Diciassette in volata sul traguardo di Reggio

Diciassette in volata sul traguardo di Reggio Dopo una serie di avvincenti fughe Diciassette in volata sul traguardo di Reggio Il campione d'Italia ha preceduto il compagno di squadra Molta e Zandegù - Gimondi è giunto sesto - Buone prospettive per i prossimi Giri delle Fiandre e della Campania DAL NOSTRO INVIATO Reggio Cai, lunedì matt Una bella corsa, finalmente. 'ha vinta Dancelli, davanti a Motta, Zandegù ed altri quatordici compagni d'avventura. Una bella corsa, con i camioni in evidenza nell'ordine 'arrivo, dopo una lotta vivae ed interessante. C'è stata battaglia quasi ontinua su un tracciato dale giuste dimensioni, né troppo ungo, né troppo corto. Ha cominciato subito dopo il via Taccone; l'abruzzese ha tentao la fuga con una serie di strappi violenti che hanno scosso il plotone per le strette strade sui bordi del mare. La risposta del gruppo è stata prontissima, Vito ha dovuto desistere dal suo tentativo, poi, come il drappello degli 87 partenti è tornato compatto, la calma è durata per pochissimi istanti e si è rotta per un secco allungo di Motta. Nulla di definitivo, erano protagonisti che semplicemente provavano ad affilare le armi, ma era comunque fati ca dura, poiché, nel frattempo aveva preso a soffiare un ven to turbinoso in senso contra rio alla corsa. In altre occa sioni, un vento simile avrebbe raffreddato gli entusiasmi, ri ducendo la gara ad una stan ca passeggiata; ieri, invece, le figure dì rilievo erano dell'idea di fare sul serio e, chiuse al cune scaramucce d'assaggio verso il centesimo chilometro mentre si transitava per Locri nasceva l'episodio forse più im portante dell'intera competi zione. La prospettiva di un tra guardo a premio agitava le acque, Casalina si trovava al comando con venti metri di vantaggio. Gimondi coglieva al volo l'occasione e lo raggiungeva; insieme con il capo squt-dra della Salvarani erano Motta, Dancelli, De Rosso, Sambi, Passuello, Mugnaini e l'uruguaiano Timon. Un attimo di confusione, nel gruppo una battuta d'incertezza. Già eravamo sulle prime rampe della salita del Limina, allorché ci fermammo ad esaminare la situazione. I nove di testa filavano alla disperata, alle loro spalle il plotone era impegnato in una caccia convulsa e, tra quanti lavoravano di più, spiccavano Zilioli, Balmamion, Bitossi, Zandegù e Maurer. Nel drappello che guidava la corsa, cadeva Dancelli. Il campione d'Italia scuoteva il capo, indicava a gesti che qualcosa non andava per il verso giusto. Quindi toccava a Casalini, poi a Timon e a Passuello. Su per la rampa, che è di circa 25 chilometri anche il grosso si rompeva in tanti gruppetti e toccava a Balmamion il ruolo di energico inseguitore. Sulla vetta, Motta transitò per primo, pochi metri avanti a Mugnaini, Gimondi, Sambi e De Rosso. Passuello seguiva a 37 secondi. Poi veniva una teoria di pie coli plotoni, cinque o sei atleti in ogni plotone, ed i distacchi oscillavano intorno al minutoLa salita insomma, come spesso accade nel ciclismo moderno, non aveva scalato i valori, anzi aveva creato le premesse di un ricongiungimento pressoché generale, che sì verificò per i tornanti della discesa su Polistena. II Giro della Calabria, che sembrava aver già deciso il suo gioco restringendo la vittoria a pochi protagonisti, tornava ad allargari ranghi dei possibili trionfatori: una quarantina di concorrenti si erano riuniti, quasa levare alte le insegne de« molto fumo e poco arrosto »Ma la giornata — già ve ldicevamo - • era giornata buona, 11 momento di vena, nellcircostanza, capitò a Taccone & Sambì. Piccoletto l'uno e piccolettl'altro, i due se ne filaronvia in pianura con lo slancidisperato di chi cerca un successo con il bisogno del c povero ». Un minuto a loro favore, due, tre, ed il Giro gisi arrampicava sul S. EliPartita chiusa? Sembrò di sInvece, di colpo, si risvgliarono Motta, De Rosso, Gmondi, Dancelli, Maurer, Clombo, Balmamion, DragMugnaini, Cribiori, ZandegSchiavon e Monti, su questredici si portarono prima Zlioli e poi Bitossi. La corprendeva così un volto nuovTaccone e Sambi non si arendevano e a denti strettiravano dritti per il loro cammino, ma la pattuglia degimmediati inseguitori guadgnava ormai lentamente tereno. Due minuti e dudiscseprsi gis'iSicoavtapaerquindsecondi il distacco In cim due minuti al termine della discesa su Bagnara, una discesa a precipizio che, per chi segue il ciclismo, sempre rappresenta un vero incubo. Trenta chilometri ancora e si sarebbe arrivati a Reggio, già, guardando verso destra, s'intravedeva la costa della Sicilia. Trenta chilometri. Due contro quindici, il match quasi aveva un esito segnato, il vantaggio di Taccone e di Sambi paurosamente calava, a Scilla era soltanto di un minuto ed « cacciatori » potevano scor- dmetb7tlHc3aspdfsettHgrPlgere la coda delle macchine che seguivano i due fuggitivi. Uno sforzo < cattivo * : a sei chilometri dal traguardo, il sogno di Taccone e Sambi an dava in fumo. Volata in diciassette sull'immenso viale del lungomare. Volata limpida, chiarissima, senza discussioni. Ai trecento metri scattava Motta ed il brianzolo, con Dancelli a ruota, teneva la testa sin quasi a trenta metri dallo striscione. Qui, Dancelli lo « saltava » e Motta, con perfetto gioco d'equipe rallentava per proteggere l'azione del suo compagno di squadra. Che, giusto per la cronaca, come scendeva di sella, la prima cosa che faceva era di ringraziare Motta, soffocandolo in un affettuosissimo abbraccio. La gente batteva le mani, felice d'aver ritrovato i cam-ipioni del cuore, tutti si sbrac-iciavano a porger gli auguri per le prossime avventure. Motta, Dancelli, Gimondi e Durante già sono partiti ieri sera diretti in Belgio, dove, con Adorni, parteciperanno sabato al Giro delle Fiandre, mentre il resto dei concorrenti deljGiro della Calabria si trasferi-!sce oggi a Napoli per allinearsi giovedì al via del Giro della Campania Nuova avventura: da affrontare con sincero e fresco ottimismo. Gigi Boccacini Ordine d'arrivo: 1) Dancelli, che compie i 237,600 km della gara in 6 ore 28'30" alla media oraria di 36,58 km; 2) Motta; 3) Zandegù; 4) Maurer; 5) Bitossi; 6) Gimondi; 7) Monti; 8) Taccone; 9) Cribiori; 10) De Rosso; 11) Sambi; 12) Zilioli; 13) Balmamion; 14) Drago; 15) Colombo; 16) Mugnaini. Dancelli sorride felice dopo il successo (Telefoto)