Troppo scarsi i mezzi per l'assistenza ai feriti della strada

Troppo scarsi i mezzi per l'assistenza ai feriti della strada Lettere al Direttore Troppo scarsi i mezzi per l'assistenza ai feriti della strada Signor Direttore, domenica scorsa, viaggiando sull'Autostrada Savona-Genova, come medico, mi trovai a soccorrere alcuni infortunati a seguito di incidente stradale di una certa entità. All'arrivo delle ambulanze della Croce Rossa Italiana, chiesi delle stecche (ne esistono tipi a doccia già preparati) per immobilizzare fratture di arti inferiori, in modo da rendere il trasporto più agevole e senza rischi e disagi dei feriti; mi venne risposto che ne erano sprovvisti perché «le elemosine sono scarse ». Provvidi allora con mezzi di fortuna. Da questo episodio desidero trarre degli elementi, per porre dei quesiti agli Enti e personalità a ciò preposti. Vorrei si facesse un'indagine sui compiti della Croce Rossa Italiana in tempo di pace; e se è vero che il soccorso stradale è un compito d'istituto, data l'importanza sociale ed i problemi tecnici che solleva, — da ciò deriva la necessità che vi sia una organizzazione base standard su piano nazionale con ambulanze, attrezzature di pronto soccorso idonee e personale qualificato e numericamente sufficiente. Pertanto l'affidare al buon cuore ed alla buona volontà di quanti meritoriamente se ne occupano, è un non senso organizzativo perché ovviamente manca, una organica, organizzazione ed una attrezzatura base comune a tutte le località in cui la Croce Rossa opera da anni con grande dedizione, però abbandonata economicamente ed affidata alle « elemosine » a volte scarse. Vorrei aggiungere ancora che il personale dovrebbe essere qualificato e stipendiato opportunamente, perché questa sarebbe giustizia sociale verso una benemerita categoria che nella Croce Rossa ed in vari altri sodalizi (le varie Croce Bianca, Croce Verde, Croce Azzurra ecc..) da anni svolge l'opera di trasporto e ricupero di ammalati ed infortunati. Tutto quanto sopradetto, è per richiamare l'esigenza che il pronto soccorso sia efficiente sotto ogni punto di vista e non affidato solo alla buona volontà ed allo spirito di sacrificio di cittadini benemeriti che si preoccupano di colmare le carenze che invece dovrebbero essere assunte in onere e controllo dello Stato. Vorrei concludere che siamo ormai nell'era atomica e che non si può ignorare il progresso tecnico raggiunto, in un settore così importante e delicato come quello del soccorso agli infortunati della strada Con ossequio dott. Vittoriano Chiappori Cuneo, 10 maggio 1966.

Persone citate: Vittoriano Chiappori Cuneo

Luoghi citati: Savona