Il nuovo governo siriano si schiera nel campo comunista

Il nuovo governo siriano si schiera nel campo comunista Secondo un editoriale del giornale del gruppo dirigente Il nuovo governo siriano si schiera nel campo comunista «Il nuovo regime di popolo instaurato nel nostro Paese — scrive il quotidiano Al Thavurs — guarderà all'esempio dei Paesi socialisti » - Nessun cenno alla posizione personale dei due vecchi « leaders », Aram Hafez e Salali Bitar, quasi certamente agli arresti Nostro servizio particolare Damasco, lunedi mattina. II nuovo governo siriano seguirà una politica estera di gran lunga più a sinistra di (infila adottata dalla precedente compagine ministeriale, rovesciata con un colpo di stato, rafforzando le relazioni col blocco dei Paesi socialisti e comunisti ed appoggiando « la lotta ' contro l'imperialismo ». L'attesa presa di posizione, clie costituisce la prima dichiarazione di politica estera resa pubblica dai nuovi dirigenti di Damasco, è apparsa ieri mattina sulle colonne del giornale governativo *Al Thatvra». «Il nuovo regime di popolo instaurato nel nostro paese — scrive il quotidiano — guarderà più positivamente al- l'esempio offerto dai Paesi so cialisti in modo da mettere in atto una formula pratica ed efficiente nella lotta contro l'imperialismo mondiale Tenteremo inoltre di consolidare la cooperazione tecnica ed economica con i Paesi socialisti. Rapporti più stretti coi paesi del blocco orientale assicureranno un magg jre appoggio delle forze di sinistra di tutto1 mondo alla nostra causa na zionale >. Le parole insolitamente chiare del foglio di Damasco fugano dunque i dubbi espressi da pochi e male informati commentatori politici che non avevano saputo avvertire lo slittamento verso sinistra, nella giunta rivoluzionaria. Il giornale aggiunge: « I leaders militari si sono assunti il compito di capeggiare la rivolta per purgare il partito del " Baath ", una volta per tutte, dagli elementi di destra, riportando l'esercito alla guida della nazione >. « Al Thawra » mantiene un rigoroso silenzio sulla sorte dell'ex presidente, gen. Amiti Hafez, e dell'ex premier Salali Bitar. Si ritiene che U primo sia rinchiuso in una reUa della prigione di Mezza, alla periferia di Damasco, mentre il secondo si troverebbe agli arresti domiciliari. I nomi dei due ex dirigenti sono stati menzionati dal giornale solo per accusarli di aver promulgato un decreto di abolizione della nazionalizzazione imposta da tempo sulle Industrie del Paese. Sempre secondo il quotidiano, le migliorate relazioni con l'est comunista dovrebbero assicurare « lo sfruttamento del nostro petrolio e delle nostre risorse idriche senza ostacoli di alcun genere». Fra i primi progetti che il nuovo governo dovrà esaminare vi è la costruzione di uno sbarramento sul fiume Eufrate che doveva essere eseguito da una ditta della Germania Occidentale ed i cui lavori verrebbero assunti ora da un complesso industriale sovietico. l Lo spostamento a sinistra èstato salutato stamane co,igioia in un caloroso messag-gio inviato ai governanti Siria-ni da Walter Ulbricht, capodella Germania Orientale, cheha espresso « il sincero desiderio di cooperare in tutti i campi consolidando le relazionesistenti fra Pankow e Damasco ». Il telegramma di Ulbricht il primo concreto segno dappoggio inviato dall'estero alla giunta militare insediatasal potere mercoledì scorso. La Siria aveva rotto le relaziondiplomatiche con la Germania Occidentale quando Bonn aveva riconosciuto lo Stato dIsraele, nel maggio del 196SIl ministro degli Esteri dPankow dovrebbe giungere in visita a Damasco per una settimana fra pochi giorni. In serata alcuni ambienti governativi a Damasco hanno parlato di movimenti di truppe giordane ed irakene ai confini del paese. Una dichiarazione del premier Zayyen è attesa in proposito per domani. Tre protagonisti del colpo di Stato in Siria' Nureddin Atasai (a sinistra), nuovo presidente; Youssef Zayyen (a destra) nuovo primo ministro e, al centro, il generale Salali Jedid ritenuto l'organizzatore della rivolta (Telefoto Ansa)

Persone citate: Amiti Hafez, Aram Hafez, Bitar, Nureddin, Salali Jedid, Ulbricht, Walter Ulbricht, Youssef Zayyen