A convegno i 10 mila iscritti ai clubs dei lumatori di pipa

A convegno i 10 mila iscritti ai clubs dei lumatori di pipa Dal nostro corrispondente Novara, lunedì mattina Anche i fumatori di pipa hanno i loro problemi di categoria. Per discuterne, oltre che nell'ambito dei loro clubs (centottanta in tutta Italia con diecimila iscritti) si riuniscono una volta all'anno a Cesara, un paesino di seicento abitanti, sulla sponda occidentale del lago d'Orta, dove cinque anni fa sorse il primo club dei fumatori di pipa. L'idea venne al signor Cesarino Tonna che riunì attorno ad una tavola imbandita i quindici fumatori di pipa del paese. La notizia fini sui giornali e i clubs sorsero in tutta Italia. La categoria ha ora anche un suo giornale, anzi, una rivista bimestrale molto bella, diretta dal giornalista milanese Umberto Montefameglio che, inutile a dirsi, è un accanito fumatore. S'intitola II club della pipa: notizie, curiosità, ma soprattutto consigli, specie ai neofiti, sono l'oggetto della pubblicazione che costituisce un legame ideale fra i fumatori di pipa di tutta Italia. Ieri, al raduno nazionale, tutti i maggiori esponent: dei clubs (soltanto a Torino ve ne sono quattro) erano a Cesara. Mancava il presidente onorario, l'attore Gino Cervi, che è forse oggi il personaggio più popolare con pipa in bocca, il quale ha però fatto giungere un suo messaggio. I partecipanti al raduno, venuti un po' da tutte le parti — un centinaio — hanno assistito alla Messa e dopo un vermut d'onore sulla piazza della chiesa, data la bella giornata, hanno discusso dei loro problemi, scambiato idee e consigli, mostrato l'un l'altro vecchie pipe, autentici cimeli, e gli ultimi modelli. Ferdinando Beltramì ha fumato, ammirato e forse invidiato dai più, in un modello con coperchio del 1761 che la sua famiglia si trasmette di padre in figlio; Gianni Davoli ha presentato l'ultimo grido in fatto di pipe: un tipo curvo « alla Sherlock Holmes », con catenella d'oro appesa al gilet in un cui taschino finisce la pipa dopo l'uso. Prezzo sessantamila lire. Non molto, se si tiene presente che in Inghilterra è stata fabbricata (ed è stata recentemente esposta anche a Milano) la « Comoy's » da cinquecento ghinee, qualche cosa come un milione. Ed ecco qualche appunto: un buon fumatore di pipa deve possederne almeno una dozzina (doffj ogni fumata, due al massimo, la pipa dev'essere lasciata riposare), ma c'è chi ne ha collezioni favolose. Il vice-presidente dei clubs. il bio logo milanese Giuseppe Ra smlsfcul«tttdpnvtlcmazzotti ne ha milletrecento j Un dato statistico: su dieci persone che iniziano a fuma-1 re la pipa soltanto due perse-1 verano; le altre otto che l'ab- bandonano lo fanno per scar-l sa conoscenza dei primi rudimenti o poca costanza. Di qui la necessità di divulgare queste notizie. La miscela dell'anno per raffinati è la seguente: due pacchetti di trinciato < Olandia », un pacchetto di trinciato «Italia », un pacchetto di trinciato « Anfora », due pacchetti di trinciato « di seconda », cinque toscanelli sbriciolati, impastato il tutto con due cucchiaini di whisky. A proposito di tabacco da pipa i clubs dei fumatori hanno deciso ieri a Cesara d'invitare il monopolio ad importarne in varietà maggiori dall'estero, specie dalla Danimarca e dall'Inghilterra, data la necessità per i fumatori di pipa di cambiare gusto. Piero Barbe Ieri sulle sponde del lago d'Orfca A convegno i 10 mila iscritti ai clubs dei lumatori di pipa La riunione a Cesura - Il presidente onorario, Gino Cervi, era assente ma ha inviato un messaggio - Discussi i problemi della categoria - Scambiate notizie e consigli, ammirate le più belle pipe: una è di due secoli fa

Persone citate: Cesarino Tonna, Gianni Davoli, Gino Cervi, Piero Barbe, Sherlock Holmes, Umberto Montefameglio