La seconda giornata di sciopero turbata da atti di violenza contro chi lavorava

La seconda giornata di sciopero turbata da atti di violenza contro chi lavorava A mezzanotte si è conclusa l'agitazione dei metalmeccanici La seconda giornata di sciopero turbata da atti di violenza contro chi lavorava Gli episodi più gravi davanti alla Fiat Mirafiori : dieci operai e agenti feriti da sassate; infranti i vetri a 18 tram e 2 autobus - Tre persone arrestate per oltraggio, una decina di fermi - Gli stessi sindacati ammettono gli «atti di teppismo» e affermano che sono stati compiuti da elementi estranei - L'affluenza dei lavoratori nelle fabbriche : alla Fiat 82,8 % di operai e 99,7 % di impiegati - Secondo l'Unione Industriale su 99.794 lavoratori gli scioperanti sono stati 20.602, il 20,64% • I sindacati: eccetto che alla Fiat, lo sciopero è riuscito al 90% Lo sciopero dei metalmeccanici nella provincia di Torino è terminato a mezzanotte. Il bilancio della seconda giornata — anziché nelle sedi sindacali e nelle aziende — lo si è dovuto fere ieri sera negli ospedali, nei depositi dell'Azienda tranviaria, negli uffici della questura, a causa degli atti di violenza accaduti al mattino e specialmente al pomeriggio attorno alla Fiat Mirafiori. La direzione dell'Atm ha informato che 18 tram e 2 autobus interurbani risultavano danneggiati, che erano stati infranti 55 vetri delle vetture e che si dovevano lamentare 9 contusi. Negli ospedali sono stati ricoverati o medicati i seguenti lavoratori: Rosario Bellobuono, operaio, ferito alla testa da pietre in corso Tazzoli, mentre usciva dai cancelli a piedi, ospedale Maria Vittoria, guaribile in 12 giorni; operaio Ercole Coppola, contusione tempia e anca sinistra, gettato a terra e malmenato mentre usciva dal cancello n. 2 della Mirafiori, ospedale Maria Vittoria, guaribile in 4 giorni; operaio Salvatore Dellulxi, ferito alla tempia destra, Molinette, guaribile in 7 giorni, operaio Mario Guglielmino, ferito orecchio destro, Molinette, guaribile in 3 giorni; operalo Francesco di Fazio, ferita zigomo destro, Molinette, guaribile 5 giorni; operaio Antonino Marino, ferite al capo, Molinette, guaribile in 7 giorni; panettiere Aurelio Cremolin, contusioni multiple, Molinette, guaribile in 4 giorni (ha dichiarato di essere andato con una «600» a < vedere lo sciopero »; in corso Agnelli è stato bloccato, tirato fuori dalla macchina e malmenato da dimostranti). - Altri operai sono ricorsi per le medicazioni ai centri di pronto soccorso della Fiat Mirafiori. La polizia ha avuto feriti e contusi: maresciallo Menguzzato, colpito ai ginocchio da una pietra al cancello n. 3 della Mirafiori; guardia Mirarchi, distorsione dell'omero destro, davanti all'ingresso degli uffici di Mirafiori, guaribile in 12 giorni; appuntato Cicolini, contusione cranica; agente Cascarano, contusioni al capo. I carabinieri hanno arrestato Renato Lattes di 23 anni, membro del direttivo provinciale del sindacato metalmeccanici Cgil, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale davanti alla Fiat Stura. I funzionari della Questura hanno arrestato, per violenza e lesioni, Jo Moscatelli di 48 anni, operaio della Carello di Beinasco; arrestato ' per danneggiamento aggravato (sassi contro 1 tram) e resistenza il tipografo disoccupato Gianfranco Truant. La Questura inoltre ha denunciato sette persone che non hanno ottemperato all'ordine di sgomberare la sede stradale. Altre tre persone sono state denunciate perché tentavano di bloccare uno scambio del tram con un cuneo di legno. Gli episodi più gravi sono accaduti attorno alla Fiat Mirafiori, in corso Agnelli, in corso Tazzoli, in via Settembrini, nel Largo Caio Mario. Atti di violenza, lanci di pietre contro le auto, tentativi di bloccare gli ingressi alle officine e agli uffici. Al mattino s'è visto un camion scaricare un mucchio di sassi davanti agli uffici della Mirafiori. H Municipio ha provve duto a trasportare altrove 11 pericoloso materiale. Il pie chettaggio è diventato più violento nel pomeriggio e ha toccato punte preoccupanti tra le 14,30 e le 15,30, durante l'uscita degli operai della Mirafiori. C'erano circa duemila attivisti e la polizia ha dovuto agire con grande fermezza per non perdere il controllo della situazione. Anche alle 23, al termine del turno, si è verificata una sassaiola contro gli operai che uscivano dalla Mirafiori: due lavoratori contusi, vetri di tram in frantumi, una 'decina di persone fermate. Gli stessi sindacalisti riconoscono che ci sono stati episodi di violenza; nei loro comunicati affermano che non dovevano avvenire e cercano di respingere ogni responsabilità dichiarando che «gli atti di teppismo » sono opera di elementi estranei alla vertenza dei metalmeccanici. E' però altrettanto vero che 1 sindacati hanno ammesso di aver fatto confluire a Torino attivisti di Milano, Brescia, Genova, ecc. e 11 hanno ringraziati pubblicamente « per la combattività dimostrata ». Si deve anche considerare che lo sciopero del metalmeccanici è stato preceduto