Vittorio Adorni e Gimondi impressionoti dal duro finale della Parigi-Roubaix

Vittorio Adorni e Gimondi impressionoti dal duro finale della Parigi-Roubaix Ottanta chiiametri ili terribile e ttvamnvssa €tpavé» Vittorio Adorni e Gimondi impressionoti dal duro finale della Parigi-Roubaix I due corridori italiani hanno compiuto un sopralluogo sul tracciato della corsa che si svolgerà domani - La parte conclusiva impegnerà al massimo i concorrenti Calorosi commenti per il successo di Vittorio Adorni nel Giro ciclistico del Belgio (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 15 aprile. Dal Giro del Belgio alla Parigi-Roubaix. Adorni, Gimondi, Durante ed i loro gregari, accompagnati dal direttore sportivo Luciano Pezzi, hanno lasciato stamane Bruxelles verso le otto e mezzo e, in macchina, si sono trasferiti a Chantilly, un paese ad una quarantina di chilometri da Parigi, dove attenderanno nella tranquillità di un piccolo albergo la corsa di domenica. La comitiva della Salvarani è giunta a destinazione, alle cinque del pomeriggio, e subito son cominciate le interviste, i nostri atleti, ormai, di ogni gara sono considerati tra i principali personaggi, ed il successo ripor- tato ieri da Adorni sul tra- guardo del Giro del Belgio, altro non ha fatto che rinfocolare l'interesse suscitato dalla pattuglia italiana che dopodomani ritenta la sorte. Con Pezzi, logicamente prima s'è parlato della competizione che ieri s'è chiusa a Bruxelles. « Corriamo — ha esordito Luciano — se ci capita, vinciamo qualcosa». Poi. il tono s'è fatto quasi commosso. « Un grande successo, credilo. C'era un tempo terribile, il vento ed il freddo erano così violenti da indurre al ritiro. Sembrava addirittura un rischio, tirare avanti in una 8imile bllfcra. Ma ,a mia SqUadra, bada be- ne tutta la squadra, senza eccezioni, era in giornata di vena e ciascuno ha lavorato la sua parte. Al momento giusto, è saltato fuori Adorni. Un Adorni in vena, sul tipo della tappa di Madesimo del Giro dell'anno passato, tanto per intenderci. Nessuno ha saputo resistergli e sono stati proprio i rivali diretti a riconoscere la sua superiorità, Van Schil per primo ». Van Schil, l'atleta che ha conteso sino all'ultimo il trionfo ad Adorni, costituisce del resto una conferma dell'eccezionale asprezza del Giro del Belgio: egli non si è ancora rimesso dalla fatica ed il medico gli ha ordinato un periodo di riposo assoluto, proibendogli la partecipazione alla Parigi-Roubaix. Una Parigi-Roubaix che si annuncia sfibrante, ne abbiamo discusso con i diretti interessati, vale a dire Adorni e Gimondi. Nel trasferimento da Bruxelles a Chantilly, i nostri ciclisti hanno approfittato dell'occasione per visionare di persona il tracciato, con particolare riguardo agli ottanta chilometri finali di pavé, per i quali c'è un'accesa polemica. Sono troppi e troppo rischiosi — si sostiene da qualche giorno. Qual è, in proposito, l'opinione di Adorni, di Gimondi e di Pezzi? Ricalca, dal più al meno, l'orientamento generale. Pezzi ha sostenuto: «E' una cosa tremenda, nella mia vita mai mi è capitato di vedere un pavé così brutto. D'accordo, questo pavé rappresenta una tradizione per la ParigiRoubaix. .Ma mi sembra che, stavolta, si sia esagerato, questo p un percorso di sessant'anni fa, quando non c'erano altre strade». Adorni e Gimondi hanno ricalcato il concetto: «Ce l'avevano descritto e ci aspettavamo delle difficoltà. Beh, è peggio d: quanto fosse lecito attendersi. Oggi pioveva, se pioverà pure domenica sarà una gara disumana. Ci siamo fermati a parecchie riprese. Il fondo è sconnesso, non esiste banchina ai bordi ed il pavé, in certi tratti, è fatto di mattonelle distanti quattro dita l'ima dall'altra. Valeva la pena d'andarlo a vedere. Nella Parigi-Roubaix non basterà essere forti, bisognerà essere soprattutto fortunati ». Lo spauracchio del pavé, insomma, tiene banco nelle chiacchiere della \igilia di una Parigi-Roubaix che si prospetta durissima. Alla corsa, come è noto, parteciperà, nitre alla Salvarani, pure la Molteni. Motta, Dancelli e De Rosso arriveranno domattina in treno a Parigi. Gigi Boccacini