Sette anni al motociclista che accoltellò un industriale in auto dopo un incidente

Sette anni al motociclista che accoltellò un industriale in auto dopo un incidente IL DRAMMATICO EPISODIO A OLEGGIO NEL FEBBRAIO 1965 Sette anni al motociclista che accoltellò un industriale in auto dopo un incidente Alle Assise di Novara - L'imputato è un manovale quarantenne, padre di cinque figli - Mentre stava rincasando in scooter con un compagno, sorpreso da una manovra dell'automobilista, cadde a terra - Si rialzò subito e senza dire una parola vibrò una coltellata all'industriale ebe si era avvicinato per soccorrerlo - Il (erito, colpito al ventre, rimase parecchio tempo tra la vita e la morte (Dal nostro corrispondente) Novara, 26 aprile. Un immigrato calabrese residente a Oleggio, che lo scorso anno, dopo un lieve incidente stradale, accoltellò l'automobilista che riteneva responsabile dell'accaduto, è stato condannato in Corte d'Assise per tentato omicidio a 7 anni e 1 mese di reclusione. L'imputato, Antonio Cerra, dì 40 anni, un manovale padre di cinque figli, neppure oggi davanti ai giudici ha saputo dare una logica spiegazione al suo gesto. <Non so cosa mi sia successo — ha detto —, mi sono visto il volto insanguinato e ho perso la testa: avevo un coltello a serramanico In tasca, l'ho impugnato e ho vibrato un colpo, ma non avevo intenzione di uccidere ». L'episodio accadde la sera del n febbraio dello scorso anno alle porte di Oleggio. L'industriale Giacomo Bolam- porti, di Iti anni, al volante della sua auto stava percorrendo la statale Arona-Novara. Giunto all'altezza dello stabilimento di piastrelle di sua proprietà, svoltò a sinistra, fermandosi sul piazzale antistante il cancello. In quel momento uno scooter guidato dal Cerra, che recava sul seggiolino posteriore un amico, sopraggiunto alle sue spalle sbandava e si rovesciava nella scarpata. Probabilmente il guidatore, distratto, fu sorpreso dalla manovra dell'automobilista e, pur potendo proseguire, avendo tutta la sede stradale libera,sbandò, rovesciandosi. Il Cerra riportò solo lievi abrasioni alla fronte, il suo compagno. Angelo Vesclo, sì rialzò incolume. « Sono sceso dall'auto — ha raccontato stamane il Bolamperti — e mi sono avvicinato ai due per prestare loro un eventuale soccorso. Non ebbi il tempo di pronunciare una sola frase che il Cerra mi colpi all'addome. Ebbi la sensazione di un pugno violento e, dolo rante, mi allontanai. Fu la portinaia del mio stabilimento che, vedendomi sanguinare, mi fece subito accompagnare all'ospedale ». / sanitari riscontrarono all'industriale una ferita profonda circa quindici centimetri, ohe aveva leso l'ansa intesti naie in sette punti. Si rese ne cessarla la laparatomia e il Bolampertì, che fu per parecchi giorni tra la vita e la morte, guari dopo due mesi. Il Cerra, arrestato dopo due giorni di latitanza, abbozzò la tesi difensiva della provocazione: l'automobilista, cioè, lo avrebbe apostrofato con male parole, deridendolo e affermando che la sua assicurazione gli avrebbe risarcito il danno. Stamane l'imputato non ha più- insistito su questo punto, e del resto sia il Bolamperti :W -gè. non aveva intenzione di uccidere e che pertanto doveva essere riconosciuto colpevole soltanto di lesioni. I giudici, accogliendo la tesi del pubblico ministero, hanno condannato l'imputato a sette anni e un mese, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al risarcimento dei danni. p. J,. Antonio Cerra lascia l'aula dopo la concinna a Novara che gli altri testimoni hanno escluso un atteggiamento provocatorio. Il pubblico ministero dottor De Felice ha sottolineato che il comportamento del Cerra non trova nessuna giustifi¬ cazione ed ha chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi di reclusione, oltre a 6 mesi d'arre sto per il porto abusivo di coltello. Il difensore, avv. Brighino, ha sostenuto che l'imputato

Luoghi citati: Novara, Oleggio