Il Congresso sovietico discute gli errori economici di Kruscev di Massimo Conti

Il Congresso sovietico discute gli errori economici di Kruscev I lavori al Cremlino si avviano al termino Il Congresso sovietico discute gli errori economici di Kruscev Autorevoli esperti illustrano i gravi danni portati all'agricoltura e all'industria dalle direttive del precedente piano quinquennale - Tra i settori più colpiti, la metallurgia e l'edilizia - Per lenire la crisi degli alloggi saranno costruiti palazzi di 12-24 piani - ! nuovi programmi economici si ispirano a maggiore realismo (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 aprile. A Mosca non verranno più costruite case di cinque piani, come nei tempi di Kruscev. Le palazzine a cinque piani fatte costruire da Kruscev in odio ni grattacieli di Stalin furono un grave errore per l'edilizia di Mosca. La critica post-Urosceviana ha stabilito che i gusti architettonici di Kruscev contrastavano coi principi dell'economia. «Ecco perché — ha dichiarato oggi al XXIII Congresso sovietico Vladimiro Promyslov, presidente del Soviet di Mosca — faremo costruire d'ora in poi palazzi a nove, a dodici, a sedici e a ventiquattro piani ». Si torna allo stile monumentale. I russi si preoccupano di costruire in fretta per lenire la grave crisi degli alloggi Promyslov ha annunciato che entro il "IO dovranno essere pronti a Mosca 650 mila appai (amenti; tuttavia, come spiegava, ieri Kossighin, la crisi degli alloggi perdurerà nuche, oltre il '70. Anche se migliora, situazione resta difficile. La coabitazione c un fenomeno che non accenna ti declinare, anche a causa dell'urbanesimo. Gli errori del trascorso piano quinquennale sono tuttora «//'ordine del giorno del XXIII Congresso. Lo squilibrio fra i beni di produzione c quelli di consumo, come ha detto Kossighin, verrà ridotto con i nuovi programmi. Questo indirizzo però non sarà di impedimento a una rivalutazione dell'industria metallurgica, che finora è stata sacrificata, così si 6 detto, a quella chimica. Ivan Kazanets, ministro per la metallurgia, ha detto oggi al Congresso: «I risultati nel nostro sattore sarebbero potuti essere migliori se alla nostra industria non fosse stata contrapposta con criteri puramente soggettivi la produzio ne chimica ». Alla luce di que sti ripensamenti, anche la «grande chimica» voluta da Kruscev risulta un assurdo dettato dall'arbitrio. Quando parlano di «soggettivismo* i russi si riferiscono immancabilmente a Kruscev. Anche il presidente del Gosplan, Nikolai Baibakov, ha contrapposto al soggettivismo degli anni passati « le valutazioni realistiche ed obbiettive » che ispirano i nuovi program¬ mi economici. «Come conseguenza degli errori passati — ha detto Baibakov — si è assistito a un rallentamento del tasso di Incremento del reddito nazionale, che è sceso dal1*8,2 per cento del quinquennio 1956-'60 al 6 per cento del periodo 1961-65 ». // futuro dovrebbe essere migliore. Baibakov ha detto che il suo Paese ripone molte speranze nell'applicazione di nuove tecniche industriali, premessa ad una più elevata efficienza economica. Secondo i calcoli, le nuove tecnologie dovrebbero determinare un aumento della produttività del lavoro nella misura del 70 per cento, mentre i costi di produzione dovrebbero risultare dimezzati. Anche per l'agricoltura si spera in meglio. Le mezze conoscenze sono sempre migliori della totale ignoranza. E Kru scev, che da contadino volle improvvisarsi esperto di poli fica agricola, provocò dei disa stri. Pavel Lobanov, presiden te dell'Accademia delle scien ze agricole, ha detto oggi al Congresso: <Le impostazioni soggettive e lo spregio per la scienza agricola furono caratteristiche del recente passato. Indirizzi e raccomandazioni dall' alto diventavano senza verifica materia di dogma, non importa con quale conseguenza >. Sappiamo già che in omaggio all'uomo della kukuruza le terre della Russia,.an¬ che quelle più inadatte perjciptradizione, venivano trasformate per forza in immensi campi di granoturco. Nessuno però a quei tempi mostrò di Quunstapeaccorgersi delle stranezze kru-1 dasceviane. / discorsi del XXIII Congresso sono vari, e così anche oggi, in mezzo alle cose, economiche, si ti tornati a parlare degli intellettuali insofferenti del regime. La fronda d'una parte deii'intellighenzia è ormai un dato di fatto acquisito e confermato dall'autorità del XXIII Congresso. I termini del problema appaiono ormai chiari a tutti. Da una parte c'è la massa del popolo, dall'altra un numero crescente di intellettuali che avvertono sempre più disagio e costrizione. E' uno stato d'animo diffuso, che compenetra tutti gli strati deU'intellighenzia, dagli scrittori di fama ai giovani delle università. A questa critica della parte più evoluta del Paese i governanti sono risoluti a resistere. Lo ha fatto capire bene oggi al Congresso la signora Furtseva, ministro per la Cultura. La signora Furtseva ha parlato in termini che non ammettono dubbi: « II realismo socialista sta acquistando sempre più larghi riconoscimenti internazionali. Ma la propaganda reazionaria ha scatenato attacchi selvaggi alla nostra cultura, agli stessi prin- Ba(giràdimcistliwRpegialindidighchteleEtem ipi della partiticità delle arti. Questi attacchi fanno parte di un'offensiva ideologica più vata, avviata dalle forze dell'imperialismo e in primo luogo dagli Stati Uniti» Massimo Conti

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