Nei prossimi 5 anni 800 miliardi per attuare la riforma ospedaliera

Nei prossimi 5 anni 800 miliardi per attuare la riforma ospedaliera I criteri della legge votata dal Consiglio dei ministri Nei prossimi 5 anni 800 miliardi per attuare la riforma ospedaliera Attualmente in Italia vi sono 1270 ospedali che dipendono da 14 ministeri e da 120 enti - Sarà costituito un solo «ente ospedaliero» presso il ministero della Sanità - Gli ospedali saranno amministrati dalle Regioni e verranno suddivisi, a seconda delle attrezzature, in regionali, provinciali, circoscrizionali - Si potrà uniformare l'assistenza sanitaria in tutto il Paese - Nuovi criteri per l'orario di lavoro dei medici e per i loro compensi (Nostro servizio particolare) Roma, 1 giugno. La progettata riforma degli ospedali, approvata stasera dal Consiglio dei ministri nel testo presentato dal ministro della Sanità sen. Mariotti, prevede una radicale , trasformazione non solo nella struttura orga nizzativa ospedaliera, ma ne gli stessi concetti che ispirano l'assistenza sanitaria. Sinora il principio basilare è quello della carità, sul quale si fonda la legge del 1890 che disciplina gli ospedali italiani. Il ministro Mariotti, nella relazione fatta ai colleghi di governo, l'ha definita < legge ormai remota » e non più rispondente alle attuali esigenze; in particolare, al diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Ogni ospedale — ha detto Mariotti — è un'oasi a sé, regolata da proprie norme, sottoposta a particolari controlli In Italia esistono 1270 ospedali, le « competenze » sono suddivise fra 14 ministeri e centoventi enti. La novità es senziale introdotta dalla riforma è l'« ente ospedaliero », che dipenderà solo dal ministero della Sanità per le direttive generali di politica ospedaliera ma sarà amministrato su base regionale. Vi saranno perciò enti ospedalieri in tutte le re gioni. Gli amministratori degli ospedali sono adesso nominati dai prefetti; con la riforma verranno eletti dai cittadini. Gli enti ospedalieri riceverai! no in dotazione i patrimoni e i beni ora appartenenti ai sin goli ospedali o alle « Opere Pie ». I mezzi disponibili saranno ripartiti a seconda delle reali necessità di ciascun ospedale, risolvendo le enormi sperequazioni che oggi sussistono fra i pochissimi ospedali ricchi e i moltissimi poveri. Tale tra sformazione è di primissimo piano perché consentirà a tutti gli ospedali di disporre di quelle attrezzature fondamentali che sinora mancano alla maggioranza di essi. La riforma classifica gli ospedali in « regionali », « provinciali » e « circoscrizionali »; secondo una gradazione di possibilità assistenziali crescenti. Gli ospedali « circoscrizionali » saranno in grado di assistere i malati acuti che non richiedano particolari, cure o ricer che. I casi più complessi verranno affidati agli ospedali « provinciali » o a quelli « re gionalì » che avranno impianti completi per qualsiasi intervento o terapia. Il ministro Mariotti ha fatto un esempio pratico: non tutti gli ospedali — ha detto — possono avere le « bombe al cobalto » per la cura dei tumori, ma è indispensabile dotarne almeno gli ospedali regionali. Oggi si verifica che in provincia di Bologna esistono tre bombe al cobalto, mentre a sud di Napoli nessun ospedale pubblico la possiede. Per porre riparo alla deficienza di ospedali in molte regioni, soprattutto meridionali e insulari, la riforma Mariotti prevede un « piano ospedaliero » a carattere nazionale che troverà attuazione nei « piani regionali ». Il ministro ha ricordato oggi nella riunione del governo che per i malati acuti il Nord dispone di 5.6 posti letto ogni mille abitanti; il Centro e il Sud di appena 2,50 posti. Gli ospedali per cronici e lunghe degenze, per la riabilitazione medico-sociale e i convalescenziari mancano in tutta Italia. Il « piano nazionale » stabilirà il fabbisogno e la ripartizione degli ospedali nelle diverse regioni, determinando i mezzi finanziari occorrenti per creare quella rete ospedaliera oggi mancante. Questo piano verrà realizzato in accordo con il programma quinquennale di sviluppo economico e sarà finanziato attraverso il « Fondo nazionale ospedaliero » con una spesa di 800 miliardi per i prossimi cinque anni. Il sen. Mariotti ha rilevato che questo fondo interverrà per contributi per le attrezzature e per il funzionamento degli istituti in difficoltà e «costituirà il primo strumento statale per l'attuazione del sistema di sicurezza sociale cui tende il programma quinquennale di sviluppo economico ». Nella nuova organizzazione dell'assistenza ospedaliera, i medici osserveranno il « tempo pieno», cioè dovranno dedicare all'attività sanitaria negli ospedali un determinato numero di ore di servizio obbligatorio. Questo « tempo pieno » sarà richiesto non solo ai medici con funzioni igienico-organizzative (come i medici di guardia), ma anche ai primari, agli aiuti e agli assistenti. Durante il « tempo pieno », i sanitari potranno dedicarsi alla libera professione « anche nell'ambito dell'ospedale entro limiti rigorosamente determinati ». Gli stipendi dei medici consisteranno in una retribuzione fissa e in un compenso straordinario eguale a parità di funzioni, oltre ad un assegno Integrativo « proporzionale alla qualità e quantità del lavoro svolto ». Oggi si verifica che taluni primari guadagnino in un anno dieci volte più di un pari grado che lavori nello stesso ospedale, ma in un differente campo specializzato, mentre, gli «aiuti» guadagnano molto! meno, 1 medici generici hanno stipendi irrisori e 1 volontari quasi niente e senza alcuna sicurezza di carriera. Dopo la riforma si entrerà in ospedale previo concorso per titoli e con un regolare contratto. Le disposizioni finali dello schema di disegno di legge oggi approvato stabiliscono che tutto il personale trasferito al nuovo ente ospedaliero conservi lo stato giuridico e il trattamento economico acquisiti nella precedente organizzazione. La progettata riforma sarà presentata dal governo alla Camera nella prossima settimana e successivamente andrà al Senato. Solo dopo l'approvazione del Parlamento entrerà in attuazione. Lamberto Fumo

Persone citate: Lamberto Fumo, Mariotti

Luoghi citati: Bologna, Italia, Napoli, Roma