Donna trovata in fin di vita nell'auto dice «mi ha colpito un uomo nascosto nel bagagliaio»

Donna trovata in fin di vita nell'auto dice «mi ha colpito un uomo nascosto nel bagagliaio» Misterioso episodio a Genova davanti alle carceri di Marassi Donna trovata in fin di vita nell'auto dice «mi ha colpito un uomo nascosto nel bagagliaio» La romanzesca versione smentita dai fatti - La vittima, 37 anni e sposata, è stata rinvenuta col volto sanguinante appoggiata al volante - Il suono del clacson ha fatto accorrere i passanti evitandole la morte per dissanguamento - Era stata colpita con un punteruolo dall'amante, un minatore calabrese di 33 anni pure sposato, arrestato a Savona - Il dramma forse è nato perché uno dei due voleva troncare la relazione (Dal nostro corrispondente) Genova, 4 marzo Antonio Chilù, un minatore calabrese di 33 anni, ha ridotto in fin di vita stamane a colpi di punteruolo, Carla Valdata, una donna di 37 anni. La vittima è stata scoperta su un'auto ferma davanti alle carceri di Marassi. Antonino Chilà, che abita a Savona in via Montaldo 6 A, è stato arrestato ' verso mezzogiorno da una pattuglia di carabinieri, mentre si aggirava nei pressi di casa e ricondotto a Genova dove, in serata, gli è stato formalmente notificato un mandato di cattura per tentato omicidio volontario. Malgrado i lunghi interrogatori da parte di ufficiali del nucleo investigativo dei carabinieri, l'episodio è tutt'altro che cìùaro: esistono due versioni, Quella dell'uomo, lacunosa e piena di contraddizioni, e quella die si è potuta desumere dalle poche parole dette dalla donna prima di per- dere conoscenza. Il ferimento è stato scoperto praticamente subito perché Carla Valdata si è abbattuta sul volante del la macchina e il suo peso ha azionato il clacson che ha at tirato l'attenzione di alcuni passanti, mentre il feritore fuggiva. Il signor Francesco Pozzi stato fra i primi ad accorre re sul posto. Egli Ila visto la donna col volto coperto di sangue, ancora seduta al posto di guida. Altro sangue era nell'interno della vettura, una € Bianchi Primula » Quasi mtova. Ha provveduto a far trasportare la ferita all'Astanteria dell'ospedale di San Mar tino dove l'hanno ricoverata con prognosi riservatissima per profonde ferite da taglio al ventre, ad una spalla e al naso. Mentre la portavano in sala di rianimazione, Carla Valdata ha sussurrato: «E' stato Antonino Chilà, un compagno di o e a a i e a ndi la oaer a a o al a a ndi ospedale di mio maritò ». La donna ha aggiunto qualche altro particolare che, tuttavia, ha lasciato dubbiosi i carabinieri. « Stavo tornando a casa guidando la macchina — ha detto — quando mi è parso di sentire uno strano rumore dietro. Ho fermato la vettura e sono scesa per controllare il portabagagli. Dentro c'era Antonino Chilà che mi ha aggredito con un coltello ». La donna non è stata in grado di aggiungere altro, ma la versione contrasta col fatto che è stata trovata seduta al volante della macchina e che il sangue si trova soltanto alinterno della vettura e sul selciato accanto alla portiera di sinistra. La vicenda nasce in un sanatorio genovese, parecchio tempo fa, dove Carla Valdata ed Antonino Chilà si conoscono. Tutti e due sono sposati; lei ha due figli e il marito, Roberto Ferrari (che ora ha 56 anni) ricoverato. Il calabrese anch'egli malato, è un vicino di letto di Roberto Ferrari. E' simpatico, parla volentieri, fra lui e la donna nasce una forte corrente di simpatia che poi quando il giovane esce dall'ospedale diviene una relazione. Anche Roberto Ferrari guarisce dal suo male: forse apprende notizie sui rapporti della moglie, è nervoso, beve e maltratta la donna. Nel novembre scorso lei se ne va di casa e lui la denuncia per abbandono del tetto coniugale. Carla Valdata si era portata via tutte le sue cose e l'auto. Roberto Ferrari si ammala nuovamente, questa volta di cirrosi epatica ed è ricoverato all'ospedale di San Martino. Si ammala anche la moglie di Antonino Chilà, di tbc. Le due malattie sono all'origine di una crisi dei rapporti fra Chilà e la Valdata. La donna ritorna dal marito, 10 veglia all'ospedale; il cala brese è colto dai rimorsi, te me fra l'altro di aver contagiato la moglie, ricoverata ora al sanatorio di Bloglio in prò vincia di Vercelli. A che pun to fossero i rapporti fra i due stamattina non è ancora ben chiaro. Lo stesso Chilà ha dato durante l'interrogatorio, due versioni. Prima ha detto: « Ero venuto a Genova per interrompere la relazione " pacificamente " »; poi, tuttavia, ha ammesso: « Volevo sfregiarla, 11 suo volto mi perseguitava » Per questo si era munito di una specie di punteruolo affilato che si era costruito lui stesso e che poi ha finito per usare come un coltello. Si erano dati appuntamento per telefono: « Ci vediamo alla stazione Brignole, mi vieni a prendere in auto », aveva detto l'uomo. Carla Valdata, appena uscita dall' ospedale stamane, dove aveva vegliato il marito (non erano ancora le sette), è passata dalla stazione con la sua macchina: Antonino Olila era già arrivato la sera prima ed aveva dormito nella sala d'aspetto. So no saliti in macchina: « An diamo a casa tua », aveva proposto J'uomo e la vettura si era avviata E' difficile sape re quello che è accaduto dopo. L'uomo ha parlato di una di scussione. durante la quale non ci avrebbe più visto. La versione della donna (quella dell'uomo nascosto nel bagagliaio) è suggestiva, ma evidentemente fantastica. E probabile che l'abbia fornita pcinc mamilhSdalalamsApodndfiLpeccgpdzddpia perché il marito non sapesse che ancora una volta si era incontrata col Chilà. Quel che c certo è comunque che la macchina si è fermata vicino alle carceri. Non era più buio, ma nemmeno era giorno pieno, il traffico era scarso e nessuno ha notato i due che litigavano. Solta7ito poco più tardi, cadendo sul volante, la donna ha azionato il clacson dando l'allarme che forse le ha salvato la vita. Altrimenti sarebbe morta dissanguata. Filiberto Dani Carla Valdata, gravemente ferita a Genova (Tel.) e a Il feritore Antonio Chilà dopo l'arresto (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Genova, Savona, Vercelli