Il testimone più importante dice: «Non so se sono loro, ci vedo poco»

Il testimone più importante dice: «Non so se sono loro, ci vedo poco» Il testimone più importante dice: «Non so se sono loro, ci vedo poco» Terminati i confronti per la rapina alla banca di Orbassano - Molta incertezza nel riconoscimento degli indiziati Si sono conclusi Ieri 1 confronti ira I girovaghi accusati della rapina del 30 dicembre '65 alla Cassa di Risparmio di Orbassimo e gli spettatori del colpo: 1 testimoni sono rimasti incerti nel riconoscere gli imputali i quali, dal canto loro non hannomai ammesso la propria responsabilità. Come abbiamo già pubblicato, Valerio e Romano Decolombl. 2U e 22 anni, e Giacomo Barrerò, diciottenne, Bono stati portati nella caserma del carabinieri di Orbassano per la prima volta l'altro giorno. Per com- pletare l'istruttoria, li giudice dott. Franco aveva bisogno di interrogare I testimoni oculari della rapina, e di metterli a tu per tu con gli indiziati. All'arresto dei tre giovani si era pervenuti sulla base di alcune teslimonianze Indirette: subito dopo la rapina che fruttò al banditi tre milioni, 1 carabinieri interrogarono la sorella dei Decolombi, Olimpia, 15 anni, e Liliana Barrerò di 18. Le ragazze dissero che Romano Decolombl e un amico, di cui ignoravano il nome, erano partiti poco prima dalla loro carovana su un'auto scura del medesimo tipo di quella usala a Orbassano. Il pensionato Antonio Martino di Piscina riferì dì aver visto, una decina di minuti dopo il colpo, tre giovani scendere da unauto scura sotto casa sua e salire su una «1300», che risultò poi rubala: uno dei tre zoppicava. La cattura dei girovaghi avvenne In circostanze diverse. Romano si costituì al carabi- nieri di Alba 11 31 dicembre iveva una gamba ingessata e affermò che gli era impossibile muoversi. Gli altri due furono arrestati a Carmagnola, più tardi, dopo una sparatoria con i cara binieri. C'erano indizi contro di loro, ma non prove: I confronti di questi due giorni sono avve- miti per suffragare questi In- dizi. 1 risultati non sono noti perchè coperti dai segreto istruttorio, ina sì è saputo che la posizione peggiore sarebbe quella di Valerio Decolombi e del Barrerò a causa dello deposizioni, avvenute l'altro giorno, dei dipendenti della banca. Ieri in mattinata, gli imputati sono stati messi di fronte al cassiere dell'Istituto San Paolo. Giovanni Anino, che la mattina della rapina aveva ricevuto un assegno da uno dei Decolombi: la sua testimonianza poteva essere utile per un eventuale alibi. Non si sa che cosa abbia detto il funzionario. Poi è stata la volta del Martino la cui deposizione poteva essere decisiva: ma il pensionato, che non vede molto bene, non ha riconosciuto nessuno dei tre giovani. Lorenzo Felie, un meccanico di Tetti Francesi di Rivalta, Ila deposto su un'altra circostanza elio poteva avere un certo peso per l'alibi dei girovaghi: la mattina dell'assalto alla banca Romano Decolombi si era recalo alla sua olfìcina per ordinare un carrozzone. Ai confronti hanno sempre assistito i difensori: l'nvv. Aitara per il Barrerò, l'avv. Guidetti Serra per Romano Decolombl. Verso le 18 1 giovani sono saliti sul carrozzone che li ha riportati alle « Nuove ». Ora il dott. Franco completerà gli atti e 11 trasmetterà al p. tn. che formulerà l'accusa; poi verrà compilato il rinvio a giù dizio.

Persone citate: Antonio Martino, Decolombi, Giacomo Barrerò, Giovanni Anino, Guidetti, Lorenzo Felie, Romano Decolombl, Valerio Decolombi

Luoghi citati: Alba, Carmagnola, Orbassano, Piscina, Rivalta