da un." adspClvcivmapmegLlstepmtnssvmPcnlhlgfe4lfmcpI accesa polemica sindacale e dalla manifestazione di protesta di domenica all'Alfieri patrocinata dalla Cisl e dalla Cgil. In un comunicato dell'Unione Industriale si rinnova «la più vibrata protesta contro le violazioni alle libertà individuali commesse da attivisti, che non hanno esitato a mettere in atto vere e proprie aggressioni, con randelli, corpi contundenti e sassi. Il numero dei contusi tra gli operai e le forze di polizia attesta la gravità dei fatti lamentati ». La nota dell'Unione Industriale sottolinea che «questi fatti sono dimostrazioni di Inciviltà e di dispregio democratico ed esprime il suo rammarico perché non contribuiscono a mantenere quel clima dì libertà, di reciproco rispetto e di normalità, che solo può consentire, nell'interesse del Paese, incontri atti a risolvere le vertenze contrattuali ». Il comunicato degli industriali con- elude: «Le responsabilità che i sindacati si assumono, con tali atteggiamenti e con le incitazioni alla violenza, sono gravi sotto ogni punto di vista: l'Unione Industriale fa appello all'opinione pubblica perché si associ nella riprovazione di tali metodi, negatori della democrazia e della libertà individuale ». In un comunicato congiunto le segreterie dei metalmeccanici Cgil, Cisl, Uil, si limitano « a mettere In guardia i lavoratori contro elementi estranei alle organizzazioni sindacali e alla vertenza contrattuale, che possono avere obiettivi tendenti a falsare i risultati dello sciopero». Per il resto 1 tre sindacati esprimono il plauso a tutti coloro che « hanno dato il loro contributo e un forte impegno davanti ai cancelli delle fabbri- ' r: che e in particolare davanti alla Fiat». Il Sida protesta contro gli atti di violenza e sottolinea che « questi episodi condannano quei sindacalisti che dichiarano di volersi battere per la democrazia mentre organizzano gravi e sistematiche violenze contro la libertà degli stessi lavoratori». Circa l'andamento dello sciopero l'Unione Industriale ha fornito le cifre riguardanti 109 aziende di Torino e Provincia. Su 99.794 lavoratori gli scioperanti ieri erano 20.602 pari al 20,64 per cento (una lieve diminuzione rispetto al 20,97 del gapgmlosiFrelamvchdqtudtoLpcticecGateFa dpridOrasedo r: giorno precedente, un calo pìùlnaccentuato rispetto al 34-37 Fper cento registrato durante zgli scioperi di febbraio e umarzo). I sindacati, per parte tloro, sostengono che ieri l'ade-'trsione allo sciopero, esclusa le Fiat, è stata ovunque superio¬ re al 90 per cento. Per quanto riguarda la Fiat la direzione dell'azienda ha comunicato le seguenti cifre (avvertendo, come già in passato, che i dati sono a disposizione dell' Ispettorato del Lavoro, qualora si ritenesse di effettuare un controllo). Su 87.355 dipendenti Ieri hanno lavorato 75.109 pari all'86 per cento. La percentuale degli operai presenti è stata dell'82.8 per cento e quella degli impiegati 11 99,7 per cento. A Mirafìohanno lavorato l'82,5 per cento degli operai e il 99,5 per cento degli impiegati; alla Grandi Motori, operai 93,2';;,; alla Sima operai 91,8c;,; al Materiale Ferroviario 91,5',;; alle Ferriere il 74,6%; ad Avigliana, a Caselle, alla Velivoli, alla sede centrale presenti oltre il 99 per cento degli operai; Fonderie e Fucine operai 69,2%; Produzioni Ausiliarie operai 47,7%; Officine Sussidiarie auto, operai 76 per cento. In tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat era al lavoro la quasi totalità degli impiegati. Negli ambienti industriali si osserva che la notevole dimi- vsmsssrpddqsbpcddnstaarddaanfedipttIl lnuzione degli scioperanti alla Fiat, in confronto delle agita zioni precedenti «dimostra da un lato il desiderio dei lavora tori di ricercare attraverso al tre Rtrade la soluzione della vertenza contrattuale e la smentita, dall'altro, di tutte le montature che alcune forze sindacali e politiche hanno sviluppato nei giorni scorsi ». Negli stabilimenti Fiat ieri si sono presentati 58.665 operai e 16.444 impiegati. Ciò prova che la volontà reale del lavoratori è stata quella di respingere in blocco, nella quasi totalità, le disposizioni di sciopero. Sono entrati in fab brica superando le violenze del picchetti. Episodi che hanno costituito una degenerazione della propaganda e del cosiddetto picchettaggio « in azioni teppistiche di tipo squadristico ad opera per la più par te, di elementi fatti affluire da altre città, ovvero reclutati in ambienti non operai >. Negli ambienti industriali si rileva ancora che « alcuni sindacati, di fronte al delinearsi del fallimento della loro azione alla Fiat, hanno ritenuto di accentuare le preordinate azioni al fine dì ottenere con la forza l'adesione allo sciopero». Gli episodi accaduti debbono essere fermamente deplorati da tutti: ciò che preoccupa è il fatto che si è tentato dì im pedire con la violenza la liber tà di lavoro, che deve essere tutelata e protetta quanto la Ilibertà di sciopero

Luoghi citati: Avigliana, Beinasco, Brescia, Ferriere, Genova, Milano, Torino