Libertà per i giornali scolastici ma col controllo dei professori

Libertà per i giornali scolastici ma col controllo dei professori Dopo la sentenza del tribunale di Milano Libertà per i giornali scolastici ma col controllo dei professori Questo il parere espresso da giuristi e insegnanti - Il prof. Grosso: «Destinati all'interno delle scuole, essi rientrano in quelle attività scolastiche libere alle quali la scuola moderna vuole educare i giovani » - II prof. Lama: « Il problema dovrà trovare opportuna soluzione in sede pedagogica e ministeriale » La sentenza ili Milano sul|(vicaso della «Zanzara», per lai soparte che riguarda i giornali Iròscolastici, avrà ripercussioni senella nostra città? Com'è no-| to, 1 liceali del Parini e il loro 1 licpreside erano stati, tra l'altro,{seimputati di aver diffuso unìblgiornale non registrato in Tri-1 corumale e non diretto da uni sumaggiorenne, comi" invece im-ja pone la legge sulla stampa. ìnIl Tribunale, assolvendoli a.n-\9che da questa accusa, ha ini- laplicitamente ammesso che le pubblicazioni studentesche sono libere dai vincoli a cui è assoggettata la stampa in genere. Questo, a giudizio degli ambienti scolastici nei quali la sentenza ha accolto ampi consensi, non significa tuttavia sollevare il preside dalla responsabilità di quanto viene stampato a cura degli studenti, né consente ai giovani di sottrarsi al vigile controllo dei capi istituto. Il sindaco prof. Grosso, docente universitario e giurista,! ci ha detto: « I giornali scola-\ stici escono ormai do molti! anni e a quanto mi consta] nessuno si era mai accorto che\ ci si potesse scorgere una vio-l lozione della legge sulla stampa. Si può considerare che es- j si, destinati all'interno delle scuole, rientrino in quelle attività scolastiche libere alle valvil>nmmcuscmtoquali la scuola moderna vuole j ieducare i giovani. Il caso di] Milano, e cioè che anche questo sia stato oggetto di imputazione, consiglia al legislatore di regolare questa materia ». Il preside del liceo Cavour, prof. Vigliani, ci ha detto: «JWÌ è piaciuta l'affermazione del principio che svincola la stampa scolastica da quella comune ma mi sono piaciute soprattutto le espressioni con le quali il' presidente del Tribunale ha fatto appello al senso di responsabilità dei giovani e ha riconfermato all'autorità scolastica il diritto di porre un limite a quella "autonomia" che troppo sovente è richiamata dai circoli studente schi. Come ha detto il dott. D'Espinosa, spetta all'autorità scolastica sindacare il conte liuto degli scritti: a questo compito ritengo che un rcro educatore non possa né debba sottrarsi. Per quanto riguarda il Cavour) vorrò sempre rivedere le bozze di "Malebolge" e ne impedirò la distribuzione se non mi saranno sottoposte». II prof. Previale, preside del D'Azeglio, sottolineando il compiacimento per la sentenza ha rilevato l'importanza del monito rivolto agli studenti dal Presidente del Tribunale aggiungendo: «Restiamo in attesa delle disposizioni che il ministro diramerà: occorre una ordinanza che regoli una volta per tutte questa materia ». Il secondo numero dello «Zibaldone» è pronto. Precisa il prof. Rreviale: «Lo farò pubblicare assumendomene, come sempre, la responsabilità, non appena avrò letto gli articoli*. Lieto di una sentenza che ridona diritto di vita alla stanvpa d'istituto, il preside dell'Alfieri, prof. Conte, ci ha dichiarato: «.ifi auguro che i giornali studenteschi possano tornare ad essere quelli di una volta. Sono del parere che si debba lasciare ai giovani la più ampia iniziativa in materia. Sentiranno essi stessi la necessità di ricorrere per consigli al preside o a un insegnante. Il nostro compito sarà 1lzgLdaguma (viie/io di guidarli perché possono esprimere il loro pcnsicrò con sincerità semine, mn sensa inutili crudezze >. Il prof. Savio, preside del liceo scientilico osserva: « La sentenza ha inquadrato il pròblema nei termini reali. E' compito del preside vigilare sul giornali degli studenti r.he. a nessun costo debbono finire in mano ad estranei II 9'omale è della scuola e per la scuola; fa parie della sur vita. La rinuncia de! preside alla responsabilità di quanto vi si scrive significherebbe una l>cricolosa frattura ». Il giornale dello «scientifico» si chiama Sgalfcr: uscirà ancora prima della fine dell'anno. Assicura il preside: « Rileggerò gli scritti, come ho sempre fatto: ma non interferirò nella scelto degli argomenti*. Non abbiamo potuto avvicinare il preside del Gioberti prof Mtllas, assente da Torino Nei giorni scorsi aveva chiesti) ai suoi alunni di ^ mettersi in regolo con la legge sullo stampa ». La liceale che dirige il giornale, Graziella Riviera e Kttnre Altea che presiede il circolo ci hanno det to. «Torneremo dal preside pei sapere se non intenda mutare parere dopo In sentenza di Milano. Essa crea un precedente, ma non ci tronquil lizza del tutto sullo vita dei nostri giornali; continueremo l'azione per ottenere il rioo noscimento giuridico ». Chiudiamo con il commento del Provveditore agli studi,! prof. Lama: «Sono contento della sentenza di Milano — ha premesso — sia per i ragazzi I sio ncr il preside Mattalia, bel-1ir, figura di studioso ed educa- !torc esemplare Le accuse che]ingiustamente'gli erano state .... .. .. Irivolte mi hanno molto addolorato ». Ha proseguito: « La senten\za, pur affermando la libertà [della stampa scolastica dalle | norme che vincolano quella i normale, lascia insoluto un '■ problema che dovrà trovare \ soluzione, in sede pedagogica e Sul (innle si attendono i chiari- \menti del ministro. E' neces sario che la stampa studentesca, proprio perché rientra nei limili scolastici, sia sempre ispirato a criteri morali ed educativi. Massima apertura dunque, perché i giovani siano educati alla libertà e alle esigenze della vita moderna, ma anche giusto equilibrio perché„„',.. , , ., .non tralignino dal rispetto ai . -' . ' mossimi valori a cui la SCUO-la s'ispira. Il preside imprimeindirizzo all'istituto preciso sia lui a vigilare su tutte le attività che si sviluppano a fianco della scuola. Soltanto in questo modo anche le famiglie, che ci affidano i figli, potranno continuare ad essere pienaI mente fiduciose ».

Luoghi citati: Milano, Torino