Gli affanni di un milionario

Gli affanni di un milionario Gli affanni di un milionario Sabato un pensionato realizza all'Enalotto un «dodici» da 31 milioni - Per un errore la sua schedina (firmata «Adesso rido io») sfugge allo spoglio Due notti e un giorno d'ansie, finalmente la direzione riconosce Io sbaglio 11 signor Tommaso Grimaldi, ex maestro di ballo di 68 anni, dopo un giorno e duo notti di inquietudini si è sentito dare ragione: c'era stato un errore; effettivamente lui aveva realizzato l'unico « 12 » dell'Enalotto; aveva vinto 31 milioni. Una buona notizia per il signor Grimaldi, ma pessima per altri 910 giocatori: quelli che hanno totalizzato « 11 » e « 10 » nello stesso concorso e che ora vedono la vincita ridursi di oltre un terzo. Tommaso Grimaldi ha giocato sabato la schedina (sempre la stessa dall'inizio del concorso, firmata «Adesso rìdo io») alla ricevitoria di via S. Massimo angolo via Mazzini. Nel pomeriggio ha constatato di avere indovinato tutti I risultati. La sera ha telefonato alla direzione dell'Enalotto, domandando quanto prendevano 1 «12». Gli hanno risposto: « Non ci sono dodici in Italia ». « Ma deve esserci 11 mio. Guardate meglio, forse vi siete sbagliati ». « So c'è uno sbaglio — gli hanno detto — si vedrà lunedi. Deve avere pazienza ». E' difficile essere pazienti in una circostanza come questa. II signor Grimaldi ha calcolato che la sua vincita avrebbe dovuto essere di una trentina di milioni, ma non era certo di incassarla. Tutto era in discussione. Che cosa poteva essere accaduto? Un errore di trascrizione ora Impossibile, porche la schedina è « a ricalco?-: ciò che è scritto sulla « figlia », risulta segnato sulla « madre » e sul tagliando che va allo « spoglio ». Il Grimaldi ha pensato che la ricevitoria avesse smarrito la sua schedina o non l'avesse consegnata in tempo alla direzione. Ora egli afferma di non essere stato troppo turbato, sperando che tutto si sarebbe chiarito. Ma ci sono stati momenti in cui il dubbio ha soverchiato la speranza, e non era un dubbio da poco: un pugno di mosche invece di una trentina di milioni. Con questo pensiero the va e che viene, c'è chi ha una crisi di nervi: altri — come Tommaso Grimaldi — riescono a dominarsi meglio. Comunque, non sono ore piacevoli. Ieri mattina il signor Grimaldi è andato alla direzione dell'Enalotto ed ha mostrato la sua schedina. Si è fatto un controllo: nel tagliando « E ora rido io » vi era una colonna con un « 12 ». Questa colonna era sfuggita allo « spoglio » fatto sabato subito dopo i risultati. Non è un caso infrequente (ma la prima volta che avviene per una vincita così grossa) ed è por questo che il regolamento del gioco prevede il" reclamo. Il Grimaldi è uscito dalla sede dell'Enalotto milionario, ma soltanto « ufficiosamente »: per diventare « milionario » effettivo dovrà aspettare lunedì prossimo, quando si riunirà la commissione. Il nuovo milionario abita in un modesto alloggio di via San Francesco da Paola 46 con la moglie, ha un figlio sposato. E' nato a Bari, si è trasferito a Torino nel 1920, entrando nelle Ferrovie come macchinista, ma tre anni dopo è stato licenziato perché non aveva aderito al partito fascista. Per vivere ha fatto il maestro di ballo. Da qualche anno ha una piccola pensione e fa lavori d'elettricista. E' un uomo dai desideri semplici, dice: « Tutto continuerà come prima. Ormai ho una certa età ». La sorpresa di « Adesso rido io » amareggia 50 giocatori che hanno fatto « 11 » e gli 860 che hanno realizzato « 10 ». Non risultando alcun « 12 », l'Enalotto aveva comunicato sabato che gli « li » vincevano 780.400 lire e i «10» ne guadagnavano 45.300. Ma ora il quaranta per cento del monte-premi dovrà andare al signor Grimaldi, perciò gli « 11 » saranno pagati 470 mila lire e i « 10 » 27 mila. Quella del Grimaldi è la più ingente vincita realizzata sino ad oggi all'Enalotto. Tommaso Grimaldi fotografato nella sede dell'Enalotto

Persone citate: Grimaldi, Tommaso Grimaldi

Luoghi citati: Bari, Italia, Torino