po d, pisto[a a„a Kappler eccedette nuca, tiappier eccedette in zelo. Ne fece uccidere cinque in più di quanti ne avesse stabilito Hitler ordinando l'operazione. Fu per questo « errore » che Kappler ebbe il carcere perpetuo. Il 29 settembre 1944 nella zona di Marzabotto, sull'Appen- seaBi li gDSntuRmcoSPSrc ino emiliano, si verificarono e tragedie a catena per le mali Reder sì trova a Gaeta. Quarantadue persone s'erano ifugiate nella cantina di uno tabile, due vecchi invalidi, di iassette donne e diciannove ambini. Tutti furono stermiati dai nazisti a colpi di mi ra e con bombe a mano. Si alvò solo la maestra Anto ietta Benni, che restò trentaré ore nascosta tra i cada- V8rl' ,A Caprara altre cmquanta'n?ue Persone, donne e barn- ini, vennero trucidate m una tanza. A San Martino le vittime furono cinquantadue; la a7»S.1,f> Lorenzmi perdette «ainAic} Pe™°n*i la famiglia Luc5armi v'd\ massacrare la madre e sette figli. A San G o ... vanni, altra contrada, cinquan _ . ■ a vittime caddero in un rifu gio. Ne' cimitero di Casagli ottantaquattro sventurati fu ono falciati dalle mitragliatri i dei nazisti che li sorpresero n una chiesa. Vittoria Nann he non poteva muoversi per lZs.lwZ'tl "in iellate a parte Questo avvenne durante la . pietata caccia che le < SS » diedero ai partigiani in quella fine di settembre. Un sacerdoe, don Marchioni, chiamato l «grande partigiano», venne bbattuto sui gradini dell'ai are maggiore. Per questi episodi, che anco¬ a fanno fremere di raccapric Ì0| Reder ata da vent.anni ne] astello di Gaeta. Fu accusato i aver diretto le operazioni he portarono alla morte circa uemila persone. L'ex maggioe delle «SS» dice che non utto deve attribuirsi a lui. Qualche volta si giustifica con a frase « C'est la guerre » e ggiunge di non avere offeso umanità. Passeranno anni ed nni, ma chi potrà dimenticae le Fosse Ardeatine e Marabotto? Arnaldo Geraldini

Luoghi citati: Gaeta, Germania, Marzabotto, Roma, Stoccarda