Il nuovo presidente dell'Assemblea regionale cacciato con la violenza dal suo ufficio

Il nuovo presidente dell'Assemblea regionale cacciato con la violenza dal suo ufficio Il nuovo presidente dell'Assemblea regionale cacciato con la violenza dal suo ufficio Il socialdemocratico prof. Montesano, appena eletto dal centro-sinistra, si è visto la strada sbarrata dai fattorini, per ordine di un dirigente comunista - Poco dopo un unionista lo afferra al collo per trascinarlo via - Oggi interverrà il commissario governativo (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 25 maggio. Gli esponenti comunisti e dell'Union Valdótaine non finiscono di sorprendere. Mercoledì della settimana scorsa hanno chiuso, con alcune spanne di fll di ferro attorno alle maniglie delle porte, il Palazzo della Valle per impedire la riunione del Consiglio regionale. Oggi, a una settimana di distanza, hanno « cacciato con la forza » il nuovo presidente del Consiglio regionale prof. Giù- seppe Montesano che si recava a prendere possesso del suo ufficio, subito dopo l'elezione. E' probabile che la vicenda abbia oggi ulteriori sviluppi. Sono sempre più numerosi i valdostani che nell'apprendere queste notizie scuotono la testa sconsolati. Dei fatti riguardanti il prof. Montesano si stanno interessando il commissario governativo dott Padalino, il Procuratore della Repubblica di Aosta, il Questore. Il Consiglio regionale stamane si è riunito alle 9,15. Presenti in sala i 19 consiglieri democristiani, socialisti, socialdemocratici, liberali e campagnards. I banchi dei comunisti e dell'Union Valdótaine (16 seggi) sono vuoti. Poco numeroso il pubblico nella tribuna. Si procede rapidamente all'elezione del presidente prof. Montesano del psdi (in sostituzione del dimissionario avv. Marcoz dell'Union Valdótaine) e del vice-presidente signorina Personettaz della de (che sostituisce la signora Celeste Perruchon, unionista, dimessasi all'inizio della crisi). E' ancora in carica il vice-presidente comunista Strazza. Votano a favore i 19 consiglieri de, psi, psdi, pli, campagnards. A nome della «sinistra socialista » del psi, l'exassessore Colombo pronuncia una dichiarazione di voto. Egli dice tra l'altro: «Non intendiamo sottrarci alla responso bilità del momento. Vogliamo però chiarire al Consiglio re gionale e all'opinione pubblica che la nuova maggioranza che stiamo per formare non potrà essere una maggioranza anticomunista ». Il capo-gruppo liberale dott. Pedrini ha replicato: « Prendo atto della dichiarazione fatta dalla sinistra socialista. Mi riservo di chiarire e puntualizzare il pensiero dei liberali in occasione dell'elezione della Giunta regionale, lunedi prossimo ». A sua volta il segretario regionale del psi Frojo ha detto: «Lo dichiarazione del compagno Colombo va inquadrata nell'opposizione che una parte, decisamente minoritaria del psi conduce contro la politica del partito. Ciò non mette in discussione la politica ufficiale del psi alla quale tutti i compagni della federazione valdostana si attengono e si atterranno. Esiste oggi nel Consiglio regionale una sola maggioranza possibile, quella del centro-sinistra. Il psi è fermamente convinto della necessità di doverla perseguire con coerenza e lealtà. E' ovvio che per noi il centro-sinistra si deve misurare sul terreno delle realizzazioni programmatiche concrete ed avanzate e che nor potremo, di conseguenza, accettare alcun condizionamento di forze moderate e conservatrici, quali appunto sono le forze del pli- Il centrosinistra si compone della de, psi, psdi e campagnards ». Questa polemica non dovrebbe avere conseguenze pratiche sull'elezione della Giunta regionale di centro-sinistra prevista per lunedì prossimo. Ogi non ha impedito la confluenza dei 19 voti della maggioranza (de, psi, psdi, pli, campagnards) « in difesa della democrazia ». Alle 10 la seduta del Consiglio regionale termina. Il neo-presidente prof. Montesano, ricevute le congratulazioni dei consiglieri, esce dall'aula e si avvia verso il corridoio che conduce all'ufficio del pre sidente. Due uscieri, Venanzio Benin e Pietro Cretier, gli sbarrano il passo: «D'ordine del vice-presidente Strazza non si può entrare ». Il prof. Montesano non cerca di forzare il blocco. Si limita a prendere atto della dichiarazione dei due uomini gallonati. Si reca dal Procuratore della Repubblica e torna al Palazzo della Valle nel pomeriggio, verso le 15,30, accompagnato dall'ufficiale giudiziario cav. Guglielmo Marchetti. Le porte del corridoio questa volta sono aperte. Si fanno annunciare al vice-presidente Strazza. Entrano nell'ufficio. Nel frattempo gli uscieri allontanano i giornalisti e li invitano ad uscire. Qualche minuto dopo si sente urlare. Il prof. Montesano scende il monumentale scalone di marmo e dichiara: «L'assessore alla Pubblica Istruzione Andrione, dell'Union Valdótaine, mi ha messo fuori dell'ufficio di presidenza pigliandomi per la collottola. I soprusi di oggi, che penso non saranno gli ultimi, dimostrarlo Zo prepotenza e il totalitarismo degli union-comunisti >. Il prof. Montesano si è recato dal Procuratore delia Repubblica per presentare un altro esposto ed ha avuto un lungo colloquio con il commissario governativo dott. Padallno. In serata si è riunito urgentemente il comitato esecutivo della federazione socialista valdostana «in seguito all'inqualificabile atto di teppismo e di violenza fisica di cui è stato vittima il nuovo presidente del Consiglio regionale prof. Montesano, nel momento in cui si accingeva a prendere possesso dell'ufficio, dopo l'elezione legalmente avvenuta nella mattinata >. Al termine il psi ha approvato un ordine del giorno di solidarietà con Montesano. Oggi il nuovo sindaco di Aosta avv. Giorgio Chanu della de avrebbe dovuto prestare giuramento, ma l'avv. Caveri ha rinviato l'appuntamento. Caveri oggi ha presentato un altro ricorso contro l'elezione del prof. Montesano ed ha inviato telegrammi all'on. La Malfa per affermare « affinità con il partito repubblicano » e spiegare che l'opposizione al governo « è dovuta alla mancata attuazione delle norme statutarie ». Sergio Dtwecchi

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