Commossi funerali ai due speleologi morti per soccorrere i loro compagni

Commossi funerali ai due speleologi morti per soccorrere i loro compagni Commossi funerali ai due speleologi morti per soccorrere i loro compagni Ultimo atto a Bologna della tragedia di Bergamo - Erano precipitati martedì scorso durante la discesa nella grotta dove 4 loro amici erano rimasti bloccati - Elevato messaggio del Pontefice ai familiari - Un telegramma e una corona del presidente Saragat (Dal nostro corrispondente) Bologna, 2 maggio. I bolognesi si sono ieri Inchinati riverenti al passaggio delle bare dei due universitari morti nelle grotte di Roncobello, nel Bergamasco, nel tentativo di soccorrere quattro loro compagni che erano rimasti bloccati nelle caverne. Com'è noto, i due erano precipitati martedì scorso e solo ieri mattina le loro salme sono state riportate in superfìcie. Fiori, bandiere e una folla profondamente commossa ha accompagnato le salme di Luigi Donini e Carlo Pelagalli. In serata è giunto, tramite il cardinale Lercaro, il messaggio del Papa. « Augusto Pontefice, appreso con vivo dolore morte due speleologi bolognesi, ne raccomanda a Dio l'anima con particolari suffragi, mentre paternamente conforta afflitti congiunti con par¬ ticolare propiziatrice benedizione ». (Firmato cardinale Cicognani). Elevate parole sono state pronunciate anche dal vescovo Bettazzi nel corso della solenne cerimonia funebre svol tasi nella cattedrale di S. Pie tro, alla presenza di una grandissima folla e delle maggiori autorità cittadine. Il Presi- dente della Repubblica ha inviato un telegramma di cordoglio alle famiglie del due giovani. Una grande corona di fiori, offerta dall'on. Saragat, è stata deposta accanto alle duo bare nella camera ardente allestita presso la sede dell'Associazione speleologica bolognese, dove le salme sono state deposte nel tardo pomeriggio dì ieri e vogliate dai loro giovani compagni. Fino a quando le salme sono state portate in corteo nella chiosa metropolitana, la camera ardente è stata visitata da una grande folla. Fra le autorità, il cardinale Lercaro, il prefetto Gibilaro, il rettore dell'Università Battaglia e tanti altri. Mossosi alle 17, il corteo ha. percorso le vie Castiglione, Farini, Archiginnasio, Rizzoli e il principio di via Indipendenza, fra due fitte ali di folla. Era aperto da una pattuglia di vigili urbani in motocicletta, seguita da un plotone militare; quindi gonfaloni, bandiere e corone di fiori. Un ragazzo e una ragazza, con il copricapo degli speleologi deposto su un cuscino, camminavano davanti alle due bare che procedevano affiancate, portate a spalla dai ragazzi dell'associazione. Poi i familiari delle due vittime: la madre di Carlo Pelagalli, t due fratelli e la fidanzata. Accanto a loro, uniti nel comune dolore, il papà e la mamma di Luigi Donini, e i tre fratelli. Di fronte all'altare maggiore dì San Pietro erano stati eretti due catafalchi. Il rito, come si è detto, è stato celebrato dal vescovo vicario per espressa volontà del cardinale Lercaro partito ieri per Roma. Dopo il rito le salme si sono separate: una, quella di Carlo Pelagalli è stata portata alla Certosa; l'altra, di Luigi Donini, è stata tumulata nel cimitero di San Lazzaro di Savena. c. C. / funerali dei due speleologi a Bologna: il corteo nel centro della città (Tel. A.P.)

Luoghi citati: Bergamo, Bologna, Roma, Roncobello, San Lazzaro Di Savena