La conquista della Siberia di Massimo Conti
La conquista della Siberia Un'impresa che ricorda l'epopea del Far West La conquista della Siberia Migliaia di russi partono in questi giorni verso la « nuova frontiera » : vecchi attratti dalle alte paghe, giovani mossi da spirito di avventura - II gigantesco progetto di colonizzazione è entrato nella fase di attuazione - Oro, platino, diamanti giacciono sotto la crosta di ghiaccio; un «mare» di petrolio attende di essere sfruttato - In costruzione una ferrovia lunga 7 mila chilometri e un oleodotto di 6 mila chilometri - Nei prossimi cinque anni, Mosca farà in Siberia il 40 per cento di tutti i suoi investimenti (Dal nostro corrispondente) Mosca, 29 aprile. Mosca ha deciso di affrettare la colonizzazione della Siberia — un territorio che per estensione supera gli Stati Uniti e l'Alaska — col fine di schiudere nuove risorse economiche ma anche di colmare in fretta gli immensi spazi asiatici ove si esercita la pressione della Cina. La primavera del '66 — dicono i russi con orgoglio — resterà fra le epoche memorabili nella storia del Paese. Si apre la « nuova .frontiera»: sono migliaia i russi che in queste settimane muovono verso le regioni più remote della Siberia, gli anziani attirati laggiù dalle alte paghe, i giovani da spirito di avventura, le ragazze dalla prospettiva, messa sapientemente in luce dai reclutatori, di trovar con più fRcilità un marito. Il primo e gigantesco progetto entrato ora nella fase di realizzazione è una nuova ferrovia transiberiana che, svolgendosi parallelamente alla vecchia linea, collegherà la Russia europea con le coste del Pacifico. Il primo tronco che si diparte dalla città di Ciumin si snoderà per circa 7 mila chilometri lungo i territori del Nord, attraversando zone impervie coperte di paludi e di taigà. Toccherà anche le zone subartiche, che in piena estate sono coperte da almeno mezzo metro di ghiaccio. Sono compiti che per la loro difficoltà fanno tremare anche gli animi più prepa rati. Ci vorranno circa ven t'anni per portare a compi mento il progetto avviato in questi giorni, mezzi enormi ed anche molti sacrifici umani. Ma senza la nuova transiberiana, che verrà affiancata da una strada di 7000 chilometri, la Russia non potrà mai mettere a frutto le grandi risorse che sono ancora allo stato po tenziale e alle quali è legato l'avvenire dei suoi cittadini Oro, platino, diamanti giacciono sotto la crosta di ghiac ciò perenne assieme con al tre cospicue fonti di ricchez za; e mari di petrolio at tendono di venire prosciugati per opera dell'uomo. La consistenza di questi giacimenti ha consigliato il governo sovietico a far - co struire un nuovo oleodotto della lunghezza di 6000 chilometri, che farà capo alla città di Nakhodka, sul Pacifico. L'oleodotto dovrebbe consentire alla Russia fra le altre cose di rifornire il Giappone nel quadro di un programma di cooperazione economica che si preannuncia molto vasto. Sennonché non è ancora certo che il Giappone sarà in grado di fornire le tubature necessarie, che, a quanto si dice qui, rientrano fra i materiali soggetti ad embargo. Per intanto Mosca ha assicurato ai giapponesi il gas per uso industriale che viene estratto dall'isola di Sakalin. Per trasportarlo con navi in Giappone, i russi riducono questo gas allo stato liquido. In Giappone poi il liquido viene riportato al suo stato naturale. Sembra trattarsi di un procedimento alquanto economico. L'assalto al nord della Siberia non stornerà l'attenzione dei dirigenti russi dalle zone meridionali, quelle che sono più direttamente esposte alle pressioni della Cina. Anche laggiù la colonizzazione procederà in fretta. A Bratsk, una città venuta su dal nulla dodici anni fa, e che conta oggi una popolazione di 30 mila tecnici ed ingegneri, è sorta la più grande centrale elettrica del mondo intiero, con una capacità di 4,5 milioni di kilowatt. E' un'opera talmente suggestiva che ha stimolato l'estro di un poeta, Evgenij Evtuscenko: « La centrale di Bratsk » è fra i suoi poemi di maggior successo, ben noto al pubblico italiano. Non molto lontano da Bratsk, ad Anzeba, è in costruzione una fabbrica di alluminio che a lavori ultimati sarà la più grande del mondo intiero. La sua capacità produttiva sarà di 700 msttugrlaRrianmKtuduvrlalàdececofr—pestmprlinfoWCl mila tonnellate l'anno. Bastano questi accenni per intuire l'importanza dei programmi per lo sviluppo della Siberia. L'avvenire della Russia è in Siberia, vanno ripetendo i russi da molti anni. Adesso i progetti cominciano a diventare realtà. Kossighin ha stabilito che tutte le nuove imprese industriali della Russia dovranno sorgere non più nella parte europea, ma al di là degli Urali. Allo sviluppo della Siberia — che nell'accezione geografica più vasta comprende tutti i territori fra gli Urali e il Pacifico — Mosca devolverà il 40 per cento di tutti gli investimenti statali del prossimo quinquennio. E' un'impresa di enorme portata politica ed economica, che nelle sue dimensioni supera forse la conquista del Far West. Massimo Conti
Persone citate: Evgenij Evtuscenko, Kossighin
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