Si punge con uno spillo: colpita da telano muore dopo nove giorni

Si punge con uno spillo: colpita da telano muore dopo nove giorni Straziante fine di una giovane madre Si punge con uno spillo: colpita da telano muore dopo nove giorni A Caselle - Lascia il marito e una bimba di 8 anni - L'incidente mentre metteva una tenda alla finestra dell'alloggio nuovo Morto il bimbo avvelenato dal petrolio à à i . Un'operaia di 31 anni è morta la scorsa notte per tetano allo Mollnette. L'agonia è durata nove giorni: i tentativi dei medici per salvarla sono stati vani. Si chiamava Maria Franca Teppa, abitava a Caselle, in strada Torino 31 col marito Angelo, 33 anni, operaio alla Fiat e la figlia Daniela, 8 anni, che frequenta la seconda elementare. Lavorava presso la Irci, un'industria elettromeccanica di Borgaro. dove era addetta al montaggio dei « pannelli » elettrici. Due settimane fa, mentre metteva una tenda ad una finestra dell'alloggio, si è punta con uno spillo. Una piccola ferita a cui non ha l'atto caso e che forse non ha neppure disinfettalo. D'altro mercoledì si sentila male: dolori alle articolazioni, difficoltà di respirazione, qualche decimo di febbre. Il medico ha riscontrato i sintomi del tetano e ha ordinalo l'immediato ricovero della donna all'ospedale. «Eravamo preoccupati — racconta il marito — ma nessuno di noi presentiva una simile tragedia ». Purtroppo la terribile infezione aveva minato irrimediabilmente l'organismo. A nulla è valsa la terapia d'urto a cui la donna 6 stata sottoposta: ieri alle 3.30 è morta 11 marito, rimasto sino all'ultimo momento al suo capezzale, è scoppialo in un pianto dirot to. « Cosa sarà di me e della mia bambina? ». diceva fra singhiozzi. Si erano sposati nove anni fa: recentemente si erano tra sferiti in un bell'alloggio in una casa nuova alle porte di Ca selle: una famiglia unita, tran quilla. La puntura di uno spillo ha distrutto la loro felicità * * Malgrado le cure e le trasfusioni con le quali si è tentato di cambiargli tutto il sangue morto ieri mattina ail'Ospe- dale Infantile Pietro Marasciuo 10 il bimbo di un anno che giovedì, nell'alloggio di via Dina 46. aveva ingoiato poche gocce di petrolio, versandosi poi addosso tutto, il contenuto della botti glia: mezzo litro. Quando i genitori, che hanno altri tre figli, lo hanno conse guato ai medici, Pietro aveva 11 grembiule e le quattro magliette che indossava zuppi del liquido. Dice il prof. Tappi, di rettore dell'Istituto di chimica farmaceutica e tossicologica del l'Università: «Zi1'intossicazione s; deve essere prodotta attraverso la pelle: l'estensione della su a o perfide corporea di un bimbo di quell'età d molto grande m confronto al peso. L'aspirazione dei vapori di petrolio, di cui non è trascurabile la tossicità, ha certo contribuito ad aggravare il quadro, ma il massimo assorbimento è probabilmente avvenuto per via cutanea». La prof. Gomirato, direttrice della Clinica pediatrica universitaria, afferma che gli avvelenamenti da petrolio o da benzina sono purtroppo abbastanza frequenti nei bambini « ma hanno in genere una prognosi benigna, perché le dosi ingerite sono di solito molto piccole: il gusto disgustoso obbliga il bambino sputare immediatamente il liquido. Questo non evita tuttavia che ne aspiri un po'; l'intossicazione si risolve quasi sempre in un fatto polmonare (bronchite), che si riesce per lo più a vincere ». Nel caso del piccolo Pietro (il cui cadaverino è stato trasferito all'Istituto di medicina legale dove si farà l'autopsia) può essere che l'abbondante aspirazione dei vapori di petrolio, causata dagli abiti, abbia determinato conseguenze irreparabili per l'apparato respiratorio « ma l'assorbimento transcutaneo ha certamente provocato attraverso il sangue il fenomeno tossico più acuto e più grave ai danni del fegato, del cuore, dei reni e anche dei centri nervosi ». Torino è la città dove c'è il più alto rapporto tra ricoveri per avvelenamenti incidentali e popolazione infantile. Di solito gli episodi si verificano nei periodi delle grandi pulizie casalinghe e sono causati da benzina, conegrina, vernici, acquaragia, antiparassitari. De vittime più frequenti, sono i bambini che appena incominciano a camminare vanno in giro per la casa con curiosità, pronti a portare alla bocca quello che Irrvnno. Maria Teppa, di Slf anni

Persone citate: Gomirato, Maria Franca Teppa, Maria Teppa

Luoghi citati: Borgaro, Torino