Clamoroso successo della Masciotta sulle ffiorettiste ungheresi e russe

Clamoroso successo della Masciotta sulle ffiorettiste ungheresi e russe Clamoroso successo della Masciotta sulle ffiorettiste ungheresi e russe Ieri a Pessione nel trofeo internazionale Martini - La schermitrice torinese si è imposta per 4 a 1 sulla Marosi (Ungheria) nell'assalto finale - Al secondo posto la sovietica Rastvorova, al terzo la magiara Sakovics - Entusiasmo del pubblico, fra cui erano gli azzurri Chicca, Salvadori e Chiari Nostro servizio particolare Pessione, lunedì matt. Vannetta Masciotta, l'azzurra del Club Scherma di Torino, ha colto ieri la più bella vittoria della sua carriera sportiva. La Masciotta si è aggiudicata a Pessione la prima edizione del Trofeo internazionale Maxtini di fioretto femminile elettrico al termine d'un appassionante girone finale per il quale si erano qualificate tre ungheresi, Sakovics (l'iridata di Roma '55), Szabo e Marosi, e due sovietiche, Rastvorova e Gorohova, rispettivamente vincitrici del titolo mondiale a Filadelfia nel '58 e a Parigi lo scorso anno. Sembrava che la coalizione delle fortissime fìorettiste del Centro-oriente europeo dovesse prevalere sulla nostra isolata rappresentante, che in semifinale si era sbarazzata di un'altra temibile avversaria, la moscovita Zabelina (4-2, 4-2); la Rastvorova, dal canto suo, si era imposta sull'olimpionica di Tokio, la magiara Rejto (2-4, 4-2, 4-2). mentre la Marosi . aveva fatto altrettanto con la classica francese Gapais (4-2, 2-4, 4-3) e la Gorohova aveva superato l'udinese Tarzoni. Le altre due finaliste, Sakovics e Szabo, erano riuscite a rientrare nella finale al termine di un'estenuante serie di recuperi, in cui erano state eliminate la Gapais, la Tarzoni e l'azzurra milanese Bruna Colombetti. Come già avvenuto lo scorso anno a Como, quando vinse il < Fioretto d'argento Esperia », l'estrema difficoltà del girone finale serviva a galvanizzare la Masciotta, incitata a gran voce dal cavalleresco pubblico che affollava il Circolo Martini di Pessione. Negli incontri d'esordio fra connazionali, la più giovane Marosi aveva il sopravvento sulla Szabo e sulla Sakovics e la possente e lineare Rastvorova si imponeva all'appesantita Gorohova. Proprio contro quest'ultima la mancina torinese inaugurava la serie delle sue sensazionali vittorie, travolgendola col netto punteggio di 4 a 1 e togliendola praticamente dalla lotta per il primato. La medesima fine, toccava poi alla bionda Sakovics che, a sua volta, infliggeva alla Rastvorova (già vittoriosa sulla Marosi) un 4 a 0, dando un rude colpo alle sue fondate ambizioni. Anche la Masciotta, però, aveva la sua inattesa disavventura, in quanto, pur avendo rimontato la Szabo (rivelazione del torneo), cedeva proprio all'ultima stoccata per una tempestiva « controcavazione » della rivale Si temeva che la Masciotta dovesse risentire di questo sfortunato assalto, ma invece si rinfrancava immediatamente, scatenandosi letteralmente contro la Marosi nell'assalto decisivo, senza darle respiro e piegandola per 4 a 1 con una stupenda botta dritta finale. Un uragano di applausi per la ventiquattrenne ragazza torinese, che lanciava in aria la maschera in segno di giubilo, mentre veniva abbracciata dal padre commosso e sommersa dagli abbracci dei consoci subalpini (fra cui gli azzurri Chicca, Salvadori, Chiarì e tanti altri). Carlo Filogamo li Vannetta Masciotta, Club Scherma Torino, con 4 vittorie; 2) Rastvorova (Urss) con 3 vitt.; 3) Sakovics (Ungheria) 2 vìtt e 14 stoccate ricevute; 4) Gorohova (Urss) 2 vìtt. 15 stoccate ricevute; 5) Szabo (Ungheria) 2 via 16 stocc. ricevute; 6) Marosi (Ungheria) 2 vitt. 17 steccaie ricevute. , a . gioia dopo l'ultimo vittorioso assalto (Moisio)