Ridotte le pene per il tabacco in convento Padre Corsi in libertà con altri tre imputati

Ridotte le pene per il tabacco in convento Padre Corsi in libertà con altri tre imputati La sentenza alla Corte d'Appello di Roma Ridotte le pene per il tabacco in convento Padre Corsi in libertà con altri tre imputati Il Tribunale ha concesso la condizionale - Al religioso sono stati inflitti 2 anni (8 mesi in meno che nel processo di primo grado) - Per altri 4 accusati le pene variano da 2 anni e 4 mesi a 4 e 8 mesi - Tre assoluzioni per insufficienza di prove - In serata il cappuccino è tornato al convento di Albano dov'è stato accolto dai confratelli (Nostro servizio particolare) Roma, 2 aprile. Padre Antonio Corsi, il frate del convento di Albano arrestato poco più di dicci mesi fa per complicità in una grossa operazione di contrabbando di sigarette, è tornato in libertà. A conclusione del processo d'appello, i giudici, pur riconoscendolo colpevole, gli hanno infatti concesso la sospensione condizionale della pena, oltre a una lieve diminuzione nella misura, della condanna, passata da 2 anni e 8 mesi a 2 anni esattti. In serata il cappuccino ha potuto far ritorno al convento di Albano dove è stato accolto dai confratelli. La Corte d'Appello lia concesso la sospensione condizio- ìtale anche agli altri detenuti: Ermenegildo Foroni, la cui pe-na è stafa ridotta da oltre 6 anni a 3 anni; Livio Tagliala- tela, il quale si è visto confermare la condanna a li anni e 8 mesi; Alberto Scali, condannato come in primo grado a 2 anni e li mesi. Ermenegildo Forani non potrà però tornare in libertà a causa di altri procedimenti penali. Anche il latitante Giuseppe Aricò si è visto ridurre la condanna da 7 anni a lt anni e 8 mesi, però questo accusato non ha avuto il beneficio della sospensione appunto a causa della latitanza. Per il resto, la sentenza è stata confermata: padre, Goffredo Milani, il ferrovierie Giovanni Castaldi e Giorgio Coreno, indicalo dall'accusa come uno dei capi dell'organizzazione, rimangono infatti assolti, ma. solo per insufficienza di prove. La sentenza è stata prò nunciata dopo due ore di ca mera di consiglio. La Corte aveva precedentemente ascoltato le ultime arringhe dei difensori, cioè degli avvocati Sabatini e Vassalli, rispettivamente iter Giorgio Coreno ed Ermenegildo Foroni. I giudici hanno dovuto scegliere fra la richiesta di completa assoluzione, avanzata dai difensori, e quella di condan-^ gtrtstcfsoltre 2 miliardi e mezzo di multa complessivamente formulata dal Pubblico Ministero, dottor Ottorino Illari, Hanno condannato li imputati a\ 16 anni e R mesi di reclusione e 1 miliardo e 368 milioni di multa complessivi. Ciò che maggiormente impressiona è la pena pecuniaria, elevatissima, come sempre avviene nei reati di contrabbando e. in genere in quelli a carattere fiscale o finanziario. Gli imputati non hanno certamente la possibilità di pagare una simile multa e, per conseguenza, rischiano di tornare in carcere per un periodo fissato nel massimo in quattro anni. La vicenda del * contrabbando in convento » risale al maggio dello scorso anno. Un mortale incidente avvenuto sul cancello del convento di Albano dette origine alla clamorosa indagine e al processo. Infatti, se Alberto Scali, facendo retromarcia con il camion per uscire dal convento dove aveva scaricato le casse piene di sigarette, non avesse causato il crollo di un pilastro del cancello (crollo che costò la vita al padre del giovane, Piero, e che ferì gravemente il Foroni) non si sarebbe mai scoperto nulla Padre Antonio Corsi trasportò in macchina il Foroni al pronto soccorso di un ospedale romano, dicendo di aver raccolto l'uomo per la strada, dove < un pirata* doveva averlo travolto e abbandonato. La dichiarazione, risultata subito falsa, mise in moto la macchina delle indagini. Nel cortile del convento venne trovato il cadavere di Piero Scali e di li a poco l'operazione di contrabbando non ebbe più segreti. Nel corso delle indagini venne accertato che le 116 casse. di sigarette partite da Singen, in Germania, erano passate per Milano e infine erano na per cinque imputati a qua- psi 30 anni di reclusione e a\sLrmRqrvPvmzacslssghTac*bsC giunte a. Roma, dove i contrabbandieri le avevano ritirate e portate fino al convento. Al Albano era risultata essenziale l'opera di padre Antonio Corsi, il quale aveva convinto il padre guardiano, fra Goffredo Milani, a nascondere le casse nel cortile net sotterranei. Contro la sentenza di oggi proporranno ricorso per Cassazione tutti gli imputati. L'accusa, invece, si è dichiarata soddisfatta e probabilmente non ricorrerà,.

Luoghi citati: Germania, Milano, Roma