Il nuovo Procuratore della Repubblica a Milano deciderà domani sulla vicenda del «Parini» di Gino Mazzoldi

Il nuovo Procuratore della Repubblica a Milano deciderà domani sulla vicenda del «Parini» Si attendono decisivi sviluppi nei prossimi giorni Il nuovo Procuratore della Repubblica a Milano deciderà domani sulla vicenda del «Parini» Il dott. Enrico De Peppo (che sostituisce il dott. Spagnolo trasferito tempo fa a Trieste) arriva, in anticipo, stasera - Prenderà subito in esame il clamoroso « caso » - Si dovrà stabilire se gli studenti Marco De Poli, Marco Sassano e Claudia Beltramo Ceppi potranno essere prosciolti o rinviati a giudizio per il reato di pubblicazione oscena - Solidarietà verso i tre ragazzi (Dal nostro corrispondente) T Milano, 19 marzo eli caso Parini» imperniato sulla itola vicenda de « La Zanzara », il giornale studentesco che pubblicò recentemente una inchiesta sul sesso, potrà forse concludersi lunedi con l'arrivo a Milano del dottor Enrico De Peppo, nuovo procuratore capo della Repubblica nominato tempo fa dal Consiglio superiore della Magistratura, in sostituzione del dottor Carmelo Spagnolo, destinato alla procura generale dì Trieste. Il dottor De Peppo sarebbe dovuto entrare nel suo nuovo incarico alla fine di marzo, ma il recente clamoroso episodio ha indotto il Consiglio supcriore della Magistratura ad inviarlo subito a Milano. L'alto magistrato è atteso nella capitale lombarda per domani sera e Imiedì stesso prenderà possesso del suo ufficio, e tra le prime pratiche che gli verranno sottoposte ci sarà senz'altro quella che riguarda il caso de « La Zanzara ». / magistrati inquirenti potranno così stabilire se Marco De Poli, direttore del giornaletto e Marco Sassano e Claudia Beltramo Ceppi, autori dell'inchiesta, nonché il loro preside professor Daniele Mattalia e la signora Aurelia Terzagni, titolare della tipografia nella quale si stampa « La Zanzara », potranno essere prosciolti o rinviati a giudizio per il reato di pubblicazione oscena destinata ai fanciulli e agli adolescenti. Il « caso » del giornale studentesco, comunque, registra oggi una battuta d'arresto. Approfittando delle due giornate festive di San Giuseppe e di domani domenica, Quasi 1 Entri i protagonisti della vi! ccnda sono andati fuori Mila ! no a trascorrere il week-end. Sotto partiti il Procuratore generale Trombi, diretto superiore di Enrico De Peppo — ni quale il Consiglio superiore della magistratura ha affidato l'incarico di aprire un'inchiesta sul caso — e il Sostituto procuratore capo della Repubblica aggiunto Oscar Lanzi, che l'altro giorno ha illustrato ai giornalisti la procedura seguita dal giudice istruttore dottor Carcasio. Sono partiti anche i due giovani studenti redattori de « La Zanzara » Marco De Poli e Marco Sas sano che sono andati a Bonas sola al villaggio turistico « La Francesca » di proprietà della famiglia De Poli. Ma lunedì i due ragazzi e la loro compagna Claudia Beltramo Ceppi saranno nuovamente sui loro banchi del liceo Parini. Intanto sul clamoroso caso si moltiplicano gli ordini del giorno di associazioni, di enti e di partiti e le interrogazioni parlamentari. Nell'aula magna dell'Università degli studi in via Festa del Perdono 7, si è svolto un pubblico dibattito sul tema « Codici penali e libertà civili » organizzato dal Comitato per le libertà civili in seguito anche all'arresto dei giovani accusati della diffusione di manifestini antimilitaristi, sei dei quali tuttora si 1 trovano in carcere. ! Ln maggior parte dei presen | ti ha sostenuto la legittimità dell'azione dei tre studeìiti, compilatori dell'inchiesta incriminata. Al dibattito era pre- 1 SR„(e „ncì,e n p,.0/. cario ÌSmuraglia, uno dei difensori -1 di Marco De Poli, il quale ha osservato che «dati i rapporti gerarchici esistenti nell'uflicio del pubblico ministero e dato il tenore della conferenza stampa tenuta dal sostituto procuratore capo dott. Lanzi, è facilmente prevedibile che