Favorevoli le prospettive per l'unificazione socialista

Favorevoli le prospettive per l'unificazione socialista Nella imminenza del congresso del psdi Favorevoli le prospettive per l'unificazione socialista Il ministro Preti e l'on. Lupis ritengono che la fusione possa avvenire fra pochi mesi - E' ormai certo che sarà annullata la riunione della commissione parlamentare per gli Esteri, già in programma per mercoledì - Uno strascico alF«intervista» di La Pira Roma, lunedì mattina. Oggi o domani l'on. Bertinelli, presidente della Commissione Esteri della Camera, decide se confermare o no la riunione che era stata convocata per mercoledì per ascoltare le comunicazioni del governo sulla politica internazionale e, in particolare, sulla missione di La Pira a Hanoi. E' convinzione diffusa che Bertinelli annullerà la convocazione. I comunisti che erano stati tra i più insistenti nel sollecitare la riunione, ora (dopo le dimissioni di Fanfani) affermano che essa è superata. Analogo giudizio dovrebbe essere dato dai socialisti il cui direttivo parlamentare si riunisce domani. Ed è probabile che anche da parte di altre forze politiche si affermi che un dibattito alla Commissione Esteri non appare urgente in questo momento. Ne consegue che quasi certamente l'on. Bertinelli annullerà la convocazione della riunione. Della politica estera del governo si discuterà nell'aula di Montecitorio. Ma quando la Camera dei deputati riprenderà i suoi lavori al termine delle vacanze di Natale e di Ca podanno e dopo il congresso del psdi: cioè il 12 gennaio. A nome del governo parlerà il Presidente del Consìglio, che ha assunto ad interim, la responsabilità del dicastero degli Affari esteri. La discussic, ne si concluderà con un voto di fiducia che dovrebbe confermare la sostanziale compattezza della maggioranza Superato il dibattito sulla politica estera, la maggioranza affronterà la scadenza della c verifica». Questa scadenza, come si sa, è prevista per la fine del mese. I rappresentanti della de, del psi, del psdi e del pri si incontreranno. Cercheranno anzitutto conferma .Clelia loro volontà*di proseguire la collaborazione politica su cui si basa l'attuale governo. E trovatala, come pare sicuro, discuteranno sulla realizzazione del programma o, meglio, dei tempi per l'attuazione degli impegni programmatici Ci sarà, infine, da risolvere il più recente problema: quello che si è creato con le dimissioni di Fanfani dal Ministero, degli Esteri. La soluzione attuale (l'interim a Moro) è del tutto provvisoria. A fine gennaio tra i rappresentanti della de, del psi, del psdi e del pri si discuterà, quindi, anche sul nuovo titolare del dicastero degli Esteri. Socialisti, socialdemocratici e repubblicani, a quanto si sa, insisteranno perché l'incarico sia affidato a un esponente politico che non sia democristiano. E ricorderanno, per motivare la loro richiesta, che prima di Fanfani alla Farnesina (la sede del Ministero degli Esteri) c'era un « laico >, precisamente l'on. Saragat (che, come si sa, lasciò l'incarico quando fu eletto Capo dello Stato). E' poco probabile, però, elle i democratici cristiani siano favorevoli a questa soluzione. Tra gli uomini politici che fanno previsioni ottimistiche c'è l'on. Preti, ministro della Riforma burocratica. « Non vi è motivo di ritenere — ha detto ieri Preti a Bologna — ohe i partiti dell'attuale coalizione non trovino una seria base di accordo in occasione della verifica ». Sabato prossimo si aprirà, a Napoli, il congresso del psdi. Il psdi, sorto nel 1947 (dalla scissione socialista di Palazzo Barberini) ha oggi 190 mila iscritti. Il 12 aprile del 1963. cioè alle ultime elezioni politiche, ha raccolto 1 milione e 876 mila voti. Ha 33 deputati e 14 senatori. Il congresso di Napoli, che sarà il quattordicesimo, durerà fino all'll di gennaio e si concluderà con l'approvazione di un documento con il quale si accoglierà la proposta del psi per un periodo di lotte comuni che sia la premessa per l'unificazione tra i due partiti. Il ministro Preti, nella già citata dichiarazione di Bologna, ha detto che quasi certamente a Napoli il documento finale sarà approvato da tutti i congressisti. Secondo Preti ci S8"à anche una sola lista di indidati per il comitato centrale. Il congresso del psdi. pertanto, dovrebbe sanzionare la line delle divisioni all'interno del partito in vista del superamento delle barriere che dividono i socialdemocratici dal psi. Tali barriere cadranno dopo che sarà sta to portato a termine ii periodo di azione comune con i socialisti. Questo periodo, a parere di Preti, dovrebbe essere molto breve. Un altro esponente socialdemocratico, il sottosegretario agli Esteri Lupis, parlando a Catania, ha ribadito l'auspi ciò (già espresso in preceden ti discorsi) che l'unificazione possa realizzarsi il 1" maggio di quest'anno. Con la sconfessione di Fan fani (contenuta nella lettera di dimissioni inviata a Moro) a proposito creile dichiarazioni di La Pira a un settimanale, il rumore che era nato attor no al caso dell'ex sindaco di Firenze è quasi cessato. Diciamo quasi perché in effetti qualche strascico, sia pure modesto, si registra ancora. Ad esempio, il sottosegretario Riccio, della de, in un discorso a Procida, dopo essersi augurato che delie iniziative di La Pira si occupi la segreteria del partito, ha osservato: « Le dimissioni dell'on. Fontani vogliono essere In logica smentita al lapirismo e, nello stesso tempo, una riafferma¬ zione di fiducia nella politica atlantica ed europeistica ». Sempre a proposito degli strascichi del caso La Pira merita un accenno un articolo che esce oggi sul settimanale che ospitò le dichiarazioni, o presunte tali (com'è noto furono smentite dall'interessato) dell'ex sindaco di Firenze. L'autrice, è la stessa giornalista che ebbe il colloquio con La Pira. Essa riferisce d'aver chiamato al telefono l'ex sindaco di Firenze qualche giorno dopo l'incontro in casa di Fanfani. In tale occasione La Pira le avrebbe detto: « Mi raccomando a lei, f: eternamente, noi non ci siamo visti non ci siamo mai visti ». Come si sa la giornalista non tenne in alcun conto questa raccomandazione. Nell'articolo non manca anche una puntatina piuttosto maligna nei riguardi dell'ex ministro degli Èsteri. Secondo la giornalista. Fanfani non aveva diritto di attribuire alla moglie la responsabilità del colloquio avvenuto in casa sua. «Infatti — asserisce l'autrice dell'articolo — la signora Fanfani non mi avrebbe mai invitata nella casa di via Platone per incontrare Giorgio La Pira, se lo stesso onorevole Fanfani non mi avesse ricevuta, sempre in quella casa, tempo addietro e per più di una volta». Mario Pinzauti