Commosso abbraccio tra Paolo VI e l'ospite

Commosso abbraccio tra Paolo VI e l'ospite Commosso abbraccio tra Paolo VI e l'ospite Il dott. Ramsey ha lasciato Roma ieri sera - Dichiarazioni prima della partenza (Nostro servizio particolare) Roma, 24 marzo. « E' tanto grande l'evento di oggi che, parlandone, Ito paura di non frenare la commozione ». Con queste parole di sapore giovanneo, ma degne d'un inglese preoccupato del self-control, il capo dell'anglicanesimo dottor Michael Ramsey ha sintetizzato stamane il senso dei suoi incontri con Paolo VI. L'arcivescovo di Canterbury aveva appena concluso l'ultimo colloquio « operativo > con il card. Agostino Bea al Segretariato per l'unità. Poco prima il primate anglicano aveva firmato la < dichiarazione comune » con il Papa e con lui pregato in S. Paolo, la basilica romana di cui, per antico privilegio, i reali britannici sono tuttora teorici protettori. La firma del documento finale era avvenuta nella «Sala rossa» dell'annesso monastero benedettino. Il dottor Ramsey, su richiesta del Papa, ha firmato per primo le quattro pergamene — due in inglese, due in latino — che in bei caratteri gotici contengono la dichiarazione. E' seguita la preghiera comune all'Aitar Maggiore, dove Paolo VI e l'Arcivescovo se-|duti su due poltrone eguali] zI hanno alternativamente letto ipassi biblici, coadiuvati da un]prelato cattolico e da uno an- glicano. Successivamente è j stata annunciata la dichiarazione di cui diamo il testo a parte. Finita la lettura del documento, Paolo VI ha invitato con un cenno il dr. Ramsey a benedire insieme la folla. Ma l'Arcivescovo, per un equivoco, s'è fatto soltanto il segno della croce. Insieme i due interlocutori si sono avviati, fra gli applausi, all'uscita, sotto il porticato si sono abbracciati. A questo punto Paolo VI, con gesto improvviso, s'è sfilato l'anello che portava (non quello consueto chiamato « anello piscatorio») e l'ha donato al dr. Ramsey. Sorpreso, l'Arcivescovo ha guardato il Papa: poi S'è messo il gioiello (quattro smeraldi) all'anulare destro. Nella mano sinistra ni misti? » Ramsey: stringeva, dono forse più pie zioso, l'ultimo « Breviarium Romanum » appartenuto a Papa Giovanni. E' stato un dono di mons. Loris Capovilla, segretario del Pontefice scomparso. Congedatosi dal Papa, il ca po della Chiesa anglicana ha raggiunto il card. Bea al Se gretariato per l'unità. Il colloquio è durato oltre mezz'ora e ha sfiorato, sul piano concreto, la realizzazione del «dialogo ». Sarà costituito un Comitato misto, dipendente dalla S. Sede e dalla Comunione anglicana, per sottrarlo alle eventuali polemiche delle gerarchie locali. A questo fatto il dr. Ramsey, nel successivo incontro con i giornalisti, ha attribuito grande rilievo. Conforme alla volontà impegnativa delle due Chiese, la Commissione affronterà contrastanti posizioni ideologiche e pratiche esistenti. I lavori s'inizieranno al più presto. Prima di ripartire in aereo per Londra, il primate anglicano ha ricevuto i giornalisti. S'è detto certo che la visita *avrà profonde ripercussioni sulla causa dell'unità della nostra generazione, maggiori ne avrà nelle generazioni future* « Che cosa pensa delVistruzio ne della Chiesa sui mati mogli è stato chiesto <A chiunque me fiia domandato a Roma ho ri]sposto chiaramente che que sfa istruzione )io/t soddisfa le j coscienze né degli anglicani né dei cristiani di altre denominazioni. Tuttavia, leggendo attentamente il testo, si comprende che esso non ha carattere definitivo. Vi è la possibilità di appellarsi in privato u Roma nei casi " particolarmente duri e difficili ", ma ciò non basta a non ferire le coscienze. Bisognerà approfondire il problema ». L'Arcivescovo, riferendosi alle sporadiche e sparute proteste fatte contro di lui da elementi non anglicani, ha ricordato d'aver ricevuto incoraggiamenti dal la gerarchia cattolica e dai dirigenti protestanti. <Ne ho arguito di essere venuto con l'appoggio non solo degli anglicani, ma di tutto il protestantesimo ». Lamberto Furso

Persone citate: Agostino Bea, Lamberto Furso, Loris Capovilla, Michael Ramsey, Paolo Vi, Papa Giovanni

Luoghi citati: Londra, Roma