L'esempio the viene dalle altre nazioni

L'esempio the viene dalle altre nazioni L'esempio the viene dalle altre nazioni Tipico del carattere degli italiani è il considerare in termini esclusivamente locali i problemi che ad essi via via si pongono, senza domandarsi quale sia al riguardo l'esperienza degli altri popoli, che prima di noi si son trovati ad affrontarli. La spiegazione, ovvia, sta nella disposizione orografica di questa nostra penisola dalle mille valli, rimaste fra loro incomunicabili sino all'invenzione della ferrovia, e nel conseguente ritardo nell'erigersi a nazione: donde, per l'appunto, il perdurare di un approccio municipale nell'identificazione e nella risoluzione delle questioni. E' così che s'è sentito parlare ogni volta di salto nel buio — da quella in cui s'istituì l'istruzione obbligatoria a quella in cui ci si costituì a repubblica; mentre sarebbe bastato fare un giro d'orizzonte oltr'Alpe per constatare che siffatte novità tali intrinsecamente non erano, e per verificare in concreto quali effetti — e se positivi o negativi — il loro arrivo aveva prodotto presso gli altri abitanti del pianeta. Applicando quest'ultimo criterio al tema del divorzio, converrà, piuttosto che fare ipotesi gratuite sulle conseguenze di una sua eventuale istituzione presso di noi, cominciare col constatare ciò a cui essa ha dato luogo in concreto presso gli altri. Della cosa s'è incaricato da tempo il dipartimento di statistica delle Nazioni Unite, il quale fornisce, nazione per nazione, il c. d. tasso di divorzialità, ossia il numero di divorzi verificatisi ogni anno su ogni migliaio di abitanti. Ecco, in ordine decrescente, le ultime cifre disponibili, relativamente a nazioni che per un verso o per l'altro possono interessare : per mille 2,26 1,82 1,33 1,17 1,17 1,10 1,3 0,86 0,84 0,83 0,67 0,63 Stati Uniti Ungheria Germania Est Austria Svezia Jugoslavia Urss Israele Germania Ovest Svizzera Polonia Francia Inghilterra (e Galles) 0,61 Belgio 0,53 Messico 0,50 Canada . 0,41 Fra i rilievi, a cui queste cifre si prestano, due s'impongono sugli altri. Primo rilievo. H regime politico e sociale non ha influenza sul fenomeno della divorzialità. Anche il cosiddetto « carattere nazionale » sembra conti ben poco. Sono infatti vicine, ai posti uno e due della scala, nazioni di opposti regimi, quali Stati Uniti e Ungheria (rispettivamente, 2,26 e 1,82 T. La Polonia dal canto suo (0,67) fa da prosciutto in un sandwich in cui appaiono Svizzera (0,83) e Francia (0,63), Soi infine contigue, ai po sti sette, otto e nove (e oscillano fra l'I,3 e lo 0,84) nazioni disparate quali Urss, Israele e Germania Ovest. Secondo rilievo. Dei sei paesi che costituiscono il gruppo di coda — quello dal minor tasso di divorzialità — cinque sono dotati di forte tradizione cat tolica: Francia, Polonia, Messico, Belgio, Canada. (L'altro è l'Inghilterra: ma qui la spiegazione si rinviene nell'assuefazione allo strumento; ricordiamo che l'Inghilterra è stata, anche in questa materia, antesignana e che ivi il con cetto di perpetuità del matrimonio, come opposto a quello di indissolubilità, data 1653, anno della prima istituzione del divorzio). E' chiara comunque l'aspettazione che discende da questo rilievo nei riguardi del comportamento da attendersi da un paese cattolico quale il nostro. Nel valutare gli elementi che precedono per trarne dati di aspettazione circa il nostro Paese, sarà necessario tener presente che il fenomeno registrato attraverso le cifre riportate è quello che chiameremo divorzio pieno, mentre l'argomento che attualmente appassiona gli italiani è il re. d. piccolo divorzio: un divorzio contenuto in limiti ristretti, che non comprende, fra le cause di scioglimento del vincolo, l'adulterio e gli eccessi; proprio i fatti che costituiscono altrove il grosso dei motivi dei divorzi pronunciati. Ercole Graziadei

Persone citate: Ercole Graziadei