Il Mec propone di realizzare una politica economica comune di Sandro Doglio
Il Mec propone di realizzare una politica economica comune Presentalo unjirogramma quinquennale W66~Z0 Il Mec propone di realizzare una politica economica comune Il documento del Comitato di Bruxelles dovrà essere approvato dal Consiglio dei Ministri dei sei Paesi - Investimenti e politica dei redditi alla base di un equilibrato sviluppo della produzione e dei consumi (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 6 maggio. E' stato presentato oggi ufficialmente il «programma di politica economica a medio termine» per 1 paesi del Mec fra 11 1966 e il 1970. Elaborato da una commissione di rappresentanti ufficiali dei sei governi, sotto la presidènza del segretario di Stato tedesco per gli affari economici, Langer, il rapporto contiene una previsione sull'aspetto econqmlco della comunità nel 1970 e una serie di consigli sulle politiche che 1 singoli governi dovranno seguire hi questi anni. Nell'illustrare il documento ai cento e più giornalisti di tutto il mondo accreditati a Bruxelles presso la Comunità Europea, il vice presidente del Mec, Marjolin, e il segretario !di Stato tedesco Langer hanno tracciato oggi un quadro sintetico di quel che dovrebbe essere l'evoluzione del Mercato Comune fra oggi e il 1970. Dagli attuali 181 milioni, gli abitanti diventeranno 188. La popolazione attiva non aumenterà però in proporzione, causa il maggior numero di studenti e di pensionati. Aumenterà, invece, al ritmo del 3,8 per cento all'anno, la capacità di produrre di ogni lavoratore, grazie alle innovazioni tecniche. Diminuiranno le ore di lavoro. Ogni abitante del Mec aumenterà, Infine, In media del 3,3 per cento 1 propri consumi. Se questo ritmo verrà mantenuto, fra vent'anni ogni lavoratore potrà produrre il doppio di quel che produce ora e ogni abitante del sei Paesi moltipllcherà per due 1 propri consumi. I principali strumenti di cui dispongono i governi per regolare lo sviluppo economico sono rappresentati dagli investimenti e da quella che si chiama « politica dei redditi >, cui si richiama esplicitamente il programma studiato dal Mec. Per evitare un eccesso delie spese dello Stato — una delle cause dì possibile crisi — sarà necessario impedire che gli investimenti dello Stato aumentino) In proporzione, più rapidamente .del prodotto nazionale lordo e degli Investimenti delle imprese. Sì dovrà perciò « dare la preferenza a quegli investimenti che sono particolarmente necessari per stimolare lo sviluppo ». Ma, In ogni caso, avverte il Mec, « i mezzi di produzione delle imprese non possono essere pienamente efficaci se i poteri pubblici non fanno il necessario per costruire e migliorare le infrastrutture economiche e sociali », dedicando tra l'altro parte degli sforzi alla ricerca scientifica e tecnica, settore in cui l'Europa è in ritardo. Per 1 redditi, il documento consiglia moderazione nell'aumento dei salari, per evitare di incrementare troppo 1 consumi e di favorire l'inflazione, ma al tempo stesso non si deve cadere nell'eccesso opposto, a rischio di frenare lo sviluppo, diminuendo i risparmi. Aumento della produzione e aumento dei redditi devono insomma essere strettamente legati. Il Mec sostiene che è necessario « esercitare una azione correttiva sulla ripartizione del reddito globale, a profitto, delle categorie meno favorite*. Uno stretto contatto fra sindacati, datori di lavoro e au- ma consigliato per realizzare la politica del redditi. Ma non ci si dovrà limitare soltanto ai salari, Bara necessario controllare anche i prezzi: il costo della vita deve essere frenato, altrimenti sarà la crisi. I prezzi devono essere sotto- torità governative è il siste posti a vigilanza continua: è condizione indispensabile, avverte 11 documento del Mec, per ottenere la collaborazione dei sindacati e di tutti i lavoratori. In più di novanta pagine — e altrettante di allegati e tabelle statistiche — tutti 1 settori della politica economica sono esaminati. Il programma a medio termine proposto dalle autorità di Bruxelles rappresenta il primo tentativo che sia mai stato fatto da Paesi europei di fissare congiuntamente un programma globale di politica economica. Il fatto che, nel compilarlo, 1 membri del comitato abbiano ufficialmente espresso le Idee e i traguardi dei loro governi, costituisce — ha avvertito Marjolin — un impegno a realizzarlo. Nei prossimi mesi, il Consiglio dei ministri del Mec, approvando formalmente il documento, dovrà rendere l'impegno definitivo. Sandro Doglio
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