Lo sciopero nelle mutue sarà esteso in tutta Italia di Giancarlo Fossi

Lo sciopero nelle mutue sarà esteso in tutta Italia L'agitazione è già in corso in 15 province Lo sciopero nelle mutue sarà esteso in tutta Italia Da lunedì 18 aprile i medici generici chiederanno il pagamento delie visite - Gli specialisti non aderiscono alla manifestazione - Probabile intervento di Moro nella difficile vertenza (Nostro servizio particolare) Roma, 7 aprile. Da lunedì 18 aprile lo sciopero dei medici mutualistici sarà esteso in tutta Italia. I lavoratori, i pensionati ed i loro familiari assicurati dall'Inani, dall'Inadel, dalle mutue coltivatori diretti ed in alcune province dalle mutue degli artigiani e dei commercianti, dovranno corrispondere direttamente ai cinquantamila medici generici il compenso per le visite a domicilio o nell'ambulatorio del sanitario sulla base delle tariffe minime degli Ordini provinciali dei medici. In alcune località la sospensione delle prestazioni medico-generiche gratuite potrà avvenire anche prima del 18 aprile; in quindici province è già in corso da qualche tempo (ad esempio, in provincia di Torino e Milano). Per ciascuna visita in ambulatorio o a domicilio, secondo il « piano di emergenza > predisposto dall'Inam, gli interessati potranno chiedere il rimborso dei compensi anticipati. Almeno per ora il funzionamento degli ambulatori gestiti direttamente riagli enti non dovrebbe subire intralci, perché 1 ventimila medici < specialisti > continueranno a prestare la loro opera. La decisione è stata presa dal Consiglio nazionale della federazione degli Ordini, riunitosi oggi a Roma per valutare le dichiarazioni rese ieri dal ministro del Lavoro Bosco in merito alla vertenza per la nuova disciplina della attività dei medici in regime assicurativo. Il Consiglio, precisa un comunicato, ha dato «mandato al comitato centrale della Fnoomm di dare esecuzione al deliberato del Consiglio nazionale del 26 marzo 1066, in particolare per quanto riguarda la denuncia delle convenzioni, con la conseguente re golamentazione dei rapporti tra medici e malati, in conformità alle norme del Codice Civile, della legge tariffaria e delle disposizioni legislative degli Ordini sanitari». La delibera del 26 marzo prevedeva appunto l'interruzione di ogni relazione con gli enti entro il 18 aprile (è stato poi deciso a partire dal 18 aprile). Gli ultimi sviluppi della difficile vertenza saranno valutati attentamente dai ministeri competenti sia per esaminare l'eventuale possibilità di superare l'attuale < punto morto », sia per assumere tutte le iniziative necessarie per limitare al minimo il disagio dei mutuati. Non si esclude un intervento della presidenza del Consiglio. L'Inam, che sopporta già una spesa rilevante (135 miliardi nel 1965) per l'assistenza medico-generica e per l'assistenza farmaceutica (227 miliardi nello stesso anno), propone una soluzione basata sui seguenti punti: 1) scelta del medico per «ciclo di fiducia» (cioè sulla base della fiducia e a tempo indeterminato, salvo revoca) e compenso annuo forfettario per ciascun assistibile, opportunamente articolato per categorie di assistiti e per zone, da definirsi in mi sura appropriata; 2) istituzio ne di un albo unico dei medici generici che prestano la loro attività per i mutuati di tutti gli enti; 3) determinazione di un numero base massimo, salvo giustificate deroghe, di assicurati che possono essere curati da ogni sanitario; 4) scelta individuale del medico da parte dell'assistito, nel senso che per lo stesso nucleo familiare potrebbero anche essere scelti più medici curanti; 5) applicazione di intese preliminari, già raggiunte, circa l'adozione di un modulario unificato fra gli enti e la pluriprescrizione di accertamenti specialistici e di farmaci. La Fnoomm, invece, per conciliare diversi punti di vista, ha chiesto una normativa unica nazionale che preveda la facoltà di opzione da parte degli ordini provinciali del si stema di scelta del medico e di pagamento. Giancarlo Fossi AdCcsi dudtbsosrilcpsrdriClnCrctmmtzfdct

Persone citate: Inam, Lavoro Bosco, Moro

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino