I milionari dell'altra» Germania di Enzo Biagi

I milionari dell'altra» Germania DALLA REPUBBLICA COMUNISTA NON SONO SCOMPARSI I RICCHI I milionari dell'altra» Germania Il regime ha garantito a tutti un tenore di vita decente, ma austero - II mercato d'occasione rivela quante cose manchino al cittadino comune: si offrono denti d'oro, pesci, radio contro dischi, serrature lampo, pezzi di ricambio per automobili - L'« élite » del denaro, funzionari o professionisti, non ha problemi: può acquistare merci d'importazione, godere un comfort occidentale, persino leggere la stampa straniera - A Dresda funziona un club molto esclusivo, con galoppatoio e piscina - Lo presiede il barone von Ardenne, scienziato nucleare, che possiede due ville e porta ancora l'anello con Io stemma (Dal nostro inviato speciale) Jena, aprile. Alle dieci di sera Jena è una città deserta. Nel ristorante del nuovo albergo, sulla piazza, un trio di attempati musicisti esegue, per gli ultimi clienti, brani di musica classica. I camerieri in frac, patetico ricordo della epoca guglielmina, servono a una tavolata di ufficiali salmone, vodka e spumante della Crimea. Sulla facciata di cristallo della Karl Zeiss si spengono le ultime luci. Esco a passeggiare, ma appena mi allontano dal centro le vie sono poco illuminate. Mi fermo davanti alla vetrina di una bottega, che non espone merci, ma avvisi. Gente che cerca o che offre; un lungo elenco di « occasioni ». Un ignoto M. Z. vende denti d'oro; un tipo sfortunato cambierebbe i pantaloni, perché glieli hanno tagliati troppo corti; è disponibile una giacca da smok- ing, e c'è una intensa ricerca di patate. Questa mattina, le bancarelle delle contadine, vecchie bilance e poche verdure, mettevano in mostra stecchi di legna secca, per accendere le stufe di porcellana, cavoli rossi, porri e mele piccolissime. Una signora comperò un mazzetto di primule. Ho dato una occhiata agli annunci pubblicitari della Neue Zeit; molti inserzionisti accosterebbero dischi, bottoni, lampadine, serrature lampo. C'è invece chi è disposto a cedere gatti, pesci, una padella, una radio, una camera da letto e una sala da pranzo Luigi XV. Chi sa se qualcuno possiede un volante per «Taunus» 193'J. Si vedono, sulle strade della Germania Orientale, automobili incredibili, che rappresentano prodìgi della meccanica ed esempi cospicui dell'arte di arrangiarsi: <Opel» e « Adler» degli anni di Hitler, e certi modelli irriconoscibili, definiti <le bastarde », perché sono una straordinaria combinazione di pezzi disparati. Per diciassette milioni di abitanti circolano solo duecentomila vetture. Mi viene in mente che il distintivo del partito rappresenta due mani che si stringono. Vogliono dire: siamo tutti uguali, camminiamo insieme. Ma è chiaro che c'è chi ha il polso più robusto, chi può reggere pesi più massicci, ed afferrare, con mossa svelta, le circostanze più favorevoli. Ci sono, anche in questa € Repubblica Democratica», i poveri e i ricconi, i cittadini che possono acquistare alle « Boutiques Exquisit » camicette di batista svizzera, calze di nylon americane, abiti confezionati in Italia; e ci sono quelli che debbono accontentarsi soltanto dei magazzini del « Konsum », dove non si trovano i < transistors » giapponesi, il tabacco da pipa di Londra, o i dischi con le incisioni dei < Beatles ». Gli svaghi dei capitalisti piacciono, e i giovani ribelli hanno lanciato il motto: « I costruttori del socialismo di domani debbono danzare al ritmo di oggi ». 2v"on c'è, nel tono di vita delle due Germanie, almeno a certi livelli, una forte differenza, specialmente se si tien conto delle maggiori risorse dell'Ovest. Il regime di Pankow garantisce ai lavoratori sicurezza d'impiego, l'istruzione, la casa, e l'assistenza medica; manca la libertà di scelia, il Comfort, e la gente chiede alloggi migliori, informazioni più aperte e complete, luoghi di incontro più accoglienti, e una più larga apertura verso i paesi stranieri. Ed è sottinteso: lasciateci anche andare dall'altra parte. Nelle agenzie di viaggi della Kurfilrstendamm i manifesti colorati invitano i turisti a soggiornare in Spagna, o sulla Riviera adriatica; quest'anno è diventata di moda la Tailandia. Nella R. D. T. ci si può spingere soltanto verso le piovose rive del Baltico, o a Zakopane, o sul Lago Baiatoli, o sulle spiagge dei Mar Nero. Né mancano, naturalmente, le carovane per Mosca. E aneli? i salari non permettono troppe evasioni: un operaio deve lavorare dodici ore per un paio di scarpe, cinque mesi per un televisore, e ventiquattro per una <due cilindri ». A Dresda ho conosciuto al bar dell'< Astoria » una bioivda fanciulla che rallegrava un maturo ed espansivo gentiluomo. Il signore, un tempo, era stato antinazista, e le benemerenze del passato gli permettevano di affrontare con ottimismo il presente. Commerciava, spiegò, e guadagnava fin che voleva, la moglie abitava a Berlino, lui, al contrario, andava in giro, e anche in amabile compagnia, e faceva affari, tanti affari, poteva pagare con marchi occidentali, possedeva una «Mercede*, bianca, e offriva cognac fr-noese a tutti, niente roba armena, raccomandava, e niente zEgrì Bikaver », basta coi vini ungheresi, deve essere, bianco e della Maselltt. La ragazza diceva: «Io , faccio la commessa, ero an¬ data di là, a Francoforte, ma non mi conveniva, prendevo la stessa paga e dovevo spendere, per la camera, molto di più. E poi, dei signori che ti invitano a passare una bella serata ce ne sono dappertutto ». Non è facile, in queste zone, incontrare dei milionari, ma bisogna riconoscere che gli appartenenti alla ristretta categoria hanno quell'inconfondibile carattere che li rende universali: il vero benestante, in fondo, non ha patria. Ho pranzato in un ristorante di Warnemilnde, e il mio vicino eli tavolo era il notissimo avvocato Hans Kaul, difensore del governo comunista nei processi che si tengono nella Berlino degli alleati. La sua M.G. era esposta all'umida brezza che spira dal Nord. Ho girato attorno al leggendario quartiere di Niederschonhausen, che ospita gli alti funzionari della SED e dei ministeri. Villette, giardini, auto da rappresentanza, scure e con le tendine, e quell'aria allegra che nasce dalla sicurezza. Ho camminato una sera sulla collina di Weissen Hirsch, la collina del Cervo Bianco, dove ha sede il « Dresdner Club », un circolo assai riservato, in tutto otlantacinque membri. Sono attori, professori universitari, militari carichi di gradi e di decorazioni, direttori di orchestra, giornalisti molto apprezzati. Il valoroso collega Edward von Schnitzler, ad esempio, die fa il commentatore politico alla radio deliri R.D.T., potrebbe benissimo esservi ammesso. Ogni iscritto dispone di una residenza personale, ma ci sono anche tre campi da tennis, una piscina, un galoppatoio, due sale per i concerti e due per i biliardi, un cinematografo, e una biblioteca che riceve la stampa internazionale: ancora un privilegio. Un autorevole esponente della scelta confraternita Ci proventi dei soci vanno dai tre ai diecimila marchi mensili, dal mezzo milione dei meno riusciti, al milione e mezzo degli arrivati), è il barone Manfred von Ardenne, direttore dei laboratori nucleari della città e scienziato di riconosciuta reputazione, che dopo una esistenza avventurosa ha approdato al tranquillo rifugio offertogli dai marxisti. Durante il Terzo Reich lavorava per l'industria, ma alla fine della guerra, con altri studiosi e ricercatori, venne catturato dai russi e spedito a Leningrado. Ci fu, come si ricorda, una specie di caccia ai cervelli. I sovietici lo trattennero fino al 1!)5S, poi lo restituirono a Ulbricht. Il professor von Ardenne si era reso conto che, anche con il coIZetfiuismo, è possibile conservare una certa autonomia: che è fastidioso, magari, mandare i figli ai campeggi della <Freie Deutsche Jugend», clic è noioso dover partecipare alle ?-ranioiii di cellula, ed è inconcepibile dover applicare la dottrina del materialismo dialettico alla biologia o alla fisica, o solo la teoria del realismo alla letteratura, ma che, alla fine, bisogna pur vivere. L'importante è incontrarsi, e comprendere vuol dire perdonare. Manfred von Ardenne possiede adesso due ville, tre automobili, e conserva ed esibisce l'anello con lo stemma della sua nobile famiglia. Particolare non trascurabile: anche i compagni continuano a chiamarlo barone. Enzo Biagi

Persone citate: Adler, Edward Von Schnitzler, Hans Kaul, Hirsch, Hitler, Luigi Xv, M. Z., Manfred Von Ardenne, Ulbricht