«Il vascello fantasma» stasera al Teatro Nuovo

«Il vascello fantasma» stasera al Teatro Nuovo «Il vascello fantasma» stasera al Teatro Nuovo Vita ed arte nell'«Olandese volante» di Wagner - L'opera sarà diretta da Von Matacic Neppure questa, fra le prime opere di Wagner, reca la sorprendente rivelazione iniziale del genio, o la torturata ricerca d'una formula propria o l'imitazione altrui. E' un frutto maturato sull'arbusto, naturalmente, per virtù degli umori interni e dell'ambiente esterno. Tale ingenuità con¬ sente di intendere ancora unavolta e con la maggiore chia-rezza il complesso e totale spi- rito di Wagner, nel quale l'arte musicale, quella sua magnifica arte, sorgeva non disgiunta, ma congiunta con le altre espressioni, e non ascendeva a grandi altezze se non fomentata da una profonda e ricca agitazione sentimentale determinatissima. La così detta musica pura, locuzione che vorrebbe esaltare un'arte musicale distaccata da qualsiasi immagine di altra arte, e presente nel medesimo spirito, non trova esempio e conferma nell'arte dì questo grande, che tutto riunì, determinò, e non solo intuitivamente e nel campo lirico, ma perfino logicamente, per via concettuale. La musica per la musica non trionfa nelle maggiori opere di lui; il lirismo per il lirismo, il pezzo per il pezzo, la composizione come composizione, appaiono soltanto nelle opere giovanili, e recano l'impronta della immatura spiritualità. Egli stesso disse d'aver abbandonato con L'Olandese volante la librettistica comune, iniziandosi all'attività del drammaturgo; e fu poi poeta e musicista. Avrebbe potuto soggiungere che con quell'opera terminò la sua breve professionalità di « compositore >; egli diventava nel più alto senso musicista, e nel più complesso senso artista. Da allora egli aspirò a concepire sempre più personalmente il suo mondo drammatico, pensieri e simboli, etica ed estetica, passioni, eroi, uomini, e a rappresentare l'interiorità di tale suo mondo. Al tempo dell'Olandese volante (1843) il mondo drammatico di Wagner era in formazione. Vi lasciavano tracce gli avvenimenti della vita quotidiana, ed egli sentiva la necessità di trasfigurare l'autobiografia nell'arte, di trasformare la psicologia e le passioni in sentimenti e in rappresentazioni. E qui cominciava il travaglio del giovane, come artista. Poiché s'è accennato alle condizioni della vita d'un artista e della discussa influenza di esse sulle opere sue, e la questione risorge per la riudizione e nel ripensamento dell'Olandese volante, (Il Vascello fantasma), si vuol consigliare all'ascoltatore la lettura e, per questo e ogni altro caso wagneriano, la meditazionedel luminoso libro recentissimo di Guido Pannain, Richard Wagner, (ed. Curci, Milano), il cui sottotitolo, Vita d'un artista, richiama l'attenzione ap- ■ 111111111111111111111111111111111M ! 111 ( M1111 r 11111111111 punto sulla relazione della vita con l'arte. Come è stato detto e ripetuto, da una parte la conoscenza dell'antica leggenda del navigatore che, per aver peccato nell'orgoglio, è dannato ad errare, senza patria, senza parenti, finché una donna fedele sia pronta a sacrificarsi per lui e redimerlo; dall'altra le sue impressioni in un tempe stoso viaggio per mare, avreb bero agito sul suo spirito e sulla fantasia. Quella duplice sollecitazione alla creazione, (del tutto trascurata da un sociologo, quale e l'Adorno, nel saggio su Wagner, or ora edito dall'Einaudi), è sottilmente commentata dal citato Pannain: «Con L'Olandese volante Wagner si volge alla leggenda, un campo nel quale la sua immaginazione spazia liberamente per simpatia e accordo tra sensi e intelletto. Qui egli proietta i valori pratici della vita spirituale. La commozione degli affetti e l'azione morale sì colorano drammaticamente, diventano persone e cose, si trasfondono e trasformano in vita di fantasia. Il mondo interiore si macera in una rappresentazione che lo trasfigura. Il dramma muove da una idealità di valori pratici e morali, ma l'idea vapora e nasce e rimane il personaggio». In sostanza, ciò che si suol dire « influenza » dei fatti e casi vitali sulla nascita e sul risultato dell'opera d'arte musicale è da ridurre e intendere, mi sembra, ad atto di conoscenza, di osservazione e precisamente di esperienza, nella più larga accezione, di manifestazioni cioè d'ogni specie, umana o naturale, sensoria o sentimentale. Più intensa e varia e numerosa è l'esperienza, più drammatica potrà (eventualmente, s'intende, secondo il momento felice dell'artista), risultare l'emotiva creazione, di cui l'esperienza stessa resterà soltanto un antecedente, a. d. C. «Il Vascello fantasma» andrà in scena al Teatro Nuovo questa sera alle 21 precise, nella edizione originale integrale, con la direzione e regìa di Lovro von Matacic. Interpreti principali saranno: Cornell Mac Neil, Fritz Uhi, Gottlob Friok, Ditha Sommer.

Persone citate: Cornell Mac Neil, Curci, Ditha Sommer, Fritz Uhi, Gottlob Friok, Guido Pannain, Richard Wagner

Luoghi citati: Milano