Uccide a coltellate la figlia tredicenne rimasta paralizzata fin dalla nascita

Uccide a coltellate la figlia tredicenne rimasta paralizzata fin dalla nascita Drammatico episodio di eutanasia a Parigi Uccide a coltellate la figlia tredicenne rimasta paralizzata fin dalla nascita Il padre, un vigile notturno, aveva cercato invano per anni di curare la bambina che era subnormale - Le infermiere non volevano assisterla ed era stata respinta da tre istituti (Nostro servizio particolare) Parigi, 13 aprile. Un dramma dell'eutanasia sconvolge ancora una volta 'opinione, pubblica parigina: un uomo di quarantatre anni. Roger Maillet, ammogliato, padre di due figli, Christian, di Ili anni, e Francoise, di 1.1, la ucciso la seconda, ani maata e considerata inguaribile, per evitarle una vita di sofferenze. Poi ha fatto chiamare a polizia, ed al commissario che l'ha interrogato. Ita risposto: «Considero che era mio dovere agire come ho fatto e sono pronto a subirne le conseguenze ». Roger Maillet è giudicato da tutti un bravissimo uomo, nutrito e padre affettuoso. Abitava con la famiglia in un tuodestissimo appartamentino di : tre stanze al pianterreno in ! tin tetro vicolo cieco del sob-| borgo operaio di Saint-Ouen, ej Vun\c° s"° cn<ccio era ln snl"-\ te dl francoise. Fisicamente] l\nnenomata sin dalla nascila, la bambina peggiorava a mano a mano che passavano gli anni. Quasi completamente paralizzato, doveva rimanere continuamente coricata nel suo lettino o nella poltrona speciale che i genitori avevano comperata; era inoltre mentalmente suhnormale e dalle sue labbra uscivano soltanto brevi suoni rauchi. I genitori l'avevano fatta visitare dai migliori medici di Parigi, e ognuno aveva detto francamente che non c'erano probabilità di guarigione. Persino gli istituti specializzati nell'educazione dei bambini subnorinali rifiutavano di curarla. I Maillet assunsero una donna, pagandola sp pj(t fu sessantamila lire al me- j,allora se — onere non indifferente [per una famiglia di operai — jni» costei andò via dopo ni-ic„ne settimane perché il Ut-l vnr0 era troppo faticoso. La' piccola ammalata, infatti geva cure costanti oceuparsi di lei giorno e not-te. imboccarla, sopportare le sue brevi grida disumane. .Ma Roger Maillet non di- sperava. Per potersi occupare della figlia durante il giorno, poiché la moglie lavorava, egli abbandonò l'impiego alle tran- ,-;e e fr0i-ò un posto di ridile ,torfur„0. u flgun Christian si ero ugualmente messo a '«io- rare per aiutare i genitori. Un mese fa la famiglia Mail- let riusci a far ricoverare la bimba in un istituto della regione di Laricnt, in Bretagna, ma dopo quindici giorni la direzione domandò die andassero a riprenderla, e la setti- mona scorsa la piccola infer- ma era di nuovo tra i suoi._ , ,, , Per la terza volta era stata espulsa da un istituto che ave va il dovere di curarla, ed fgenitórl non sapevano più cficfare. Un'idea li assillava: Scfossero morti, chi si sarebbe oc-I cupato di Francoiset La bamI bina sarebbe stata completamente a carico del fratello, il quale avrebbe dovuto sacrificarle la propria esistenza Ieri sera Roger Maillet andò come al solito a far due chiacchiere con un amico, proprietario di un caffè vicino, ed a guardare la televisione. Sem-brava calmo e nessuno imma-[gino che egli rimuginava ta sua situazione. Poco prima del-1 le undici i! Maillet rincasò e frollò la moglie ed il figlio ancora alzati. Senza dire parola landò in cucina, prese un coltello, passò nella camera do\ve Frango'use dormiva e le. piantò la lama nel petto. Quando la moglie capi ciò che accadeva era troppo tardi. « Ora non avrai più da preoccuparti », le disse tranquillamente il marito. Poi uscì di nuovo di casa, ritornò al caffè, gettò il coltello insanguinato sul banco del bar, disse all'amico di chiamare la polizia. |, rn

Persone citate: Francoise, Roger Maillet

Luoghi citati: Parigi