Sui giovani che spararono ai carabinieri pesano quattordici capi di imputazione
Sui giovani che spararono ai carabinieri pesano quattordici capi di imputazione indagini dopo ta drammatica cattura davanti ai dancing di Carmagnola Sui giovani che spararono ai carabinieri pesano quattordici capi di imputazione Tra le varie accuse: furti, rapine e traffico di stupefacenti Sono implicati anche nell'assalto alla banca di Orbassano? - Il generale Ciravegna ha visitato i carabinieri feriti Sono continuate ieri le indagini sulla sparatoria avvenuta l'altra notte a Carmagnola, all'uscita da una sala danze, dove due giovani zingari che avevano rubato una macchina si sono ribellati ai carabinieri appostati per acciuffarli e li hanno feriti. I due, catturati poco dopo, sono Valerio De Colombi, 20 anni e Giacomo Barrerò, 18 anni: nomi non nuovi alle cronache, nonostante l'età. Contro di loro c'erano da tempo vari mandati di cattura, con un elenco di ben quattordici capi d'imputazione. Fra l'altro dovranno rispondere di rapine, furti, traffico di droga, violenze. Nell'inchiesta si cercherà ora di accertare se i due gangsters o almeno il De Colombi abbiano partecipato anche all'assalto alla Cassa di Risparmio di Orbassano avvenuto alla fine di dicembre. In quei giorni pare che il De Colombi si trovasse nella zona, aggregato ad una carovana di girovaghi: sparì subito dopo il colpo. Nelle settimane successive, benché ricercato, continuò la sua vita di bandito macchiandosi di altri reati. L'altra sera verso le 20 il De Colombi ed il Barrerò hanno rubato a Poirino la « 1500 » di Tommaso Burzio e si sono recati a Carmagnola ad una festa da ballo. Il Burzio ha scoperto il furto dopo un'ora e insieme al cognato Michele Piovano è andato a denunciarlo ai carabinieri. Poco più tardi un sottufficiale — il brigadiere Romanelli — ed un milite — Giacomo Airaudl — si sono uniti a loro con una battuta alla ricerca della macchina. Hanno avuto fortuna, sono arrivati davanti al « dancing > di Carmagnola e hanno scorto la «1500> posteggiata accanto al marciapiede. Il brigadiere Romanelli ha deciso di appostarsi con l'Airaudi e i due cognati in attesa che i ladri uscissero. Il De Colombi e il Barrerò sono comparsi alle 23. I carabinieri gli sono piombati addosso mentre cercavano di salire sulla vettura rubata. Ma là reazione dei banditi è stata, pronta e inattesa. Si sono svincolati lottando accanitamente, sono fuggiti in direzioni opposte e il Barrerò, estratta di tasca una pistola, ha cominciato a sparare. Ha esploso sette colpi, cioè tutto il caricatore, prima di essere immobilizzato. Uno dei proiettili ha colpito al braccio il carabiniere Airaudl. Tuttavia il milite non ha desistito dall'inseguimento ed è stato proprio lui a trascinare a terra il fuggiasco mentre cercava di scavalcare un muro. Il De Colombi, tallonato dal brigadiere Romanelli, e dal Piovano, non ha potuto far fuoco: lo hanno bloccato mentre cercava di estrarre di tasca la pistola. Si è tuttavia difeso forsennatamente a calci e morsi, e nella colluttazione il brigadiere Romanelli ha avuto una mano lussata e un dito rotto. Sul posto erano accorsi nel frattempo, richiamati dagli spari, anche i carabinieri di Carmagnola. Portati in caserma il Barrerò e il De Colombi hanno ancora aggredito i presenti a testate. Ma sono stati subito sopraffatti. Oltre alle pistole — una « calibro 22 lungo» e una «7,65» — sono stati trovati loro in tasca due coltellacci e una scatola di proiettili. I due carabinieri feriti so- no stati ricoverati all'ospedale militare. Ieri mattina si sono recati a trovarli il comandante della Legione, generale Ciravegna, e il vice questore dott. Borghini, e li hanno elogiati per il coraggioso comportamento. iiiimiiimiiiiiliiiiiliiiiiiiiiiiiiimiliiiiiiiiiiliii banditi avevano armi e munizioni in abbondanza
Luoghi citati: Carmagnola, Orbassano, Poirino
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