Il mercato dei francobolli si avvia alla normalità ?

Il mercato dei francobolli si avvia alla normalità ? Dopo le ostinazioni delle storse settimane Il mercato dei francobolli si avvia alla normalità ? Le emissioni italiane posteriori al 1945 erano scese di prezzo alla vigilia del convegno filatelico di Firenze • Dichiarazioni di Bolaffi sulle polemiche suscitate dal suo comportamento - In questi giorni le quotazioni dei valori in questione hanno ripreso vigore Le quotazioni dei francobolli italiani emessi dopo il 1945 (si tratta beninteso di francobolli nuovi, con la colla integra e « senza traccia di linguella») continuano a essere l'argomento del giorno per i collezionisti e i commercianti filatelici. Il numero di sabato de « Il collezionista », la rivista del dott. Giulio Bolaffi, reca cifre che rivelano un assestamento ; dei prezzi. Sui principali quotidiani, compaiono inserzioni di commercianti disposti ad acquistare i francobolli in questione pagandoli somme che si discostano poco da quelle del « boom » dei mesi scorsi. La situazione, insomma, è ancora fluida, ma vi sono sintomi che denotano una progressiva normalizzazione del mercato e danno nuova fiducia a coloro che al convegno commerciale filatelico di Firenze furono turbati dalle drastiche riduzioni apportate in quei giorni al listino che accompagna ogni settimana la rivista della ditta torinese. Il comportamento di Bolaffi venne definito « ncomprensibile ». Il sindacato nazionale dei com. mercianti in francobolli ravvisò nelle diminuzioni «alcun riferimento alla reale situazione di mercato ». Qualcuno rilevò che le rivoluzionarie quotazioni coincidevano con la decisione del Consiglio dei ministri di distruggere gli «stocks» di francobolli emessi dopo il 1954, rimasti invenduti, per rafforzare la posizione di quelle « serie »-•sulle quali incombeva la minaccia di un'improvvisa immissione in commercio delle rilevanti giacenze. Anche i commercianti torinesi in francobolli reagirono vivacemente. « Quella di Bolaffi, è stata un'iniziativa audace e clamorosa, a giudizio unanime ritenuta del tutto inopportuna » dice una lettera che reca le firme di molti di essi, con in testa Giuseppe Gaggero, membro del « direttivo » del sindacato nazionale della categoria. « U "aggiornamento" del listino poteva avere ripercussioni catastrofiche — aggiungono — ed è inspiegabile come " Il collezionista'', pubblicazione autorevole per la notorietà e serietà del direttore, abbia, così indiscriminatamente ridotto le quotazioni, dimezzando e riducendo persino a un terzo e un quarto quelle avallate sino al fascicolo precedente». Il dott. Giulio Bolaffi ha saputo delle critiche mossegli da Firenze e Torino mentre era a Parigi, in procinto di partire per gli Stati Uniti. E le ha respinte con energia: « Il ridimensionamento non è giunto all'improvviso ed era l'unica soluzione saggia, prevedibile e auspicata da tutti i collezionisti che da molti mesi invece di acquistare hanno venduto o tentato di vendere, ma non desiderata dalla minoranza di coloro che cercano di difendere tesi e interessi insostenibili. « Il mercato dei francobolli della Repubblica italiana era completamente ferino da due mesi — ha soggiunto — tanto che i commercianti non compravano neppure i lotti offerti con sconti enormi, del 50-60 per cento sui prezzi anteriori al 7 maggio. Le nuove quotazioni hanno suscitato la reazione soltanto di coloro che vorrebbero perpetuare una situazione che gioverebbe unicamente a taluni interessi personali, mentre nuocerebbe alla totalità dei collezionisti e agli stessi commercianti che ora si lagnano. «A Firenze — ha proseguito il dott. Bolaffi — si è detto che nei giorni del convcifiio filatelico i francobolli della repubblica italiana sono saliti di prezzo. E' assolutamente falso. Quanto ai commercianti che in quell'occasione hanno annunciato di comprarli prezzi del " boom ", tre volte superiori alle quotazioni de "TI collezionista ". vorrei domandare perché non lo fecero nei due mesi prece- mdenti. con 1 forti .sconti eheerano proposti. E' infine menzognera V affermazione che la mia ditta non venda nulla ai prezzi ribassati: dal 7 maggio, giorno della pubblicazione del listino riveduto, a tutti coloro che si occupano nuovamente dei francobolli della Repub-Mica italiana e sono venu- ti per acquisti nei nostri negozi di Torino, Milano e Bologna sono applicate le nuove quotazioni ». Come si diceva all'inizio, nell'ultimo numero della rivista di Bolaffi il listino denota una stabilizzazione del mercato, con accenni al rialzo per alcuni valori. « E' un confortante sintomo di ravvedimento che dimostra come le reazioni dei giorni scorsi avessero fondamento » osservano i commercianti torinesi cui abbiamo accennato prima, i quali si « augurano che non tardi un adeguamento alla realtà ». Nello stesso fascicolo viene proposto l'acquisto di diverse « serie » della repubblica italiana. « Ciò infonderà nuova fiducia ai collezionisti » osservano i medesimi commercianti, esortando « i filatelici a trarne le logiche conclusioni, pri- e a : a e e ma di decidere affrettatamente l'eventuale realizzo del materiale di cui sono in possesso ». Per concludere, la polemica intorno ai froncobolli della Repubblica italiana è -.nncora vivace, ma tende a, - j placarsi. Sembra inoltre | i e e , l n i o i i o i e - che lo scossone causato dal-i le riduzioni del catalogo Bo-I laffi cominci davvero ad ave-1 re salutari effetti. Il mer-j cato dei francobolli « inerì-1 minati » ha ripreso vigore,! molti collezionisti si sonoj fatti prudenti e oculati. Oc-' corre comunque rilevare che; la « crisi » riguarda un par-1 ticolare settore, quello del-j le emissioni della repubbli-1 ca dal 1945 in poi. Per glij altri francobolli, del regno | e degli antichi Stati italiani, non vi sono accenni d'indebolimento e le loro quotazioni sono sempre sal-l dissime, perché legate alla | effettiva rarità e non alla speculazione, senza la quale i prezzi di francobolli stampati irr milioni di esemplari, e talvolta ancora in corso di validità, non raggiungerebbero mai livelli da « boom ». Aldo Vite

Persone citate: Aldo Vite, Bolaffi, Giulio Bolaffi, Giuseppe Gaggero

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Milano, Parigi, Stati Uniti, Torino