Saragat giunto a Copenaghen tra le festose accoglienze della folla

Saragat giunto a Copenaghen tra le festose accoglienze della folla La visita del Presidente in Danimarca Saragat giunto a Copenaghen tra le festose accoglienze della folla Re Federico era all'aeroporto ad attendere il Capo dello Stato ed il ministro degli Esteri Fanfani - Poi il corteo delle auto ha attraversato la città pavesata con le bandiere delle due nazioni - La gente si è riversata nelle strade ad applaudire in una stupenda giornata di sole Il programma ufficiale comprendeva la visita a due fattorie modello (l'agricoltura è una delle grandi ricchezze del paese) - Al banchetto, il sovrano (parlando in italiano) auspica una « vasta soluzione europea » che unisca al Mec i Sette della Zona di libero scambio - Saragat risponde in danese: «L'unità dell'Europa è strumento di pace e di progresso. Intendiamo ispirare a questo fine la nostra azione» (Dal nostro inviato speciale) Copenaghen, 16 maggio. In Danimarca le giornate assolutamente limpide, senza neppure quella nebbiolina leggera che rende lattiginoso l'azzurro del cielo, saranno sì e no dieci all'anno. Quest'anno per esempio non ce ' n'era stata ancora nessuna. La prima, per una fortunata combinazione, è esplosa proprio oggi in occasione dell'arrivo di Saragat venuto quassù con l'on. Fanfani per ricambiare la visita ufficiale che i sovrani danesi gli avevano fatto nel 1964. Così quella che il presidente della Repubblica e il ministro degli Esteri hanno visto oggi alle 11,30 quando il Caravelle speciale dell'Alitalia, dopo due ore e mezzo di volo, è atterrato puntualissimo all'aeroporto di Kastrup, era una Danimarca luminosa ed insolita, tanto più sorprendente in quanto gli illustri viaggiatori avevano ancora negli occhi il grigiore e lo scirocco di una Roma corrucciata e piovosa. I prati verdissimi, i tappeti stesi per il cerimoniale, le giubbe rosse dei giganteschi ussari della guardia reale — Saragat e lo stesso re Federico, pur alti di statura, sembravano improvvisamente rimpiccioliti mentre li passavano lentamente in rivista — avevano tonalità squillanti, « facevano gran pavese » come le bandiere italiane e danesi che garrivano al vento. Ma la nota più festosa veniva dagli abitanti di Copenaghen che, sin dalla prima mattina, di fronte a quell'insolito, incredibile sole, incuranti del vento e dell'atmosfera ancora piuttosto fresca — come da noi all'inizio di aprile — avevano indossato abiti da piena estate o addirittura si erano spogliati come se fossero al mare. Nei minuscoli giardini delle casette di periferia, tutte verniciate di bianco con le tendine alle finestre, bambini biondissimi in costume da bagno facevano le capriole sull'erba, mentre le madri si riposavano sulle sedie a sdraio. Anche nei prati e nei parchi, nonostante l'orario e la giornata lavorativa, c' era gente in costume sdraiata sull'erba, e lungo i vialetti riservati ai ciclisti sciami di adolescenti d'ambo i sessi, in camicetta e pantaloni corti, correvano allegramente sulle vecchie pesantissime biciclette danesi. II lungo corteo di macchine nere — in testa la Rolls-Royce regale con Saragat e re Federico — ha attraversato la periferia salutato lietamente da quei « bagnanti » estemporanei, ha attraversato il centro cittadino fra gli applausi della folla, poi si è divisol Mentre i due ministri degli Esteri si dirigevano verso l'Hotel d'Angleterre, dove Per Haekkerup ha offerto una colazione all'on. Fanfani nel corso della quale sono stati affrontati anche arromenti politici, Saragat e re Federico proseguivano verso il castello settecentesco di Fredensborg, residenza estiva della famiglia reale a una trentina di chilometri dalla città. Nel pomeriggio il programma ufficiale s'è iniziato con una visita ad un'azienda agricola. E non avrebbe potuto .essere altrimenti darri che la Danimarca, paese piccolo — una volta e mezzo il Piemonte —, con meno di 5 milioni di abitanti, basa la sua eccezionale prosperità (il reddito medio, 1 milione 180 mila lire all'anno prò capite, è il terzo d'Europa dopo quello svedese e quello svizzero) in gran parte siiH'aerieoltura. La prima tappa è stata ucvcsrtcccalla una cooperativa per la fecondazione artificiale dei bovini dove viene raccolto e conservato in frigorifero il seme di