Pietro Germi difende il suo film «Sono un moralista, eome di Gigi Ghirotti

Pietro Germi difende il suo film «Sono un moralista, eome Pietro Germi difende il suo film «Sono un moralista, come Savonarla»i La sua prossima opera attaccherà i costumi di un'altra regione italiana: l'Emilia e Romagna • i critici spagnoli a Cannes hanno assegnato il loro premio al film di Resnais, ritirato dal Festival dopo l'intervento di Franco (Dal nostro inviato speciale) Cannes, 18 maggio. Un gruppo di critici spagnoli ha deciso di attribuire un premio speciale, intitolato a « Luis Burine! », al film di Alain Resnais « La guerra è finita » che ha per protagonista Yves Montand e per sfondo la lotta dei cospiratori antifranchisti contro il regime dittatoriale in Spagna. E' il primo premio del Festival, che arriva prima ancora che il Festival sia chiuso, e che attribuisce la palma, al di fuori d'ogni prassi e consuetudine, ad un film che non era nemmeno in concorso, perché la giuria di Cannes, lo aveva respinto su istanza della Spagna. '« Il film di Alain Resnais — è scritto nella motivazione che accompagna il premio — risponde a criteri che per il loro rigore, la loro apertura e la loro novità estetica interessano particolarmente i critici spagnoli in funzione della realtà attuale del loro paese ». Seguono le firme: nomi cognomi e indirizzi di uomini che dan vita ad alcune fra le più apprezzate riviste cinematografiche indipendenti di Spagna. Con quest'atto, essi si pongono nettamente allo scoperto: polemici con il proprio paese, polemici con la ribalta di Cannes che ha relegato ad uno schermo secondario l'opera di Resnais, (il film fu presentato in proiezione semiprivata in un cinema di rue U'Antibes), che è certamente fra i lavori più intelligenti e coraggiosi che si siano visti da molti anni in qua. Con questa nota insolitamente non-conformista si apre la cronaca della terz'ultima giornata del Festival. Quest'oggi, l'Italia è ritornata alla ribalta, con 11 film di Pietro Germi che già moltissimi spettatori italiani conoscono, Signore e signori. Uscito in febbraio, il film ha già registrato in Italia uno degli incassi più soddisfacenti della stagione (un miliardo e duecento milioni). « Signor Germi, l'altr'anno lei ci ha divertito con una storia matrimoniale ambientata in Sicilia. Oggi se la prende con il Veneto. Ma le pare davvero che i suoi connazionali sian tipi da far ridere la gente? », ha chiesto un critico francese alla conferenza stampa indetta quest'oggi alla fine della proiezione di Signore e signori. E un altro: < Mi sembra che lei stia gettando bombe Molotov contro i costumi delie varie regioni d'Italia. Si può sapere se lei è del nord o del sud, o dì che altra parte della penisola? ». < Sono di Genova ». c E le sembra morale? ». Ha risposto Germi: « lo sono un terribile moralista. Non lo ve de, nel mio sguardo, il lampo di fra Gerolamo Savonarola* Ebbene: è vero, nei miei film i miei connazionali appaiono forse più divertenti di quanto non siano nella realtà. Però, li considero davvero dei tipi molto divertenti ». In Signore e signori, ha spiegato il regista, egli alza la sferza su un difetto che è l'opposto di quello rivelato dall'analisi sui costumi matrimoniali della Sicilia. Là era in ballo la gelosia, qui l'ipocrisia. Un peccato, però, che non è patrimonio specifico della provincia veneta, bensì, dice Germi, di tutte le province civili del mondo aVipocrisia è una difesa della società contro ogni attenta to alla pacifica convivenza degli uomini. Senza l'ipocrisia, non sapremmo davvero come risolvere i problemi del vivere in una piccola comunità». In conclusione, un film che sembrava partito lancia in rèsta contro l'Ipocrisia, ne f iliaco per fare l'elogio, come prodotto insostituibile di una educazione raffinata, d'un savoir faire Invidiabilmente in cruento e per giunta dilettevole. Quest'anno, il « messaggio » della nostra cinematografìa a Cannes da Brancaleone a Uccellacci e fino a Signore e signori è stato tutto teso sui toni della farsa. Registi nati alla luce dello schermo con la piega amara all'angolo della bocca, ci scoprono come un popolo scanzonato e scacciapensieri. E non è finita. In mattinata abbiamo saggiato il terreno, per scoprire quali mal intenzioni abbia per il prossimo futuro il nostro Savonarola minore, Pietro Germi. Il suo terribile « giro d'Italia » è finito? Su quali regioni Intende ora passare il ferro rovente della sua ironia? Pietro Germi ha dapprima nicchiato, dicendo di non avere nessun impegno fìsso, nessuna idea precisa «Se non avesse la macchina da presa, che mestiere farebbe?», abbiamo incalzato. « Farei l'uomo politico », ha risposto. In fondo, la sua vocazione è di lavorare nella società: per scrollarne i miti, per incidere sul suo divenire. La proposta per l'abolizione delle attenuanti per 11 delitto d'onore dal nostro Codice è in parte il frutto del suo Divorzio all'italiana. Lo abbiamo messo alle strette: «Ma Insomma, a chi tocca adesso: al Piemonte, alla Lombardia, alla Calabria? ». Pietro Germi si è raccolto in meditazione, e finalmente ha rivelato: « Mi occuperò dell'Emilia-Romagna ». Amici emiliano-romagnoli, a voi Pietro Germi! Gigi Ghirotti