non di diverso tenore potranno essere le informazioni che perverranno al Consiglio Superiore della Magistratura che ieri le ha richieste urgentemente. Per la delicatezza e la gravità della questione e poiché vi è un contrasto non solo sul piano giuridico ma anche sugli stessi fatti, gli accertamenti dovrebbero essere condotti — a giudizio del patrono — in modo più diretto e approfondito da parte di uno dei meni bri dello stesso Consiglio Supe riore della Magistratura, ascoltando tutti gli interessati ». < Ho voluto assumere direttamente informazioni — ha proseguito il legale — da parte degli interessati e ne ho ricevuto una sicura conferma che la famosa " visita " si è svolta con le modalità già denunciate sia attraverso la stampa sia attraverso gli esposti degli altri colleghi della difesa Si è trattato di una visita completa con particolare riferimento agli organi genitali, e non di una visita parziale come ha sostenuto nella sua conferenza stampa il dott. Lanzi. Ciò anche se la legge sul funzionamento del Tribunale per i minorenni detta una serie di cautele atte ad evitare che la sensibilità dei giovani venga in qualche modo urtata e compromessa. Mi pare che di questo non si sia tenuto alcun conto ». Questo particolare della « vi¬ sita totale » è stato confermato anche dal dottor Marco Beltramo Ceppi, padre della stu dentessa, che l'altro giorno si era rifiutata di sottoporsi alla ispezione medico legale, e che ieri era stato convocato nell'ufficio del dottor Pasquale Carcasio al Palazzo di Giustizia, dove aveva ribadito al magistrato la sua intenzione di non far visitare la figlia. « Confermo — ha detto ai giornalisti — che il magistrato voleva far sottoporre la ragazza ad un esame medico e senza la presenza dei ge¬ e e i i o ¬ nitori. Solo successivamente, dopo il rifiuto di mia figlia, ha chiesto che intervenisse il padre o la madre. Così mi ha detto la mia ragazza in lacrime e non c'è nulla che possa far mettere in dubbio la sua versione, anche se è contrastata dalle dichiarazioni del procuratore Lanzi ». In questa ridda di accuse e smentite, il Consiglio dell'Ordine forense di Milano, al termine di una lunga riunione, Ita emesso un ordine del giorno, con il quale «facendosi interpreti del grave allarme suscitato fra i cittadini da recenti iniziative prese dalla locale Procura della Repubblica con riferimento agli arresti di studenti e tipografi per reati che non comportano obbligatoriamente la detenzione ed all'inchiesta relativa al giornale studentesco cittadino, sia pure nel rispetto dell'indipendenza dei giudici che saranno prossimamente chiamati a decidere i singoli casi giudiziari, esprime la ferma protesta per l'insistenza del nominato ufficio nel perseguire con tanto accanito rigore, attività che possono rientrare nella libera manifestazione del pensiero ». Il Consiglio dell'Ordine, pertanto, chiedeva l'adesione dell'Associazione nazionale magistrati, e oggi la giunta esecutiva di questo organismo ha deliberato « in considerazione della gravità e delicatezza della questione, di sottoporre la richiesta ad una assemblea straordinaria dell'Associazione di tutto il Distretto convocata per lunedì pomeriggio nell'aula magna del palazzo di giustizia ». Alle attestazioni di simpatia per i tre studenti si devono aggiungere anche quelle che tendono a minimizzare la questione. L'Associazione nazionale per la scuola (Ansi) ad esempio, ha fatto sentire la sua voce in merito alla faccenda. L'Ansi ha infatti emesso un comunicato nel quale sostiene di avere più. volte richiamato in passato l'attenzio-cne dei presidi e delle autorità, ... „ ., , scolastiche sulla particolareimportanza dei giornali scolastici, sia sul piano morale, sia su quello giuridico. Gino Mazzoldi Il Procuratore generale di Milano, dott. Trombi, al quale il Consiglio della Magistratura ha chiesto notizie e precisazioni sul «.caso» del Liceo Parini (Tel.)

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