Gli stranieri più delle nostre autorità difendono i Parchi nazionali italiani

Gli stranieri più delle nostre autorità difendono i Parchi nazionali italiani Lasciamo rovinare un patrimonio insostituibile Gli stranieri più delle nostre autorità difendono i Parchi nazionali italiani Quello del Gran Paradiso (con gli stambecchi) e degli Abruzzi (con l'orso bruno ed un tipo particolare di camoscio) sono unici al mondo - Roma non risponde nemmeno agli Enti internazionali, che vorrebbero aiutarci a proteggerli, e scoraggia chi si batte per la loro integrità - Nel progetto di Parco della Sila si pensa anzitutto all'interesse dei cacciatori Il condottiero cartaginese che, avanzando verso Roma, provocò il panico nella città eterna, è oggi rappresentato dalla conferenza che l'Uicn (Unione Internazionale Conservazione Natura e sue Risorse) terrà in Svizzera a Lucerna, cioè alle porte d'Italia, dal 25 giugno al 2 luglio prossimi. La conferenza precedente ebbe luogo a Nairobi nel 1963, ed ivi fu approvato il seguente voto, recato successivamente da chi scrive al direttore generale dell'Economia Montana e delle Foreste che lo accolse favorevolmente, senza esitazione alcuna. Eccone il testo: « Considerato che il Parco Nazionale degli Abruzzi — il quale ospita grandi mammiferi d'interesse mondiale, come l'Orso bruno ed il Camoscio d'Abruzzo, unico al mondo, ed altresì ospita paesaggi e foreste di una bellezza eccezionale — è fatto oggetto di nuove minacce (costruzioni, abbattimento di alberi, ecc.); « la Vili Assemblea Generale dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle sue Risorse ( Uicn ) raecoman<da caldamente al Governo Italiano, membro governativo dell'Uicn, di vietare ogni iniziativa die potrebbe distruggere la bellezza del luogo e la ricchezza nazio naie del Parco, creato specialmente per il beneficio delle future generazioni italiane ». La Direzione del'e Foreste ha poi spesato la suddetta Uicn per inviare una Commissione tecnica, allo scopo di controllare il funzionamento del Parco d'Abruzzo e per formulare proposte onde porre l'amministrazione del Parco in condizione di assolvere meglio ai suoi compiti scientificotecnici. La Commissione tecnica, composta dei massimi competenti stranieri, ha effettuato un breve sopralluogo ed ha consegnato la sua relazione alla direzione generale delle Foreste in Roma. Passato quasi un anno, l'Uicn ha pregato la stessa amministrazione forestale di pubblicare la sua relazione, dopo di che il Parco Nazionale d'Abruzzo sarebbe stato incluso nell'elenco dei Parchi d'interesse mondiale voluto dalla segreteria generale dell'Onu. La pubblicazione chiesta non ha avuto luogo e se ne ignora il motivo. Peggio: da più di due anni, il direttore di questo Parco è stato allontanato perché s'opponeva alle scandalose lottizzazioni, e così il Parco d'Abruzzo è tuttora senza un direttore. Comunque, dei quattro Parchi nazionali italiani, due, quello del Gran Paradiso e quello d'Abruzzo, hanno vero interesse mondiale, non soltanto per le loro bellezze panoramiche, ma anche perché posseggono rarità faunistiche. H Parco del Gran Paradiso, come è noto, è la culla dello Stambecco delle Alpi; quello d'Abruzzo, oltre ad ospitare l'Orso, scomparso dall'Europa nord-occidentale, possiede uno speciale Camoscio (Rupicapra ornata), specie che lo zoologo tedesco Neumann considerò caratteristica per l'Abruzzo e nuova per la Scienza. Giova ricordare che appunto per salvare questa specie fu lanciata dal sottoscritto, nel 1913, la proposta di istituzione del Parco Nazionale d'Abruzzo. Vari disegni di legge riguardanti l'ordinamento generale dei Parchi esistenti e l'istituzione di nuovi Parchi, come quello della Calabria e quello della Maremma, stanno innanzi al Parlamento. Un disegno di legge che reca per prima la firma rispettabile dell'on. Paolo Rossi, dà troppa corda agli architetti i quali, se hanno indubbia competenza nei Piani urbanistici, non ne dovrebbero avere altrettanta in quelli paesistici, perché il grande architetto di un Parco nazionale è unicamente la Natura. H progetto di legge per il famoso Parco della Sila scsdèzpsrldmemdmrmsltlmPtrPPddsndlv1bliAtcsnartsn sembra fatto apposta per i cacciatori locali, in contrasto con la prima esigenza di un Parco nazionale, che è proprio l'assoluta proibizione della caccia. Inoltre parrebbe sufficiente alla sistemazione della bellissima noCainalic« Mesbealtregione calabra l'Ente Va- mamebrunnodalorizzazione della Sila, che da anni se ne occupa, in maniera anche degna di elogio. Il Parco della Maremma meriterebbe la spesa annua di 100 milioni di lire, come sono stati richiesti nel relativo progetto di legge, ma qualsiasi uomo di buon senso potrebbe dire ai parlamentari che prima di istituire nuovi Parchi nazionali si sistemino economicamente almeno i nostri due Parchi nazionali più importanti: quello del Gran Paradiso e quello d'Abruzzo. Proprio perché questi due Parchi sono d'interesse mondiale e formeranno oggetto di esame critico sia all'Assemblea generale di Lucerna dell'Uicn, sia in quella del Conseil International de la Chasse a Monaco di Baviera dal 2 al 5 maggio 1966. Ne sentiremo delle belle per questo settore della natura e del paesaggio italico: si può ripetere che Annibale è alle porte d'Italia. Abbiamo in Italia i due citati Parchi nazionali che si staccano per importanza naturalistica dagli altri due, abbiamo il dovere e Tinte resse di assicurare loro vi ta tranquilla e stabilità fi sica ed economica. Il tallone di Achille dei nostri Parchi nazionali sta nel fatto che essi non sono proprietari dei terreni compresi nel loro raggio di azione; occorre che lo siano. Se per tale scopo è ne cessaria la spesa di un mi liardo per ciascuno di essi, si faccia questa spesa. Per un paese che chiude il proprio bilancio con qualche centinaio di miliardi di di savanzo, due miliardi di più non hanno importanza, quando ad essi trovasse ri scontro un patrimonio costituito da monumenti naturali di interesse mondiale, atti a richiamare visitatori da ogni parte del mondo. Non saprei come fare a scuotere in questo senso go- Lpverno e popolo italiano se IIIIIIIIIIIIIMIIMMIHIIIIIIIIIIHIMIIIIMIIIIIIIIMIIIIIII non ricordando l'episodio di Carlo V che, chiamato ad inaugurare la chiesa cattolica costruita nella celebre « Mezquita » di Cordova, esclamò : « Avete eretto un bel monumento simile ad altri esistenti in Europa, ma aVete rovinato un monumento unico al mondo! ». I Parchi nazionali d'Abruzzo e del Gran Paradiso, unici al mondo, non debbono, per l'onore d'Italia, andare a catafascio. Alessandro Ghigi

Persone citate: Alessandro Ghigi, Carlo V, Cordova, Neumann, Paolo Rossi