L'atroce guerra sotterranea tra ribelli ed americani a Saigon

L'atroce guerra sotterranea tra ribelli ed americani a Saigon ASPETTI SCONOSCIUTI UUSIm CONFLITTO VI ETNA. MITA. L'atroce guerra sotterranea tra ribelli ed americani a Saigon I guerriglieri hanno costruito nelle viscere della terra un sistema di gallerie che si estende per 350 km dalla capitale al confine con la Cambogia - Per distruggerle sono giunti dagli Stati Uniti 200 specialisti: i «topi verdi» - Sono atleti in miniatura: alti un metro e mezzo, fortissimi, addestrati a combattere al buio - Il loro equipaggiamento ricorda le armi di James Bond: fucili a tre canne, gas che non si disperdono, esplosivo telecomandato -1 comunisti li affrontano con mezzi rudimentali, ma efficaci: serpenti, trappole con frecce avvelenate, persino talpe... (Nostro servizio particolare) Saigon, 7 marzo. Duecento uomini dai nervi d'acciaio, il corpo protetto da speciali tute di caucciù, il volto coperto da maschere antigas, combattono nel Sud Vietnam una battaglia terribile e silenziosa. Teatro della lotta: una rete sotterranea di fortificazioni costruite dai guerriglieri, che comincia ad una quarantina di chilometri a nord-ovest di Saigon e si estende fino alla frontiera con la Cambogia. Guida l'assalto un'unità militare di tipo unico al mondo, i green rats («topi verdi»), gli uomini più piccoli dell'esercito americano: un metro e 58 centimetri in media. Duecento atleti « tascabili », secchi e duri, furtivi come ombre. Comandati da un capitano di lfO anni, Herbert W. Thornton, la loro missione è distruggere le trincee e le gallerie che i vietcong hanno scavato in questa regione denominata il « triangolo di ferro ». Il mese scorso lo Stato Maggiore americano lanciò contro questo bastione fino ad allora irriducibile una operazione in grande stile, la «tagliola». Ma i guerriglieri parvero svanire. Gli unici prigionieri furono undici donne e cinque bambini, accovacciati al fondo di una buca. L'operazione consentì tuttavia di scoprire l'ingresso al «metrò dei vietcong »; una fuga di gallerie a tela di ragno, ricoperte da piastre di granito La taglia impressionante dei paracadutisti americani (in media 1,90 di statura e 90 chili di peso) non permette loro di insinuarsi nelle tane e nei tunnel in cui gli stessi guerriglieri si muovono a fatica. Il gen. Westmoreland, comandante delle truppe americane nel Sud Vietnam, fece venire i «topi verdi », Addestrati per sette mesi al campo delle forze speciali di Fort Benning, in Georgia, i « topi » possono vive- re e spostarsi nel buio assoluto, non fumano e non bevono alcoolici. Per battersi nei tunnel, dispongono di fucili da caccia a tripla canna mozza, che sparano fasci di panettoni, di cariche esplosive a telecomando elettrico e di « confetti » di gas tossico. Scoperto l'ingresso di una galleria, i « topi » vi si infilano carponi e seguono il tunnel finché trovano una uscita. Allora risalgono alla superficie, fanno saltare l'ingresso con la dinamite e, allo sbocco, iniettano una nube di gas che si cristallizza in cinque secondi. Le particelle gassose si mescolano alla polvere. Se un esploratore vietcong tenta di sgomberare la galleria rimuovendo la terra, egli libera le particelle ed è subito messo fuori combattimento. Il gas unito alla polvere non può essere disperso: il tunnel è così definitivamente neutralizzato. Per muoversi e respirare tn questo mondo oscuro e avvelenato, i « topi » possiedono piccoli inalatori a tenuta stagna che assicurano mezz'ora di ossigeno. La battaglia delle tenebre sarà lunga, difficile, implacabile. La rete sotterranea dei vietcong è costituita, in questa sola regione, di 350 chilometri di gallerie disposte su tre piani. Un sistema di saracinesche può inondarle. Ciascun piano comunica con gli altri per mezzo di piccoli budelli a forma di U rovesciato. Per nuotare nei tunnel ollagati, i « topi » si servono di un tubo che contiene perossido di sodio. Utilizzabile in acqua, il perossido di sodio trattiene l'anidride carbonica e restituisce l'ossigeno della respirazione. Quanto ad ingegnosità, i guerriglieri non sono da meno. Quando ripiegano, essi mettono in azione delle trappole irte di frecce av velenate. Il bambù che chiù de gli ingressi dei tunnel sembra impiantato di fresco ed occorre un occhio ben esercitato per accorgersi del mimetismo. Per immettere aria pura nelle gallerie, i vietcong utilizzano le talpe. Chiudono gli animaletti in scatole fissate alla volta dei tunnel. Con le unghie che scavano come pale, le talpe si aprono una strada fino alla superficie del suolo, costruendo così dei canali d'aerazione per fettamente naturali. Giù parecchi « topi verdi » sono morti nelle galle rie, avvelenati dal morso dei cobra che i vietcong li berano quando si ritirano. La scorsa settimana, agenti della Cia (il controspionaggio americano) hanno rastrellato sui mercati di Bangkok e di Colombo tut te le manguste disponibili e le hanno spedite d'urgenza in aereo a Saigon. Immuni dalle punture dei serpenti più velenosi, che esse pos¬ smnv sono uccidere con un 30I0 morso, le manguste sono la nuova arma dei « topi verdi». Pierre Darcourt Copyright Express-Opera Mundi u• par l'Italia da «La Stampa» iiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiii II capitano americano Thornton che comanda lo speciale reparto incaricato di individuare e distruggere le fortificazioni dei ribelli vietcong nel Vietnam del Sud L'uscita di una galleria che fa parte del sistema di comunicazioni sotterranee creato dai guerriglieri

Persone citate: Herbert W. Thornton, James Bond