Fenaroli condannato a 9 mesi per truffa Sacchi (il sno ex socio) è stato assolto di Guido Guidi

Fenaroli condannato a 9 mesi per truffa Sacchi (il sno ex socio) è stato assolto Fenaroli condannato a 9 mesi per truffa Sacchi (il sno ex socio) è stato assolto In Tribunale a Roma - Il P. M. aveva chiesto 16 mesi per il geometra e il proscioglimento del ragioniere - Il 22 marzo la Cassazione discuterà il ricorso sul delitto di via Monaci; il 4 aprile Fenaroli e Sacchi subiranno un altro processo a Milano per bancarotta fraudolenta (Nostro servizio particolare) ] Roma, 11 marzo. Giovanni Fenaroli è stato condannato dal tribunale a 9 mesi di reclusione e a 180 mila '.ire di multa per truffa; Egidio Sacchi, suo ex socio, ex segretario particolare ed ex amico (ma diventato suo tenace accusatore al processo di via Monaci) è stato assolto per insufficienza di prove. La sentenza è stata emessa oggi alle 16 dal Tribunale penale di Roma dopo breve riunione in camera di consiglio. Giovanni Fenaroli si è battuto Ano all'ultimo momento per sostenere che l'accusa di aver truffato il proprietario di un'azienda agricola a Roma (Vittorio Bottaro, morto lo scorso anno) era infondata ma la decisione dei giudici noii lo ha sgomentato. Il geometra di Airuno — che sta scontando l'ergastolo per il delitto di via Monaci — si è limitato a sorridere. Non è questa la prima disav ventura giuaiziaria di cui e protagonista e neanche l'ultima: il 22 marzo subirà il processo in Cassazione, con Ghiani, per l'ucciBione della moglie: il 4 aprile dovrà presentarsi dinanzi al Tribunale di Milano (e in quell'occasione riuscirà ad incontrarsi con Egidio Sacchi anche lui imputato per il medesime reato) dove dovrà difendersi dall'accusa di bancarotta fraudolenta per il crak finanziario che travolse la sua impresa commerciale. In ogni modo, la prima preoccupazione apparente di Fe¬ nrse o ¬ naroli, oggi, è stata quella di raccomandarsi ai suoi difensori, avv. Franco De Cataldo e prof. Giuseppe Sotgiu, di presentare immediatamente appello contro la sentenza. La condanna di Giovanni Fenaroli per truffa è da mettersi in relazione ad un episodio avvenuto nell'ottobre 1958, un mese dopo che la moglie. Maria Martirano, era stata soffocata da qualcuno (Raoul Ghiani) su incarico del marito nel frattempo rimasto a Milano perché nessuno potesse sospettare di lui Vittorio Bottaro, proprietario d'una piccola azienda agri cola, si lasciò convincere a ri lasciare cambiali per un Im porto complessivo di 12 milio ni che Giovanni Fenaroli avrebbe dovuto fargli scontare in banca e, come conseguenza, non ha mai più avuto né le cambiali né il denaro perché il geometra di Airuno incassò i quattrini 3enza restituirli. Poi. Giovanni Fenaroli era imputato anche di un'altra truffa che avrebbe compiuto insieme ad Egidio Sacchi facendosi rilasciare per scontarle, altre cambiali da un suo amico (Gino Rota) per un ammontare di 5 milioni e assegni per 2 milioni e 700 mila lire: ma da questo reato è as¬ i o i e i solto, come Egidio Sacchi, per insufficienza di prove. In verità, Giovanni Fenaroli ha cercato di attribuire la responsabilità del primo reato ad Egidio Sacchi sostenendo di avere saputo soltanto in un secondo momento che Vittorio Bottaro aveva rilasciato cambiali e di poter dimostrare che Egidio Sacchi aveva compiuto l'operazione appropriandosi del danaro. Ma il Tribunale non ha dato credito a questa versione. Prima di arrivare alla sentenza, i giudici hanno interrogato quello che. secondo l'accusa, sarebbe stato la seconda vittima di Giovanni Fenaroli: Gino Rota. Sennonché si è accertato che tra i due tale è stato il giro di effetti ed assegni da essere impossibile stabilire con esattezza come sia avvenuta quest'operazione. E' certo che Gino Rota non ha avuto alcun danno: le cambiali per 5 milioni sono state consegnate a Fenaroli in sostituzione di cambiali per 4 milioni rilasciate in precedenza a Gino Rota; il fratello di Giovanni Fenaroli ha provveduto a pagare gli assegni per 2 milioni e 700 mila lire. Egidio Sacchi, all'ultimo momento, ha fatto sapere che se il processo fosse stato rinviato di un mese sarebbe venuto a Roma per sostenere il confronto con Fenaroli spiegando che per ora non poteva muoversi dalla sua cella nel carcere di Milano per le sue cattive condizioni di salute e per l'imminenza dell'altro processo, fissato al 4 aprile. Il Tribunale ha risposto a questa richiesta stabilendo che non aveva alcuna necessità di interrogare il ragioniere milanese. Così si è passati subito alla discussione. Il p.m. dott. Saraceno ha chiesto che Giovanni Fenaroli venisse condannato per la truffa a Vittorio Bottaro a anno e 4 mesi di reclusione a 80 mila lire di multa e venisse assolto invece con Sacchi dall'altra imputazione. Guido Guidi a i d l a a a o sinhsadsrcrcpTatrlcnstescr Giovanni Fenaroli al banco degli imputati ieri dopo la sentenza (Telefoto Ansa)