Ordinata una perizia sull'imbianchino che sparò contro due coniugi ad Asti

Ordinata una perizia sull'imbianchino che sparò contro due coniugi ad Asti Ordinata una perizia sull'imbianchino che sparò contro due coniugi ad Asti Deciso dalla Corte d'Assise - Il P. M. aveva già chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi - L'istruttoria sarà rifatta - L'imputato, ventisettenne, deve rispondere di tentato omicidio • La sparatoria (senza vittimo) avvenne nel 1964 (Dal nostro corrispondente) I Asti, 16 marzo lIl processo contro l'imbian-1 chino ventisettenne Franco Bi ghi, che sparò contro due coniugi astigiani, ò stato rinviato a nuovo ruolo: così ha deciso oggi la Corte d'Assise dopo mezz'ora di camera di consiglio. L'imputato dovrà essere sottoposto a perizia psichiatrica e l'istruttoria sarà rifatta. Il P. M. aveva già chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione. Franco Bighi è imputato di tentato omicidio nei confronti dei coniugi Pietro Landra e Adriana Risso, entrambi trentasettenne abitanti ad Asti in via Carlo Gancia 25. Stamane il Landra ha raccontato ai giudici come si sono svolti i fatti. < Il 22 novembre I96.fr - ha detto — il Bighi e Giorgia Azzolini, ambedue miei coinquilini, erano venuti a diverbio con mia moglie e con i coniugi Luigi e Gemma Giacomelli, sul pianerottolo delle loro abitazioni, a causa della sparizione di legna da ardere dalla cantina dei Giacomelli e della quale sospettavano il Bighi e l'Azzolini. < Quando rientrai a casa — ha proseguito il Landra — trovai sulle scale il Bighi e la Azzolini. Giunto sul pianerottolo di casa mia, chiesi conto del litigio avvenuto con mia moglie. Per tutta risposta H Bighi estrasse di tasca una rivoltella sparandomi un colpo. Rimasi illeso perché il proiettile, dopo avermi forato la giacca, era stato deviato dalla fibbia metallica delle bretelle*. ss II Landra ha poi detto che l'esplosione aveva richiamato l'attenzione dì sua moglie: la donna, uscita sul pianerottolo, era stata colpita al braccio sinistro da un altro proiettile sparato dal Bighi: l'imbianchino, subito dopo, era fuggito nell'abitazione di un parente, dove era stato arrestato poco più tardi. Il presidente della Corte ha poi interrogato l'imputato ed è occorsa tutta la pazienza del dott. Turi per strappargli di bocca qualche frase. Bighi — La sera del litigio con il Landra, intervenne anche il Giacomelli che era armato di rivoltella, con la quale mi minacciò perché asseriva che io e la Azzolini eravamo responsabili del furto di legna. Vistomi in pericolo per le sue minacce feci fuoco con la mia pistola. Io ho sparato, ma non ho sentito i colpi>. Presidente — Stamane lei dà un'altra versione dei fatti... Bighi (ridendo) — Lo devo fare io il processor Presidente — Sono costretto a leggere la deposizione che lei rese al Procuratore della Repubblica e al giudice istruttore. Al termine della lettura il dott. Turi chiede all'imputato se conferma la deposizione. Il Bighi, anziché rispondere, getta uno sguardo al soffitto, poi scoppia a ridere e mormora: <llfa io non so niente*. Presidente — Abbiamo già capito che cervello lei ha. E' stata poi ascoltata come teste Giorgia Azzolini: dichiara che era presente quando 11 ', 1 Bighi sparo contro i coniugi | Landra ma che l'imputato lo I fece per difendersi da un'ag-; gressione. Presidente — Osai lei dicei cose nuove. Lo sa che deve' dire la verità, perché anc)ie| ari Asti abbiamo un carcere] con il reparto femminilet Azzolini — Se il Bighi mii dice di dire tutto, parlerò. Il Bighi ha esclamato dii colpo, in dialetto: « Parla,', ', parla ». La donna si è però limitata a dire che il Landra non aveva aggredito il Bighi, ma gli aveva soltanto messo una mano sulla spalla. Il dott. Turi ha poi letto la perizia psichiatrica redatta dal prof. Carlo Jannuccelli, dell'ospedale psichiatrico di Reggio Emilia, dove il Bighi era stato internato subito dopo l'arresto. La perizia rileva che « !." Bighi nel momento in cui commise i » ati si trovava in stato di infermità mentale tale da escludere la capacità di intendere e di volere e che è inoìtre paranoide. e socialmente pericoloso ». Il giudice istruttore però aveva ritenuto di rinviare a giudizio il Bighi davanti alla Corte d'Assise. Il P. M. dottor Pavigiianiti, nella requisitoria, ha riconosciuto l'imputato seminfermo di mente e ha chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione. L'Assise, a questo punto, ha deciso di sospendere il dibattito, rinviare gli atti al P. M e compiere un'afra perizia psichiatrica. v. m.

Luoghi citati: Asti, Reggio Emilia