La casa a Capri di Curzio Malaparte contesa dai parenti e dalla Cina Popolare di Curzio Malaparte

La casa a Capri di Curzio Malaparte contesa dai parenti e dalla Cina Popolare Appare abbandonata la villa a Punta del Massullo La casa a Capri di Curzio Malaparte contesa dai parenti e dalla Cina Popolare Fra poco si avrà la sentenza decisiva del Consiglio di Stato • Quando Io scrittore morì era appena tornato dalla Repubblica cinese: nel testamento lasciò la villa per il riposo degli artisti del lontano Oriente - La controversia dura da circa nove anni (Dal nostro inviato speciale) Capri, 13 aprile La casa che Curzio Malaparte si costruì ventisei anni fa a Punta del Massullo ha. l'aspetto deprimente dei luo f/hi abbandonati, il rosso pom pelano della facciata è roso dalla salsedine; le vetrate dei flnestroni somigliali'! a quelle <<i un acquario vuoto: nessn no scende mai il lungo sentie Khe Imr'" wo-"!'°- Bcf° la gradinata pretenziosa che sale alla terrazza sulla quale (o sj divertlva „,., andare L, bic,cmta; u rjCcloio M ce. jmcll,„ pri- j bagni di sole è marezzato di chiazze grigie; solo i pini, le querce, le tamerici, i rosmarini prorompono dalle rocce, nascondono le tavole 'li legno inchiodate a certi usci. Al Massullo, cosi distante dall'abitato, non si vede, mai anima viva. Malaparte mori in una clinica romana il il) luglio 1951. Da nove anni la casa è oggetto di una controversia fra gli esecutori testamentari dello scrittore ed i suoi eredi: il fratello Ezio, le sorelle Maria maritata Burchi ed Edda, moglie del professor Vasco Rondi. Adesso l'ultima parola — ma sarà proprio l'ultimar — spetta al Consiglio di Stato. La sentenza verrà pubblicata fra poco tempo. Si saprà allora se la casa di Capri toccherà alla Repubblica popolare cinese per il riI poso degli intellettuali, come ' Malaparte. dispose pochi giorni prima di morire, o se unirà ni congiunti che la rcclaI mano. M'accompagna aliti casa conI tesa — «Casa come me», la \ chiamò Curzio — Francesco Amitrano, un uomo di cinquinil'anni, robusto, abbronzato. Dice scendendo per il sentiero: «Fu nel 1938 che Malaparte vide il Massullo e se ne inna inorò. Io ero giovanissimo. Mìo padre Adolfo aveva costruito (piasi tutte le strade dell'isola Curzio mi chiese se era possibile tirar su una casa secondo il suo estro in questo posto selvatico. C'era, tra- l'altro, il problema del trasporto dei materiali. Mi diede un piccolo au tieipo. Presi una vecchia moto "Gilera 350", tolsi la ruota motrice, vi sistemai un cavo di acciaio. La rozza teleferica servi a, far discendere fin (jui mattoni, tegole, cemento. Nel gennaio 1941 Malaparte vi andò ad abitare. Allora non c'era nemmeno questo sentiero. E pure ogni giorno Curzio, seguito dal suo bassotto, saliva fino alla piazzetta. Cosi robu-sto com'era, nessuno immagi- jnava che un brutto male l'a-Itllllllillllllltlfl■lllitirilllitlllll■IlluniHilllitllli nata gli ricordasse H tempo passato al confino per il suo spirito d'indipendenza nel con- vrebbe spacciato a cinquanta-,pnove anni» ^nQuesta rampa che. sale sul ctetto sembra schiacciare con-\ftro le, rocce la casa. M ala pari e\pla volle così perché la gradi-\sctrformismo fascistico. A Lipari,] dove stette un anno, c'è una' cxnosa chiesa bianca con una rampa simile, a questa. .♦ Be', non è una brutta casa,;— dice Amitrano — sei carne-;re per gli amici nell' "ospizio" ial pianterreno, l'osteria tiro-Ilese con le pareti di pino e la stufa di porcellana, la cucina,! la cantina, i servizi, la legna-! ha rjna scaia ellittica di legno ed eccoci al primo piano. l\\j salone pavimentato con pietre j t-«rtmei.ile, ua.11:i-r> nestr-olii c?ur-iila vista dei Faraglioni, del Monacone, dei Galli, della Pe- 'nisola Sorrentina, dalla Cam- panella al Monte Faito; il ca-\mino in fondo al quale, dietro![il fuoco, sistemai un grossoj[cristallo speciale. Si possonoivedere il mare e le rocce at- ; traverso le fiamme». Dirise do un corridoio la camera da letto di Curzio e Quella della « favorita », come 'chiamava certe ospiti con Un\guaggio da principe rinascimentale. in fondo la biblioteca con lo scrittoio ed il pavimento in ceramica tutto disseminato di lire, lo strumento con cui \Orfca ammansiva le fiere. Ed- O^a Ciano, una rotta, c'improv!