Il dovere dei cristiani nei confronti del mondo

Il dovere dei cristiani nei confronti del mondo Il dovere dei cristiani nei confronti del mondo Conferenza al Carignano del card. Suenens, primate belga Accettando l'invito dell'arcivescovo di Torino, mons. Pellegrino, ieri al Carignano per le « conferenze di cultura cattolica » il card. Suenens, primate del Belgio, ha illustrato il significato del Concilio. Suenens ha 62 anni, studioso di filosofia e di teologia, è una delle maggiori personalità della Chiesa cattolica. Del Concilio è stato uno dei protagonisti più vivaci. Quando Giovanni XXIII annunciò il Vaticano II, la prima reazione, ha detto Suenens, fu di stupore. L'ultimo era finito cento anni addietro. Il nuovo che cosa poteva proporsi? La preparazione fu lunga e difficile, animata la discussione nelle diverse sessioni, positivi i risultati. Mentre il Vaticano I aveva avuto come tema centrale il primato di Pietro, il Vaticano II si è occupato principalmente del mistero della Chiesa. E la conclusione è stata la necessità di instaurare un dialogo innanzitutto tra i cattolici, poi con i fratelli separati e infine con tutti gli uomini. Si è affermato il principio della corresponsabilità umana: ognuno è responsabile con gli altri. Quindi corresponsabilità dei vescovi con il Papa, che insieme sono i successori dei primi dodici Apostoli; di ciascun vescovo con i preti della propria diocesi; dei preti con i laici. Ogni battezzato è responsabile della missione della Chiesa nel mondo. Il problema numero uno è di trasformare il cristiano d'abitudine, inerte e passivo, in cristiano che sappia trasmettere il Vangelo. Il catechismo insegna che ognuno è stato creato per conoscere, amare, servire Dio. Ebbene, ha dichiarato Suenens, il Concilio ci ammonisce che ognuno di noi deve aiutare gli altri a conoscere, amare servire Dio. Ecco il significato della corresponsabilità. Il cristiano si senta l'uomo al quale Gesù ha affidato gli altri uomini. Il Vaticano II non poteva essere un concilio unionista, ma ha voluto l'aggiornamento della Chiesa cattolica per preparare la via alla ritrovata unità con le altre Chiese Preoccupazione costante, anche se non dichiarata, è stato l'ecumenismo. I vescovi in ogni decisione hanno cercato di andare incontro al mondo intero. Ma la Chiesa si rivolge agli uomini di ogni religione e senza religione. Come parlare? Quale lingua? La cristiana o la naturale? Il cristiano non può pretendere che gli altri leggano il suo Vangelo — ha concluso Suenens —; il suo primo dovere è di viverlo cosicché gli altri uomini guardando lui vedano il volto del Dio che egli vuol predicare. g. tr.

Persone citate: Del Concilio, Gesù, Giovanni Xxiii

Luoghi citati: Belgio, Carignano, Torino