Jacques Anquetil ha vinto il Giro ciclistico di Sardegna

Jacques Anquetil ha vinto il Giro ciclistico di Sardegna Meritata affermazione del corridore più forte Jacques Anquetil ha vinto il Giro ciclistico di Sardegna Nell'ultima giornata il francese si è aggiudicato un abbuono in salita ed uno all'arrivo • Ha superato così gli italiani Battistini e Vicentini, i quali hanno impiegato lo stesso tempo del rivale - Ritiro di Adorni - Zandegù si è assicurato a Nuoro il successo di tappa, precedendo Anquetil (Dal nostro inviato speciale) Nuoro, 3 marzo. Jacques Anquetil ha vinto il Giro ciclistico di Sardegna con la superiorità dell'atleta più forte, con l'abilità dell'uomo intelligente che sa disporre a piacimento dei suoi avversari. Per il fuoriclasse francese, questo Giro segna una data importante, è la prima volta, infatti, nella lunga storia della sua carriera gloriosa, che Anquetil si impone in una corsa a tappe senza tappe a cronometro. Un trionfo, insomma, un trionfo meritato che serve a dar risalto all'intera manifestazione. Forza ed intelligenza insieme. Oggi era in programma la fatica conclusiva, la Caglia- j ri-Nuoro, e, alla partenza, tre concorrenti figuravano a pari merito in testa alla classifica, appunto Anquetil, insieme con Battistini e con Vicentini. Sul tracciato di 235 chilometri, c'era una doppia possibilità di conquistare gli abbuoni, al chilometro 183 (sulla vetta della montagna più alta di tutta la gara, a quota 1010) ed all'arrivo. Il gioco per la conquista del definitivo trionfo si restringeva proprio in,questa lotta, nella caccia a quegli abbuoni che avrebbero deciso in extremis della corsa. I pronostici, alla vigilia, navigavano nell'incertezza. La carovana, smaltita la relativa sorpresa del ritiro di Adorni, che s'era presentato alla partenza vestito da ciclista e che poi era salito a bordo di una macchina per il riacutizzarsi del dolore ad un ginocchio, la carovana — dicevamo — si divideva in due opinioni, chi puntava su Anquetil, la cui classe poteva riparare la relativa mancanza di preparazione, chi invece puntava su Vicentini o su Battistini, i due italiani che già sono in forma. Nell'altalena di idee, qualcuno avanzava un'ipotesi, l'ipotesi che Anquetil si sarebbe impegnato si, ma non allo spasimo, avendo la prospettiva di ben altri traguardi nel corso della stagione, mentre invece Vicentini e Battistini avrebbero profuso nella lotta ogni energia, per l'uno e per l'altro una vittoria in Sardegna sarebbe stata infatti vit toria grossa, da campare di rendita per parecchi mesi. II ciclismo, da qualche tem po è ciclismo nuovo, i cam pioni nulla regalano a nessu no, 1 campioni, appena possono, si rimboccano le maniche e cercano di imporsi. Cosi oggi Anquetil, su per la sfibrante rampa che porta alla cantoniera Genna Silana, dov'era posto il Gran premio della montagna, ha controllato attentamente la situazione. Al francese interessavano gli abbuoni della vetta, ma Jacques non voleva correre rischi scatenando battaglia. Si provarono in parecchi, a tentare la fuga, ad un certo punto prese il largo Bailetti, su cui si portavano Zoeffel e Manza, seguiti da Taccone e da Sambi. Anquetil reagiva subito, pagando di persona, in breve il plotone tornava compatto. Scattava allora Boni, l'ex giornalaio di Castellamento, e, un po' per il suo slancio e per le sue doti di arrampicatore, un po' per la guardia stretta che reciprocamente si montavano gli atleti di classifica, il ragazzo della Sanson riusci a prendere il largo. Transitò per primo in vetta, si cacciò idealmente in tasca i 30" di abbuono, gli altri due abbuoni si sarebbero giocati allo sprint La strada saliva su per un maestoso paesaggio inondato di un caldo sole primaverile, poi c'era una curva, e veniva un tratto bre ve di discesa, al fondo del quale era posto lo striscione. Volata a ranghi fitti; Vicentini è un velocista, pareva lui il favorito. Ma Anquetil, nel plotone, indovinò la ruota < buona», quella di Zandegù E, se lo sprinter della Bianchi si assicurò il secondo posto (con la bonificazione di 20"), Anquetil si metteva praticamente al sicuro con il terzo posto, un terzo posto che valeva 15". Moneta preziosa quei 15" significavano per li biondo normanno tre quarti del successo finale. Il Giro di Sardegna si tuffava per una discesa meravigliosamente asfaltata, quindi si indirizzava verso Nuoro attraverso un falsopiano che terminava con quattro chilometri d'una nuova salita. Filava via Zandegù in compagnia di Manza, i due erano acciuffati da Taccone, Zoeffel e Balmamion. Anquetil rispondeva a tono, restava al comando il solo Zandegù. A due chilometri dall'arrivo, attaccava d'improvviso Battistini in una offensiva disperata. Anquetil non batteva ciglio, subito si metteva nella sua scia con Vicentini. Vicentini non resisteva al ritmo infernale. Zandegù portava a compimento la sua bella < vendetta » e vinceva la tappa. Alle sue spalle, Anquetil guidava la « bagarre » e con lui rimanevano Zoeffel, Battistini e Taccone. Ancora una volata, per il secondo posto. Ai trecento metri dallo striscione Jacques rompeva gli indugi con uno scatto rabbioso. Era suo, il secondo posto a 57" da Zandegù, quindi venivano Zoeffel, Battistini e Taccone. Poi il resto, scalato da vari distacchi. Il commento più onesto e più completo lo pronunciava Vicentini, appena sceso di sella. Il ragazzo disse: «Ci ha stroncati tutti ». Un metro più in là, Anquetil si ravviava i cala licgerigpdg1SttdtcJsmnnzaluqtCdg capelli, per il bacio rituale con la miss di turno. Ed era felice, proprio felice. Gli rivolgevano gli auguri per la Parigi-Nizza, per il Giro d'Italia, per il Tour, gli chiedevano seavesse intenzione di far caceia grossa in tutte le prove a tappe del '66. Gigi Boccacini j f2pe3qeScrmlBfit3 Anquetil conclude vittoriosamente il Giro di Sardegna