Cinquantatré partiti e sedici arrivati nella marcia da Torino a Saint Vincent

Cinquantatré partiti e sedici arrivati nella marcia da Torino a Saint Vincent Cinquantatré partiti e sedici arrivati nella marcia da Torino a Saint Vincent I concorrenti sono partiti nella tarda serata di sabato e hanno camminato tutta la notte e nella mattinata di ieri per raggiungere la mèta - I simpatici personaggi che hanno dato vita alla competizione DAL NOSTRO INVIATO St-Vincent, lunedì mattina. La maratona podìstica da Torino a Saint Vincent non ha più il sapore della novità, giunta com'è alla Quarta edizione, ma mantiene intatto l fascino di impresa sportiva fuori dall'usuale, corredala per di più da un contorno Quasi folcloristico che la completa simpaticamente. La gara è dura, impegnatila, e da prova di regolarità che era, si ù a poco a poco trasformata in una vera e propria competizione di velocità. Sono più di cento chilometri da Torino, all'estrema periferia, per Lei-' ni, Volpiano, San Benigno, San Giusto, Romano, e poi su nello Valle d'Aosta attraverso Ivrea, Borgo/ranco, Pont Saint Martin, Verrès, e finalmente Saint Vincent. In auto la passeggiata non ì lunga, pur senza voler usufruire dell'autostrada, ma affrontarla a piedi è un'altra cosa. Gli organizzatori hanno deciso di far svolgere gran parte della gara di notte per non intralciare il traffico e per dar modo ai partecipanti di camminare o correre in scioltezza, senza doversi trarre in disparte e interrompere l'azione ogni pochi passi per lasciar strada agli automobilisti. Sabato sera la partenza dal corso Vercelli, poco prima del ponte sulla Stura alla luce dei lampioni stradali, e poi via sulla strada del Canavese, nel buio rotto soltanto dai fari delle auto di passaggio e da Quelle che con molta cura seguono i diversi concorrenti. Questa volta al via sono in cinquantutré, dai marciatori del Centro Sportivo Fiat capitanati dall'olimpionico Serchinich, ad uno specialista della corsa su lunga distanza, Angelo Scriminacci, ad un eterogeneo gruppo di dilettanti. Non fa freddo per fortuna, c'è vento, ma basta muoversi per non sentirlo troppo. La fila si allunga e in breve rimangono tanti gruppetti.' Davanti a tutti c'è Scriminacci che deve battere il record stabilito lo scorso anno; ci riuscirà correndo per 9 ore e 55 minuti, e percorrendo una distanza ancora superiore a Quella prevista a causa di un'indicazione sbagliata, Scriminacci corre in rappresentanza di un consolato, quello italiano di Lilla; può sembrar strano Questo patrocinio, eppure Scriminacci lo merita appieno per il suo sforzo continuo nel mantenersi in allenamento. Scriminacci lavora a Valeneienne e lassù nel nord della Francia è per i compagni un vero campione^. Non importa se la sua specialità non è compresa in gare ufficiali: agli italiani ù sufficiente disporre di uzt trafiletto di giornale da mostrare ai colleghi francesi, per far vedere che uno di loro quando I rientra in Italia coglie brillanti successi. Scriminacci è fuori gara, proprio perché si è ormai specializzato e la sua non è più una marcia più o meno ortodossa, ma una corsa vera e propria. Il primo posto tocca a Bricco ed il secondo a Grigoletto. Poi vengono i marciatori, gli specialisti, che però proprio nella loro preparazione tecnica trovano questa volta un handicap. Il marciatore ha imparato una determinata andatura e non se ne distacca per non correre il rischio di rimanere « imballato »; il dilettante si arrangia come può, corre per un poco, si ferma, riprende al passo e magari sommando assieme i vari tratti fa meglio dell'atleta specializzato. Serchinich, Mereu, Di Fabio, tutti del Fiat, e il loro collega Baldasso si sono or¬ ganizzati bene e durante la notte accanto a loro è rimasta per tutta la marcia la signora Liliana Baldasso. Caffè caldo, panini, tè, acqua minerale, biscotti: la vettura era stipata e la gentile signora aveva il suo lavoro per accontentare tutti. Infine c'è chi ha fatto tutto da solo. Franco Venturi, un autista, che stufo di girare tutto il giorno in macchina si è voluto sgranchire le gambe: così, malgrado i suoi cinquantatré anni compiuti, si è fatto cento e più chilometri piazzandosi alle spalle del gruppetto dei marciatori al sesto posto. Lino Pruner è guardia forestale ad Ala di Trento, e cammi¬ na d'abitudine per lavoro: ieri lo ha fatto per divertimento e anche a lui l'impresa è riuscita perfettamente. In totale sono arrivati in sedici a destinazione; oltre ai già nominati sono Carena, Di Silvestro, Rossetti, Lucci, Bettoni. Bertorello, Rasi, Giordano, tutti premiati immediatamente dopo l'arrivo, dalle autorità della Valle e dall'animatore della manifestazione Salvatore Frazzetta. Nel pomeriggio ancora una piccola festa a Torino, per tutti, ritirati compresi, al Circolo € Kennedy » che ha fiancheggiato l'organizzazione della gara. e- v.