un'elettissima schiera di tori di razza. Al centro dell'edificio vi è un piccolo centralino telefonico cui giungono continue richieste da parte delle 2500 aziende agricole che appartengono alla cooperativa stessa. Subito dopo ogni telefonata i veterinari partono con la loro scorta di fialette e portano rapidamente a compimento la loro missione. Saragat, il sovrano, l'on. Fanfani e il ministro degli Esteri danese hanno visitato poi l'azienda agricola del signor Sylvest Larsen, scelta fra mille altre perché per le sue dimensioni — quarantadue ettari, quarantacinque mucche rosse da latte, cinquantacinque suini — può considerarsi la tipica azienda danese. Col volto bruciato dal sole e solcato da rughe profonde ma impeccabilmente vestito di grigio, il signor Larsen ha mostrato agli ospiti le sue stalle perfette, le sue macchine agricole, i suoi trattori, i suoi cani da caccia, la sua abitazione civilissima, addirittura elegante con vasi da fiori, moquettes, televisione, trofei di caccia, giardino d'erba pettinatissima, dondolo e poltrone di ferro smaltate di bianco. Non senza orgoglio questo « contadino di lusso », poco dissimile da un professionista, ha precisato che l'azienda appartiene alla sua famiglia da tre generazioni e che per accudirla, meccanizzata com'è, bastano soltanto tre persone, lui e due aiutanti regolarmente stipendiati. I suoi due figli fre- quentano l'Università, uno ingegneria, l'altro agraria per poter continuare la tradizione familiare. In serata gran pranzo di gala nella Sala della Cupola al castello di Fredensborg, con scambio di doni — due fucili per re Federico, una zuppiera settecentesca d'argento per la regina, un bracciale d'oro per ciascuna delle due principesse; Saragat per contro è stato insignito dell'Ordine dell'elefante, la massima onorificenza danese, e ha ricevuto in omaggio due artistiche porcellane del 1700 — e brindisi rituali. Re Federico, parlando nella nostra lingua, ha sottolineato come l'Italia occupi un posto d'onore nel cuore dei danesi per le sue bellezze naturali, la sua arte, la sua cultura, la particolare umanità della sua popolazione. Dopo aver ricordato gli stretti legami politici esistenti fra i due Paesi, il sovrano ha rilevato che dal punto di vista economico invece esiste ancora una differenza, dato che l'Italia fa parte del Mercato Comune europeo mentre la Danimarca appartiene all'Efta, l'area di libero scambio che comprende l'Inghilterra e il mondo scandinavo. « Ma i nostri due Paesi — ha ag giunto immediatamente il re — stanno unendo i loro sforzi per superare questa divisione e raggiungere una vasta soluzione europea ». Saragat ha risposto (parlando in lingua danese) che se l'Italia occupa un posto d'onore nel cuore dei danesi, gli italiani dal canto loro ammirano la Danimarca non soltanto per Andersen, per Thorwalden, per Jor gensen, ma anche per il modo esemplare con il qua le ha saputo impostare e risolvere i problemi umani e sociali del nostro tempo ispirandosi sempre ai princìpi di libertà e di giusti zia. E ha sottolineato co me, proprio per difendere questi valori, entrambi Paesi siano membri del Patto Atlantico e collaborino con tutti quegli organismi in prima linea l'organizzazione delle Nazioni Unite, che si propongono la com prensione fra i popoli e lo sviluppo del benessere nei Paesi più bisognosi d'aiuto, « Pur appartenendo a due distinte comunità economiche — ha concluso Saragat — siamo ugualmente convinti che l'unità dell'Euro pa è strumento di pace e di progresso per tutte le na zioni e intendiamo ispirare a tal fine la nostra azione politica ». Gaetano Tumiati 0 50 100 150 200 Km. Goteborg SVEZIA ! ■Esbjaers » ^5 se 1 Hambtirqo GERMANIA jcnm«i\iM y» OCCIDENTALE fT~. GERMANIA \S 1 a. 0 RieN TA LfcT BERLINO O La Danimarca ha un'estensione di JfS.0Jf2 kmq, meno del doppio del Piemonte, ed ha k milioni 600 mila abitanti (il Piemonte, ìf. milioni). E' uno dei Paesi europei a più alto tenore di vita. Il terreno è pianeggiante, ricco di acque, fertile. La grande risorsa è l'agricol- tura; l'allevamento del bestiame è molto progredito " Hiiiiiiiiiiiiimiinii 111111 > 1111 m 1 r < 1 i 11 e i 11111111 e i 1 r 11111111 ; 111 ! 1 ; 11111 r : 11 i 11 ! 1111 ? s 1 ; m Il presidente Saragat e re Federico all'aeroporto di Copenaghen (Telefoto A.P.)