Soltanto 348 risposte ad un'inchiesta sul sesso promossa tra universitari

Soltanto 348 risposte ad un'inchiesta sul sesso promossa tra universitari Quando è in gioco il rispetto della morale comune Soltanto 348 risposte ad un'inchiesta sul sesso promossa tra universitari Gli studenti dell'Università sono 15 mila; i questionari erano stati spediti a 2660 - Tre gruppi di domande: il controllo delle nascite, il divorzio, il comportamento sessuale - Su quest'ultimo tema alcuni interrogativi apparivano inopportuni; forse hanno irritato le famiglie e i giovani A fine dicembre * La Siam-1pa * ha dato notizia di un'in-1 chiesta lanciata dal giornale universitario Ateneo su tre argomenti: controllo delle nascite, divorzio, comportamento sessuale II questionario, inviato per posta a 2660 studenti sui 15 mila circa dell'Università, conteneva alcune domande formulate con linguaggio crudo. Abbiamo scritto allora: « Sorge il sospetto che l'inchiesta sia dettata da un motivo di deteriore pubblicità*, e abbiamo espresso il giudizio che l'indagine fosse in alcune domande quanto meno inopportuna. Sono passati tre mesi; ieri gli autori dell'inchiesta — il dott.. Viglino, laureato in scienze politiche, Paolo Berruti, secondo anno di medicina, che si professa apertamente « cattolico », e Marcello Costa, quinto anno di medicina, eletto alla direzione di Ateneo dal Consiglio Interfacoltà con i voti dei Goliardi indipendenti e dell'Uni — hanno presentato alla stampa cittadina i primi numeri di Ateneo con i risultati dell'indagine. Ha dichiarato Marcello Costa: «Ci spiace che. la nostra inchiesta esca in un momento così "caldo" a causa dei fatti del "Perini": ci auguriamo che il nostro lavoro non venga coinvolto nella ,/olemica perché, pure essendo consci dei suoi limiti e della sua modestia, lo riteniamo un sondaggio "scientifico" anche se limitato. Non temiamo sanzioni: non abbiamo interpellato né magistrati, né avvocati, né professori: il nostro giornale, che esce da 11 anni, non e destinato ai ragazzini: comunque siamo certi di non avere leso la morale, hi Italia e all'estero i giornali si sono occupati della nostra indagine, parecchi per attaccarci, alcuni in benevola attesa. Rispondiamo a tutti con questi risultati. E chiarendo lo scopo del nostro lavoro: prendere atto di una situazione reale tra i giovani universitari, nei riguarddei problemi che ci rifiutiamo di considerare proibiti e dei quali siamo abituati a parlare con franchezza ». Su 2660 questionari, le risposte sono state 356, delle quali 348 valide, il 13,4 per cento. Età media degli intervistati: 23 anni per i maschi (218) e 22 anni per le femmine. Quelli che si professano cattolici sono 247, i protestanti ed ebrei 33, i « non religiosi » 68. Poche le risposte, per trarre delle conclusioni. Ribattono gli autori: «Si tratta di un campione; d'altra parte le indagini per posta non raccolgono mai più dell'S-9 per cento di risposte ». Sta di fatto che il campione è casuale, non socialmente caratterizzato. Le deduzioni sono scarsamente probanti. Chiediamo: « Perché tanti studenti non hanno collaborato? ». Affermano: <lndifferenza, negligenza, o anche opposizione dei genitori che hanno trovato "scandalosala nostra inchiesta. O forsdisapprovazione e dissenso degli stessi giovani». CONTROLLO DELLE NASCITE — Il 97 per cento è favorevole, senza differenze sgnificative tra maschi e femmine, cattolici e no. «Sonsufficienti gli attuali mezzit »Il 33 per cento lo nega, tll problema è legato alla sovrappopolazione? ». L'86 per cento dce di sì. € Quali sarebbero mezzi più adatti a risolvere lquestione? ». Metà degli interrogati indica la diffusione demezzi di controllo, altri l'educazione sessuale scolastica soltanto 5 propongono l'aborto legale. I cattolici sono più fa- vorevoli al controllo ria parte di organi competenti, il 73 per cento elei non credenti alla conoscenza dei contraccettivi. Le giovani ritengono che il problema sia comunque legato a scelte singole. Due cattolici su 5, per ragioni di coerenza, si dichiarano disposti a seguire il parere esclusivo della Chiesa; la quasi totalità auspica una revisione dell'atteggiamento tradizionale cattolico. Questo in teoria. E in pratica? Gli studenti dimostrano una certa linearità; il 99 per cento dei favorevoli al controllo delle nascite, di qualunque convinzione religiosa siano, lo adotta o sarebbe disposto ad adottarlo. DIVORZIO — La disparità fra credenti di fedi diverse e non credenti è notevole. Su 10 studenti, 7 sono favorevoli al divorzio e in particolare la totalità dei non credenti, il 60 per cento dei cattolici, l'80 per cento rii professanti altre religioni. Motivi, i consueti: libertà di riparare a un errore, inutilità di un vincolo che non si sostiene più nell'amore ecc. Gli antidivorzisti sostengono il danno che verrebbe alla famiglia e quindi alla società dal poter considerare il matrimonio con leggerezza. Tutti i non credenti sarebbero disposti a introdurre il divorzio in Italia; ma lo sono !Ih anche il 74 per cento dei cattolici che hanno risposto ad Ateneo; «e poiché soltanto il 10 /icr cento si era dichiarato "favorevole", esiste dunque un llt per cento che ne ammette la necessità pur non condividendone il principio ». Su 10 ! favorevoli al divorzio, 7 lo I vorrebbero « piccolo », cioè lihnitato ai casi particolari. COMPORTAMENTO SESSUALE — Annunciando l'inchiesta di Ateneo, avevamo definito le domande incluse in questa parte del questionario « (ali da suscitare un'immediata reazione ». E avevamo aggiunto: « Noi stessi non osiamo riportarle e non possiamo che definirle equivoche» Restiamo dello stesso parere e non pubblichiamo le risposte. Siamo convinti che il parziale fallimento dell'inchiesta di Ireneo sia dovuto in gran parte a irritazione per alcune domande inopportune.

Persone citate: Marcello Costa, Paolo Berruti, Perini, Viglino

Luoghi citati: Italia