Tutte le Università chiuse due giorni per protesta contro i disordini fascisti di Gianfranco Franci

Tutte le Università chiuse due giorni per protesta contro i disordini fascisti Tutte le Università chiuse due giorni per protesta contro i disordini fascisti La manifestazione si svolge domani e dopodomani - Convocato il Senato accademico dell'Ateneo romano per esaminare la posizione del rettore prof. Papi - Nuovi incidenti provocati dai teppisti dell'estrema destra: una cinquantina di essi scagliano sassi contro i vetri della Rai a Roma, ma fuggono appena i passanti si riuniscono minacciosi (Nostro servizio particolare) Roma, 30 aprile. La decisione di proclamare uno sciopero di due giorni in tutte le università italiane, la occupazione ad oltranza di otto facoltà dell'ateneo romano, la rinnovata richiesta, in numerose assemblee, delle dimissioni del rettore prof. Ugo Papi, la convocazione del senato accademico per lunedì costituiscono gli ultimi sviluppi del clima di estrema tensione che turba in questi giorni tutto l'ambiente studente sco italiano. A ciò si aggiunge un nuovo atto di teppismo, compiuto da una cinquantina di giovani neofascisti, contro la sede della Rai-tv di via del Bahuino. Sono stati lanciati sassi e uova marce, numerosi vetri sono andati in frantumi, si sono lamentati tafferugli fra 1 passanti indignati e gli aggressori i quali sono fuggiti prima dell'intervento della polizia. Sei di essi sono stati comunque identificati e denunciati alla magistratura in stato ùi irreperibilità, per manifestazione sediziosa e danneggiamenti. Lo sciopero che avrà luogo in tutte le università italiane lunedì e martedì prossimi 'è stato indetto oggi dal Comita to universitario, composto dai rappresentanti nazionali degli studenti (Unuri), dei professori incaricati (Anpui) e degli assistenti (TJnau) Il Comita to, in una dichiarazione emessa al termine della riunione, si è detto < sensibile al significato e alla volontà ohe nasce dall'occupazione dell'ateneo ro mano » ed ha affermato di aver proclamato lo sciopero c a sostegno della richiesta del la instaurazione della démocra zia nell'università di Roma e delle necessarie dimissioni del rettore Papi». Il Comitato ha deciso inoltre di dar vita, negli stessi giorni, ad una serie di iniziative per sollecitare su tali argomenti, una precisa presa di posizione delle forze politiche, del Parlamento e del governo. Circa millecinquecento studenti continuano frattanto ad occupare le sedi di otto facoltà. Sono quelle di matematica e fisica, di giurisprudenza, di lettere e filosofia, di statìstica, di architettura, di ingegneria, del magistero e di scienze politiche. Non sono accaduti incidenti, ma l'atmosfera che regna nell'ateneo è ancora carica di tensione. Gli studenti sono decisi a proseguire ad oltranza la protesta finché non saranno accolte le loro richieste. Con essi si trovano numerosi professori. A nessuno è possibile entrare nelle facoltà occupate se non agli iscritti. Il servizio di vigilanza è compiuto dagli stessi studenti. Gli approvvigionamenti arrivano regolarmente dall'esterno, attraverso vie particolari. Sono stati organizzati turni per la pulizia dei locali, creati dormitori, le mense. All ingresso di alcune facoltà sono state innalzate barricate con tavoli e banchi delle aule E' una dimostrazione di forza contenuta in limiti pa citici, e vi partecipa tutto lo schieramento antifascista: dai cattolici dell'» Intesa >, ai socialisti ed ai comunisti dei « Goliardi autonomi », ai socialdemocratici e ai repubbli cani, c E' ora di finirla — ha dichiarato oggi uno studente cattolico — di parlare di noi come di giovani disordinati, incapaci a difendersi. Non siamo dei violenti, teniamo a riaffermarlo, ma siamo decisi a non sopportare più alcuna viole-iza. Non pensino di pien- derci per fame o per stanchezza. Usciremo di qui soltanto quando avremo ottenuto ciò che vogliamo e cioè l'istituzione della democrazia nel nostro ateneo ». Oggi pomeriggio, al termine dei funerali d' Paolo Rossi, il vice presidente del Consiglio on. Nenni, e il segretario del psi, on. De Martino, sono andati nelle facoltà occupate per esprimere la loro solidarietà agli studenti. Più tardi anche l'on. Longo, segretario del pei, ha fatto altrettante. Dal primo pomeriggio le linee telefoniche interne ed esterne delle facoltà di lettere, di legge e di ingegneria sono interrotte. Il provvedimento è stato adottato dal rettore dell'Università e non ha fatto che accrescere il malumore degli studenti. La sollevazione contro 11 prof Ugo Papi, che da molti anni ormai dirige l'Università dì Roma, dove innumerevoli volte i neofascisti hanno dato dimostrazione della loro intolleranza politica è forte. Dovunque si tengono riunioni, si approvano mozioni. Una dì queste assemblee si è svolta nella facoltà di lettere che ieri ospitò quella ^i interfacoltà Vi hanno partecipato deputati di alcuni partiti: Simonacci e Greggi della de tngrao e Marisa Ciuciar, Rodano del pei, Paoliecht de. psi, Terrana del pri. Luzzatto del psiup. L'assemblea ha fatto proprio un ordine del giorno dell'Unuri con il quale si chiede lo scio glimento di ogni organizzazione fascista all'interne dell'Università un'inchiesta sull'ope rato della pol'zia e le dlmis sioni del prof Papi I rappre'entant' de vari partiti hanno a loro volta assicurato di pren dere entro lunedì un'iniziativa parlamentare comune che ser- va a impegnare Parlamento e governo a dibattere a fondo il problema delle autonomie delle università e la vita interna di esse. L'assemblea generale della facoltà di Architettura, cui apparteneva lo studente morto per gli incidenti dell'altro ieri, ha approvato oggi all'unanimità, con la sola astensione di dieci studenti, una mozione in cui si chiede la destituzione del prof. Papi e l'introduzione di sistemi democratici per l'elezione del rettore cui dovrebbero partecipare per ciascuna facoltà anche 1 professori aggregati, gii incaricati ed una percentuale da definirsi di assistenti e studenti. La manifestazione di teppismo fascista che si è avuta oggi in via del Babuino, dinanzi alla sede della Rai-tv, era per i notiziari diffusi dalla televisione nei giorni scorsi. Una cinquantina di giovinastri, appartenenti all'organizzazione di estrema destra < Giovane Italia», hanno lanciato uova marce e sassi contro le finestre. Gli agenti di servizio hanno potuto soltanto impedire che la teppaglia entrasse nella sede della direzione e quando sono giunti i rinforzi il folto gruppo si era già dato alla fuga Era infatti bastato che i passanti si fermassero e protestassero minacciosamente perché i manifestanti corressero via. Sei autori della «bravata» sono stati identifl cati e denunciati ma sono latitanti. Il prof Geriti, direttore dell'Istituto di medicina legale, ha infine smentito la voce secon do la quale uno dei periti d'ufficio che ieri eseguirono l'auto psia sul corpo di Paolo Ross si sarebbe rifiutato di firmareil verbale. Il prof. Gerin ha dichiarato che tale verbale non solo fu firmato dai tre periti Carella, Merli e Giorda, ma fu controfirmato anche dai consiglieri tecnici di parte prof.ri De Vincenti e Antoniotti e immediatamente trasmesso al magistrato inquirente. Gianfranco Franci

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