Vacanze «primitive» nelle isole Pelagie di Lamberto Furno

Vacanze «primitive» nelle isole Pelagie Vacanze «primitive» nelle isole Pelagie Lampedusa, Linosa e Lampione: scogli desolati fra sole e mare, rocce scabre quasi senza vegetazione, qualche migliaio di abitanti - Ma lungo le coste, grotte e anfratti che pullulano di pesce, un vero paradiso per i subacquei (Dal vostro inviato speciale) Pantelleria, giugno. Pescatori subacquei ed appassionati delle vacanze assolutamente primitive non hanno sinora scoperto le isole di Lampedusa e Linosa che, con l'isolotto disabitato e inabitabile di Lampione, formano il gruppo delle Pelagie. L'anno scorso, secondo incerte statistiche, vi andarono complessivamente quattrocento turisti, soprattutto tedeschi armati di tende e cucine da campo. Le tre isole fanno parte dello « zoccolo africano » : distano più di duecento chilometri dalla costa siciliana, nemmeno sessanta da quella tunisina. Sono senza acqua, di terreno vulcanico, con un panorama violento ed esasperato. I contrasti geologici e panoramici sono evidenti e interessanti. Non c'è acqua potabile, ma le polle d'acqua bollente sgorgano nelle grotte marine; in molti punti escono dal suolo i vapori delle « fumarole vulcaniche » che, in futuro, saranno condensati e trasformati in acqua. A Pantelleria, sinora, non s'è scoperta una sola sorgente, ma una gran de quantità d'acqua potas sica e perciò inutile è raccolta nello « specchio di Venere », profondo duecento metri. A Lampedusa non esiste vegetazione di sorta, tranne un tamerice dinanzi alla chiesa parrocchiale, ma i pochissimi fiori sparsi qua e là sulle rocce hanno forme stranissime e un profumo intenso. Lampedusa sembra una muraglia nera, alta quaranta metri sul mare, le coste a picco. Ha un'estensione di 20 chilometri quadrati, un centro abitato con 4400 persone. C'è il medico e la farmacia, ma non c'è l'ospedale. Le prime docce e fognature sono state installate in questi giorni dal Genio militare che costruisce la pista aerea non essendosi trovata alcuna impresa privata disposta ad appaltarne i lavori. Le case, di tipo arabo, hanno i tetti a cupola per permettere la raccolta dell'acqua piovana in grandi cisterne domestiche; c'è un'efficiente rete elettrica. A Lampedusa esiste una piccola pensione, adatta a turisti senza esigenze particolari, anzi propensi a qualche sacrificio. Vitto e alloggio — si assicura — non costano più di tremila lire il giorno. Lungo le coste, nelle grotte e negli anfratti marini pullulano spigole e saraghi, cernie e polipi giganteschi. Ogni tanto affiorano fra le onde le « foche mediterranee » : ma non si possono uccidere perché ne esistono pochi esemplari. L'isoletta di Linosa, lontana circa due ore di navigazione da Lampedusa, è l'Itaca dei tempi di Ulisse. Ha una superficie di 5 chilometri quadrati, è montuosa, coperta di sterpaglia e fichi d'India. Gli abitanti sono 426. « Gente buona e padri ca », dice il brigadiere dei carabinieri che ci vive con due militari. Oltre l'acqua, manca la corrente elettri ca. Le case, di foggia araba, sono ad un piano, pie coli cubi bianchi con le facciate incorniciate da strisce d'un rosso vivo. Il turista può trovare alloggio in queste abitazioni primitive, ma linde e curate. Tre anni fa vi abitò qualche giorno il campione mondiale dei « sub » Bucher: catturò cernie eccezionali. Il dr. Tommaso Paino, medico condotto, tiene pronta una scorta di medicinali indispensabili perché non c'è farmacia. La gente non mangia mai carne (anche se alleva vitelli), verdura e frutta sono sconosciute. L'unica bottega è spoglia e sfornita. Linosa è adatta ai turisti attendati e provvisti di rifornimenti propri, soprattutto carne e latte in scatola e generi di conforto. E' opportuno portare la radio a transistor se si vogliono notizie del mondo, in mezzo a tanta solitudine. Se Lampedusa e Linosa sembrano fatte apposta per le vacanze primitive, l'isola di Pantelleria s'addice ai turisti più esigenti. E' la mitica « isola dei Feaci e di Calipso », a 110 km dalla Sicilia, e a soli 70 km da Capo Bon, in Tunisia (di notte si vede il faro della punta africana). Ha una superficie di 83 chilometri quadrati, percorsi da una via perimetrale, asfaltata, lunga 44 km. La costa è splendida, con scogli e roc ce che formano figurazioni fantastiche. Gli alberghi so no tre o quattro, due dei quali moderni ed eleganti, tutti confortevoli. La pen sione giornaliera varia dalle 3500 alle 5500 lire. Ai primi di giugno verrà aperto un villaggio turistico, realizzato da una società italo-francese sulla Punta Fram. E' composto di edifici all'araba, ha la piscina e l'accesso al mare. Una camera matrimoniale con bagno costerà 2500 lire il giorno, ogni pasto dalle 600 alle 1000 lire. In complesso, una sola persona spenderà 3000 lire di pensione. Pantelleria è collegata con Trapani da un aereo giornaliero, da un piroscafo bisettimanale (parte da Trapani alle 9 di ogni martedì e venerdì). Un'altra linea marittima la collega a Porto Empedocle, passando per Lampedusa e Linosa. Le partenze da Porto Empedocle sono ogni lunedì e giovedì alle 21,30. Lamberto Furno ALERMrJ C.BON; ^'v'-:f>ir/>4:^càtTni«e - PANTELLERIA" -co o ■ LINOSA 7. LAMPIONE— MALTA -^-LAMPEDUSA" kerkenna: 0 50 100 1 —i / Km.

Persone citate: Bucher, Lampione, Tommaso Paino