•''«> "»" ^elle sue. battute: . , lire! ». Tutto sommalo. Amitrano sembra compiaciuto detta co-Istruzione. Quanto può valere -\0ggif Settanta, ottanta milio- nf. Ma è difficile trovare il -1 compratore. Forse un miliara !drtrio per approdarvi ogni fano''" col panfilo o uno capace di e ; frlr costruire una minuscola alla .\'nnicolare privata tino strada di Matromania. Malaparte tornò dal ut- - ,j()1„ vinggjo seri„mr,nte mnla. a\t0 „, ,,„;„„,,„■. Presentiva la - morte. A Pechino era stato r curato ineccepibilmente: aveva stretto laggiù molte, amicizie; considerava positivamente la nuova civiltà cinese. Due mesi iir iiiiitiriiiitiiiiiiiiiiiiniiitiiciiiiiiifiiiirtirii prima di morire chiamò un\notaio e legò la casa di Capri, con gli arredi ed i libri, ad una fondazione intitolata al propr\0 nome. Sarebbe servita allo studìo e at rjpOSO ,ii nrrfsti cinesi. Gli esecutori testamenari avrebbero provveduto ali riconoscimento giuridico del-\ <rì}lr, Mnrto Malaparte, l'Associasjnl,e rM pnpolo cinese per lei relazioni culturali con l'esteroìmandò una lettera con la qualeSj obbligava a versare annual-\ ntente due milioni dì lire per'. la manutenzione della- villa e, altri due milioni per le « prime, spese necessarie all'inizio dell l'attività ». Altri fondi, indi-I spensabi/i per far vivere l'isti-'^ tuzione, sarebbero 'provenuti] ''" donazioni di enti e prillati >f'''^('~i'rif- ll 1S giugno 1958 tajfondazione venne formalmente'\Costituita. Mancò subito l'appoggio del. aoverno. La prefettura di domn f^ce osservare alle saperiori autorità che «le attività ner l'erigenda fondazione so-no previste soltanto per i sud- diti di uno Stato con cui l'Ita¬lia non ha relazioni diplomatiche e le cui ideologie sono in contrasto con quelle del governo italiano» La x procedura» per la casa di Capo Massullo rimbalzò dal ministero dell'Interno a quello degli Esteri e della Pubblica Istruzione. Frattanto i congiunti di Malaparte si adoperarono per entrare in possesso della casa di Capri, ll 18 aprile 1959 il fratello e. le sorelle dello scrittore ricevettero dal ministe.ro della Pubblica. Istruzione una comunicazione in cui si dichiarala inammissibile il riconoscimento della, fondazione. La faccenda finì nelle, mani del prefetto di Napoli, che prese tempo. Il 28 agosto 1959 il Consiglio di Stato diede il suo parere contrario alla. « pratica», osservando che era sconsigliabile la concessione, della personalità giuridica alla, fondazione, perche essa avrebbe determinato «una distinzione fra Repubblica popolare e gli altri cinesi ». Il ministero della Pubblica Istruzione sospese, il corso della « questione in oggetto ». Gli eredi chiesero in sede giurisdizionale al Consiglio di Stato se la sospensione aveva fatto cadere nel nulla le ultime volontà di Malaparte e se si poteva aprire la successione legittima. Il V aprile si discusse il caso. L'avvocato dello Stato disse: «La pubblica amministrazione ha un margine di discrezionalità tale da non autorizzare la realizzazione della fondazione ». La sentenza verrà prima, dell'estate. La giustizia cammina a passo di formica. Intanto la casa, di Capo Massullo s'incrosta sempre più di salsedine, i gabbiani sono gli unici padroni del luogo. Arnaldo Geraldini La casa di Malaparte a picco sul mare a Punta Massullo nell'isola di C'apri

Luoghi citati: Capri, Cina, Lipari, Napoli, Pechino